2021-12-20
Alessandro Mangia: «L’emergenza diventa regola. E così torna l’Ancien Régime»
Il professor Alessandro Mangia (Ansa)
Il costituzionalista: «La pandemia favorisce il governo dei burocrati. Negli Usa il green pass è stato bocciato, impariamo. Obbligo vaccinale solo se il siero non è sperimentale».«Queste cose sono sempre successe e l’umanità periodicamente ci ricade. La mentalità del gruppo prevale su quella individuale». Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale all’università Cattolica di Milano, apprezzato editorialista ed esperto di diritto amministrativo e diritto pubblico dell’economia, mi consiglia un vecchio ma sempre attuale trattato di antropologia. Che io ovviamente non ho letto. Il ramo d’oro di James Frazer. Mangia non si sottrae, con l’ironia che lo contraddistingue, a parlare di ciò che ci affligge. «È una forma di autodifesa necessaria per meglio comprendere e orientarsi. Mi creda».Perché dovrei leggerle Frazer?«Guardi che le pestilenze sono sempre esistite. E hanno sempre messo in moto gli stessi meccanismi di difesa. Nell’antica Grecia vi erano i cosiddetti pharmacoi. Ritenuti l’incarnazione del morbo. Venivano allontanati dalle città se gli andava di lusso. Spesso sacrificati per esorcizzare il male e purificare la collettività».Quelli che oggi chiameremmo no vax?«O che Manzoni chiamava untori. Nell’antica Roma erano i cosiddetti capri espiatori. Sono meccanismi con cui si erodono i legami sociali. Ben descritti dallo storico britannico Richard Collier. Hanno ristampato un suo bellissimo saggio sull’epidemia di spagnola».Di questo passo devo farmi una biblioteca. Che succede quando si rompono i legami sociali?«Manifestazioni particolari di processi collettivi ricorrenti. Nelle fasi di tensione la gente si parla e non si capisce più. Fenomeni spesso chiamati di precomprensione. Ho già il mio giudizio. Tu parli e io ho già chiuso il mio cervello. Viene meno la fiducia nelle istituzioni. E nella cosiddetta scienza. La cui comunità peraltro ogni mese si contraddice».La Costituzione non ci ha protetto da questa deriva?«Ma che vuol dire? La Costituzione non è mica un manuale dell’Ikea per cui se segui le istruzioni andrà tutto bene in eterno. In Inghilterra non c’è una Costituzione scritta, ma provi a dire a un inglese che non hanno una Costituzione. Vedrà come si metterà a ridere».Faccia capire. La Costituzione è solo un pezzo di carta?«Sa qual è il grande potere dei media? Manipolare la coscienza collettiva. Un giorno ci martellano dicendo che la nostra è la più bella Costituzione del mondo salvo dirci il giorno dopo che serve una riforma per aggiornarla. Ma ciò che alla fine conta è la diffusa credenza della sua legittimità. Se si confondono poi le categorie mescolando stati di emergenza, di eccezione e di quasi guerra cui dovrebbero discendere delle quasi libertà, la si smonta un pezzo alla volta. La proroga dello stato di emergenza oltre i due anni ne è la prova evidente».Viviamo in un’epoca di sovversione costituzionale?«Parlerei piuttosto di fisiologica patologia dell’ordinamento costituzionale. La vita è piena di cose impreviste e imprevedibili. Terremoti ed epidemie, ad esempio. Momenti dove si fanno cose prima inconsuete. Ad esempio, il profluvio dei cosiddetti dpcm da parte di Palazzo Chigi. Dinamiche straordinarie ma anche normali. L’importante è che l’eccezione non si cronicizzi e diventi la nuova normalità. Intravedo questo rischio».Tutto cade a fagiolo per chi vuole l’autoritarismo?«Lasciamo perdere il grande vecchio o il complotto. Questi sono processi storici oggettivi. Qualcuno crede di cavalcarli. Ma a muoversi intorno alla pandemia sono solo meccaniche di interessi».E si arriva alla dittatura…«Espressione abusata. Chiamiamo dittatura la semplice prevalenza dell’amministrazione su altri poteri. Si torna al cosiddetto Ancien Régime. O, se preferisce, lo Stato che si riduce ad amministrazione come accadeva prima della Rivoluzione francese. Anche prima di questa esistevano tribunali, parlamenti e ministeri. Solo che erano emanazione del sovrano. E l’Unione europea è a suo modo l’esaltazione di questa concezione che io chiamo cameralistica. Un modello che si sta affermando anche a livello nazionale».Cioè?«L’Ue è una riproduzione di Stato amministrativo continentale ma con una burocrazia mediocre. Ci lamentiamo dei nostri funzionari ma non crediate che arrivi a Bruxelles la crema della crema. Senza nulla togliere ai volenterosi funzionari lituani, rumeni, bulgari e ciprioti. L’Ue si fabbrica i burocrati di cui ha bisogno che quando arrivano nel cuore dell’Europa mica rappresentano i territori di cui sono espressione. Fanno e faranno gli interessi di Bruxelles. È la riemersione dello Stato amministrativo. Ma non scambiamolo per dittatura o autoritarismo».Ma in finale cos’è lo Stato amministrativo?