2024-04-28
Alla convention di Fdi è il Meloni day Salvini si defila all’ultimo momento
Il premier sarà capolista e punta al record di preferenze. Il partito critica Roberto Vannacci e arriva in serata la defezione del capo della Lega. Presenti alla kermesse i principali manager di Stato, la sinistra attacca.Il giorno di Giorgia: oggi alle 11.45 Giorgia Meloni, premier e leader di Fratelli d’Italia, interviene alla conferenza programmatica di Pescara. Il suo intervento chiude la tre giorni di kermesse del partito: la Meloni spiegherà l’Europa che ha in mente e annuncerà la sua candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni. Giorgia punta al record di preferenze e l’indicazione è già stata trasmessa a tutti i candidati: tra le tre preferenze che si possono esprimere, quella per il presidente del Consiglio è assolutamente obbligatoria. C’è però una defezione dell’ultimo minuto: il panel precedente al discorso della Meloni prevedeva gli interventi dei leader dei partiti alleati: Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi di Noi moderati, Antonio Tajani di Forza Italia e Matteo Salvini della Lega. Ieri pomeriggio si è appreso che Salvini oggi non sarà a Pescara, ma interverrà in video. Al di là di ogni dietrologia, non si può non evidenziare che ieri da Pescara sono partite bordate pesantissime nei confronti del generale Roberto Vannacci, fortemente voluto da Salvini come capolista della Lega nell’Italia centrale, le cui frasi sulle classi differenziate per gli alunni diversamente abili hanno scatenato un putiferio. «Con molta fermezza», ha detto tra gli altri il senatore di Fdi Antonio Guidi, «rivolgo al generale Vannacci l’invito a fare il suo mestiere, perché riguardo alla disabilità esprime non pensieri ma incubi. Non c’è infatti, nessun dato scientifico che avvalori questa tesi sciocca e razzista delle classi separate». Un’altra polemica ha riguardato la presenza sul palco, l’altro ieri, di Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, e di Bruno Frattesi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, entrambi immortalati con le magliette con lo slogan elettorale di Fdi: il Pd, Avs e Italia viva hanno criticato duramente entrambi. Del Piano Mattei ha parlato l’Ad di Eni, Claudio Descalzi. Folta la presenza di top manager ieri a Pescara: Gregorio De Felice (chief economist di Intesa Sanpaolo), Barbara Kolm (già vicepresidente della Banca nazionale austriaca), Antonio D’Amato (presidente e amministratore delegato della Seda international packaging group), Giancarlo Quaranta (commissario straordinario Acciaierie d’Italia), Federica Picchi Roncali (managing director dominus production group), Maria Chiara Carrozza (Presidente Cnr e high level expert group Horizon Europe, dg Ricerca, Commissione europea), Flavio Cattaneo (ad diEnel), Emma Marcegaglia (Chair B7), Giuseppe Notarnicola (presidente di STMicroelectronics), Guido Grimaldi (Presidente di Alis), Pierroberto Folgiero (ad di Fincantieri), Massimo Perotti (presidente e ad di Sanlorenzo Spa), Roberto Cingolani (ad di Leonardo), Vincenzo Esposito (ad di Microsoft Italia), Francesca Rossi (Ibm Ai ethics global leader), Valeria Sandei (ad di Almawave). «C’è un lato oscuro del motore elettrico di cui nessuno parla», ha sottolineato Nicola Procaccini, esponente di Fdi e copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, «che è la batteria. La produzione di batterie richiede una violenza nei confronti della natura, soprattutto per l’estrazione delle materie prime, che è qualcosa di spaventoso. Questo problema va affrontato senza paura, in maniera serena e trasparente». «Sull’Africa», ha sottolineato il capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, «Europa non pervenuta, almeno fino all’idea di Giorgia Meloni di costruire il Piano Mattei. Un piano con una chiara strategia e in questo l’Italia ha fatto meglio di molti altri in Ue. A Bruxelles è stato lanciato il Global gateway, alternativa europea alla Via della seta cinese, un’iniziativa a cui è mancato un progetto geopolitico chiaro. Oggi, grazie al Piano Mattei, abbiamo una grande opportunità. Un’idea che tra l’altro è ben radicata nella storia della destra italiana e, sotto questo punto di vista, il Piano Mattei tratteggia il futuro di questo percorso». Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, da parte sua, ha annunciato che entro 15 giorni verrà varato il decreto per ridurre le liste di attesa: «Cercheremo di ridurre le liste di attesa», ha detto Schillaci, «questo governo vuole affrontare veramente il problema e trovare soluzioni in maniera concreta. Stiamo lavorando a un decreto per combattere le liste d’attesa, lo presenteremo nei prossimi 15 giorni». Altro giro, altro ministro, con il Guardasigilli, Carlo Nordio, che ha illustrato il timing per la riforma della giustizia: «Quello che viene chiamato il pacchetto Nordio», ha detto il ministro della Giustizia, «già approvato al Senato, ora all’esame della Camera, speriamo che entro il mese di maggio venga approvato». Veniamo alle candidature: saranno riconfermati tutti gli uscenti, e ci saranno naturalmente tanti nuovi candidati con serie possibilità di conquistare un seggio a Bruxelles, considerata la crescita esponenziale del partito rispetto alle Europee del 2019. Qualche nome: al Nordovest punta a un seggio Mario Mantovani, al Nordest in pole ci sono Elena Donazzan, Stefano Cavadegna e Gugliermo Garagnani, per le Isole potrebbe essere in campo Salvatore Deidda, al Centro in corsa tra gli altri Carlo Ciccioli, mentre al Sud è già in piena campagna elettorale Alberico Gambino. A quanto apprende La Verità, tra i volti nuovi ci saranno molte donne esponenti degli ordini professionali.
Ursula von der Leyen (Ansa)
Antonio Filosa, ad Stellantis (Ansa)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)