2024-07-02
Al Gore da Roma guida l’offensiva della lobby ecologista pro elettrico
Attacchi al governo, che risponde spingendo sullo sviluppo del nucleare.Per capire che sul cambiamento climatico ci prendono in giro basterebbe la foto di Roberto Gualtieri - sindaco Pd di Roma - che nella Nuvola di Massimiliano Fuksas racconta ad Al Gore e ai suoi accoliti i progetti verdi della Capitale. Tra questi ci sarebbe anche il termovalorizzatore per liberare la Roma del Giubileo (?) dall’assedio dei rifiuti che al confronto il sacco di Alarico era un complimento. Oddio a un nuovo sacco di Roma al grido «O verde o morte» parteciperebbe volentieri la lobby ecologista. Solo che il governo risponde: puntiamo anche sul nucleare. I soliti «sfascisti», direbbero i Verdi duri e puri che avevano previsto l’inizio dei lavori del termovalorizzatore di Roma per il 1° di luglio, ma ovviamente non se n’è fatto di nulla nonostante la gita del sindaco a Copenaghen del febbraio scorso per vedere come si fa. L’importante però non è trovare le soluzioni, ma evocare le catastrofi. A Roma lo hanno fatto alla grande. Hai visto mai che in Europa mettano in soffitta il Green deal e che la finanza verde ci rimetta così come quelli che stanno speculando sulle energie rinnovabili e le auto a pila. E soprattutto sulle case che sono la torta vera e spiegano perché l’Italia sia al centro degli interessi. C’è un patrimonio immobiliare da migliaia di miliardi che si può portare via con due spiccioli se gli italiani si trovano al verde per fare le ristrutturazioni green. Così dal 27 giugno Wopke Hoekstra, commissario europeo all’Ambiente (è scaduto come lo yogurt, ma tiene il punto), è arrivato a Roma per vedersi con i grandi che tessono la tela verde. Ha visto oltre a Gualtieri anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ma soprattutto si è incontrato con Al Gore, l’ex vicepresidente americano che imitando Greta Thunberg ha trovato di che vivere (bene) e il modo di vincere un Nobel annunciando sciagure. A Roma Al Gore ha tenuto una sessione speciale di The Climate Reality Project. Lui non rappresenta i poveri del mondo, ma vanno tutti a riverirlo come fosse un san Francesco dal saio verde. Giorgio Zampetti - direttore esecutivo di Legambiente che rivendica la sua dimensione internazionale - nella due giorni romana è andato a baciare la pantofola di Al Gore dicendo: «Lavoriamo per far uscire l’Italia dalle fonti fossili, siamo impegnati da Nord a Sud nella diffusione di impianti a fonti rinnovabili e lavoriamo per contrastare le opposizioni a questi impianti». Applausi soprattutto da George Soros che a vantaggio di Al Gore e simili ha appena staccato un assegno da 25 milioni di dollari. Filantropia? Difficile crederlo soprattutto ascoltando l’ex vice di Bill Clinton che spiega perché è venuto a Roma. L’Italia - sostiene - è un Paese renitente all’ideologia green; il Mediterraneo è strategico nelle politiche ambientali e l’Europa è il continente dove si fanno i migliori affari verdi. «L’Italia», dice Al Gore, «è tra i Paesi europei che lavorano al maggior numero di nuove infrastrutture per i combustibili fossili. È folle. Se saranno realizzati tutti i progetti di cui si parla, sarà come aver costruito più di 300 centrali a carbone. Tra il 2020 e il 2022, l’Italia ha dato 15 volte più soldi ai combustibili fossili che alle rinnovabili». Come dire: fateci fare i pannelli. Che poi li costruisca la Cina non fa fatto, l’importante è che la lobby green ci guadagni. Arriva però quasi in diretta la risposta del nostro governo che ieri ha spedito a Bruxelles il Piano integrato energia e clima scritto dai ministeri di Pichetto Fratin e di Matteo Salvini. Sottolinea Gilberto Pichetto Fratin: «Il piano si concentra su tutte le opportunità senza preclusioni. Cito in particolare l’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) che da fusione (a ridosso del 2050): è un futuro possibile». Si confermano oggi gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023, superando in alcuni casi anche i target comunitari, in particolare sulle rinnovabili, e si punta su tutto il ventaglio di soluzioni possibili compresi i combustibili rinnovabili come biocarburanti e idrogeno, la mobilità elettrica, ma non come esclusiva, la ristrutturazione delle case attraverso un crescente peso nel mix termico rinnovabile delle pompe di calore. Per Al Gore, Soros e «associati» l’Italia non è terra di facile conquista.
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