2022-02-08
All’aperto via le mascherine dal volto. Il difficile sarà toglierle dalla mente
Con le solite comunicazioni confuse, il governo fa capire di voler abrogare l’obbligo di protezioni fuori dai luoghi chiusi. Bene, anche se nel frattempo quell’oggetto è divenuto per troppi un pericoloso feticcio.La rassegna stampa ci ha offerto la misura del delirio. Solo nel pieno della follia, infatti, può accadere ciò che è successo ieri, e cioè che due dei principali organi di informazione italiani propongano titoli di prima pagina sullo stesso argomento che siano l’uno l’opposto dell’altro, ma pure entrambi veri. ll Messaggero sparava: «Via le mascherine in zona bianca». Il Quotidiano Nazionale gridava: «Sorpresa, resta l’obbligo di mascherina». In teoria, delle due l’una: o la restrizione resta oppure viene tolta. E invece no: le regole in vigore fino a ieri prevedevano la cancellazione dell’obbligo di mascherina all’aperto a partire dall’11 febbraio, ma soltanto in zona bianca (giusto perché la situazione normativa non è già abbastanza complicata). Un’assurdità evidente: dato che numerose differenze fra le zone sono state eliminate, perché si dovrebbe mantenere la più inutile e dannosa?Ma ecco che dal cilindro sanitario è sbucato un coniglietto di nome Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Nella mattinata di ieri, Costa ha cristallizzato il caos: «L’ordinanza sulle mascherine da tenere all’aperto in zona bianca», ha detto, «sicuramente non verrà prorogata, quindi dall’11 di febbraio toglieremo le mascherine all’aperto in zona bianca». Tempo un paio d’ore e aveva già una versione diversa da fornire. Intervistato da Alessio Orsingher a Tagadà, il sottosegretario ha spiegato che dall’11 le mascherine all’aperto non saranno più obbligatorie né in zona bianca né altrove. Insomma, via l’obbligo ovunque. Sul tema si è espresso anche un altro sottosegretario, Pierpaolo Sileri: «Siamo tutti stanchi della mascherina all’aperto», ha dichiarato. «La toglieremo da metà febbraio, ma al chiuso dovrà rimanere ancora. Ci sarà una transizione con mascherine al chiuso. E prima o poi toglieremo anche quella, ma non è imminente».Ora, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio: Sileri e Costa, nel corso dei mesi, hanno detto ogni cosa e il suo contrario, dunque ogni loro esternazione va presa con le pinze, mantenendosi a distanza di sicurezza. Al netto della salutare diffidenza, in ogni caso, sembra di capire che davvero il ministero della Salute sia intenzionato a far circolare, da qui a pochi giorni, un nuovo regolamento che consentirà di levarsi il bavaglio facciale almeno all’esterno.A questo punto, però, ripiombiamo dritti nella coincidenza degli opposti: che si tolga l’obbligo è contemporaneamente una ottima e una pessima notizia. Da un lato bisogna rallegrarsi, perché finalmente ci sarà consentito di respirare degnamente, e di circolare serenamente senza sentirci dei rapinatori di banche. Dall’altro tocca inquietarsi per la condizione psichica delle autorità e della nazione tutta.All’inizio della pandemia tutti i virologi e gli esponenti del Cts ribadivano l’inutilità della mascherina (al chiuso e all’aperto). Poi hanno cambiato radicalmente versione, obbligandoci a utilizzare il la protezione al chiuso e pure per strada. Poi sono rinsaviti per un breve periodo, concedendoci di muoverci all’esterno senza il drappo sul volto. Ma non appena i contagi hanno ripreso a risalire, ecco che le mascherine all’aperto sono tornate obbligatorie, meglio se Ffp2. Se questo saliscendi fosse stato motivato da studi scientifici, avremmo persino potuto farcene una ragione. Ma che la mascherina all’aperto sia perfettamente inutile lo sostengono, e non da oggi, fior di luminari, tra cui Guido Silvestri (non certo un pericoloso no vax). Significa che la mascherina si è trasformata in un feticcio, in una versione morbosa della coperta di Linus a cui aggrapparsi quando non si sa che altro fare. È drammatico pensare che ancora oggi, a febbraio del 2022, si stia a discutere se concedere o meno di togliersela all’aria aperta.Siamo certi, purtroppo, che se pure l’obbligo verrà cancellato ci saranno persone che continueranno a coprirsi il volto perché confuse o spaventate. E non è nemmeno difficile comprendere questo atteggiamento: la mascherina non è più un dispositivo medico bensì un oggetto magico, una sorta di amuleto. Ci ha segnato il viso, ci ha bloccato il diaframma, ci ha nascosto i tratti delle persone amiche. Ma lo stesso fatichiamo a privarcene: ci hanno terrorizzato così tanto, e così profondamente, che qualcuno è arrivato ad amare la prigionia respiratoria.In altri Stati le mascherine sono state eliminate da un bel po’, e tale scelta non ha provocato disastri, anzi. I nostri politici, incuranti del mondo esterno, hanno invece preferito optare per la superstizione. Nei fatti, ci hanno imbavagliato per colpevolizzarci, per scaricare su di noi la responsabilità dei contagi. Hanno evitato – tra le altre cose - di mettere in sicurezza scuole e mezzi pubblici, e hanno preferito toglierci il fiato persino quando non era affatto necessario. Il risultato è che, lungo le vie, ci si imbatte in gente che tiene la mascherina anche se si trova da sola in macchina o la indossa mentre va in bicicletta rischiando di soffocare. Capita di scorgere addirittura bambini che la tengono al parco mentre giocano con gli amichetti, come se servisse a qualcosa. Ben venga, allora, la fine dell’obbligo di mascherina all’esterno. Sarà più difficile, purtroppo, liberarsi della mascherina che hanno piantato dentro di noi, e che prima di bloccarci il respiro ci paralizza il cervello.
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