«Semplicemente l’amministrazione che si detta da sola le regole. Non è una novità. Ma mai in misura così estesa. Ricorderà che nel marzo 2020 il Parlamento non si riuniva. I tribunali non funzionavano. Tutto era sanità e ordine pubblico. Ambulanze e carabinieri. E adesso lo Stato funziona in modo diverso».Anche negli Usa dilaga il cosiddetto Stato amministrativo?«Provi a googlare le parole Biden e Osha. Quest’ultimo è l’ente amministrativo con cui la Casa Bianca ha provato a introdurre per via amministrativa l’obbligo vaccinale negli Stati Uniti. Un centauro metà Inps e metà ispettorato del lavoro. Per capirsi».Con quali esiti?«Il Senato si è messo di traverso. Alcuni tribunali come in Virginia si sono messi di traverso. Alcuni Stati si sono messi di traverso. Negli Usa, in quanto Stato federale, abbiamo ordinamenti che talvolta si sovrappongono o entrano in conflitto. Biden ha avuto la peggio. Ma qui si parla solo di green pass».Gli americani sono più coraggiosi?«Sono diversi».In cosa?«Cultura e storia. Il costituzionalismo europeo nasce per limitare un potere politico preesistente e appannaggio del monarca. L’America, mondo nuovo e senza monarca, doveva costruire da zero una struttura di governo. Negli Usa sovranità è sinonimo di libertà. Questo giustifica l’enfasi della difesa personale con la massiccia diffusione delle armi. Da noi è sinonimo di garanzia. È solo con il New deal di Roosevelt che gli americani hanno iniziato a costruire una loro amministrazione per agenzie».Ci spiega l’articolo 32 della Costituzione una volta per tutte? L’obbligo vaccinale è legittimo? Cosa significa rispettare la dignità umana? Cosa intendevano con questa espressione i costituenti?«Singolare che serva uno scudo penale per chi vaccina, per le case farmaceutiche, per i ministri che deliberano obblighi. Normalmente un medico non ha bisogno di una tale copertura. Vengono somministrati farmaci sviluppati in tempi molto rapidi e immessi in commercio con un’autorizzazione provvisoria e condizionata all’ottenimento di ulteriori informazioni. Questo spiega la necessità dello scudo. La Corte costituzionale dal canto suo ci dice che l’obbligo vaccinale può essere legittimo. Però non ho mai visto scudi penali per il vaccino antinfluenzale o l’antipolio».Fra poco verrà eletto il nuovo presidente della Repubblica e si torna a parlare dell’ennesima riforma: elezione diretta a suffragio universale dell’inquilino del Quirinale. Che ne pensa?»«Inseguiamo il modello francese dai tempi di Mario Segni e Tangentopoli. La Francia ha un sistema semi presidenziale con doppia elezione: del presidente della Repubblica e dell’Assemblea nazionale. La Francia ha sempre avuto il problema della coabitazione, cioè dello sfasamento tra orientamento politico del presidente e del Parlamento. Problema risolto riducendo il mandato del presidente da 7 a 5 anni e praticamente contestualizzando le due elezioni nello stesso anno. Evitando il più possibile il fenomeno della coabitazione».Quanto all’Italia?«Noi siamo già andati di fatto in direzione del semipresidenzialismo. E nel governo Conte 1 abbiamo avuto un esempio di coabitazione piuttosto conflittuale. Il punto è che mentre è tecnicamente facile mandare a casa il presidente del Consiglio attraverso la sfiducia parlamentare, lo stesso non può dirsi nel caso del presidente della Repubblica. E non solo in Italia. La messa in stato d’accusa, che neglli Usa si chiama impeachment, è l’equivalente della bomba atomica. Tanto è vero che al di là dell’Atlantico per sfiduciare la Casa Bianca devono aggrapparsi a scandali sessuali o presunte intelligenze con la Russia del presidente di turno. Si pensi a Nixon. Di sicuro non si può più eleggere un presidente che dura in carica sette anni. È una questione di equilibri. Che cambiano col tempo. Ricorda Cossiga?».Cioè?«Ho qui con me un libro…».Il terzo da consigliarmi?(Ride) «È un saggio di Giorgio Galli e Martina Valcarenghi. Dove si argomentava che Cossiga fosse un pazzo furioso. Un matto che preconizzava la fine dei partiti della Prima repubblica e il crollo del Muro di Berlino. Se la immagina oggi una situazione del genere? L’autore finirebbe subito in procura per vilipendio. Sarebbe impensabile data la debolezza della politica. Questa non può contrapporsi al Quirinale».Perché tale debolezza?«Un Parlamento spappolato che ha paura della sua ombra e farebbe qualsiasi cosa pur di non andare a casa, visto che il prossimo sarà sciaguratamente ridotto nel numero dei suoi membri».La sua avversione a quella riforma è nota. Ma perché mai un Parlamento ridotto non potrebbe funzionare meglio?«In materia mi affido al mio grande maestro Nils Liedholm».Il compianto campione e allenatore? Mi sto perdendo, professore.«Sì, proprio lui. Al cronista che gli chiedeva una battuta sulla sconfitta della sua Roma in 10 dopo un’espulsione, rispose serafico: “Ma lo sanno tutti che in 10 si gioca meglio”. E qualcuno lo ha preso sul serio trent’anni dopo».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.