2023-11-22
Zuffa sul consigliere di Valditara: «Scrisse che le donne sono cattive»
Alessandro Amadori (Imagoeconomica)
Ok al rafforzamento del Codice rosso. Ignazio La Russa manda in piazza i senatori maschi.Governo sotto attacco per le donne alla faccia della «sorellanza». Botta e risposta tra il premier Giorgia Meloni e la giornalista Lilli Gruber dopo la puntata di Otto e mezzo, dedicata a Giulia Cecchettin, e opposizione schierata contro il libro scritto tre anni fa da Alessandro Amadori, l’insegnante di psicologia consigliere del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. «Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di “cultura patriarcale” della mia famiglia. Davvero senza parole». Così ha scritto sui social il presidente del Consiglio, postando uno scatto che la ritrae con la figlia ancora piccola, la mamma Anna Paratore e la nonna Maria. È la replica alle parole della Gruber che durante la sua trasmissione, interpellando Francesco Specchia di Libero, ha sottolineato: «Tu non potrai negare che in Italia ci sia una forte cultura patriarcale e che questa destra al potere non la sta proprio contrastando tanto». Aggiungendo: «Sì, abbiamo una donna come presidente del Consiglio, però ci tiene a essere chiamata il presidente del Consiglio, per me un mistero della fede. Sarà anche questa una cultura di destra patriarcale?». Peraltro anche su X la mamma di un’altra vittima di femminicidio, rivolgendosi alla sorella della Cecchettin, ha scritto: «Elena sbagli, non tutti i figli del patriarcato uccidono: chi ha ammazzato Giulia è un mostro. E non tutti gli uomini sono responsabili dell’omicidio di Giulia». Al commento della premier non ha tardato ad arrivare la risposta della giornalista di La7. «Ringrazio Giorgia Meloni per l’attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte», ha scritto Gruber. «Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione». Nel frattempo i gruppi di opposizione di Pd, Avs, M5s e Iv hanno chiesto un’informativa urgente del ministro Valditara alla Camera sul ruolo affidato ad Alessandro Amadori (una volta di sinistra, ora leghista), «esperto ad alta qualificazione» che coordina gli incontri nelle scuole sull’educazione affettiva. Infatti, nel saggio del 2020 La guerra dei sessi, nel capitolo «Il diavolo è anche donna», Amadori scriveva che «anche le donne sanno essere cattive, persino estremamente cattive, per quanto in modi e forme differenti da quelli degli uomini». «La scelta di affidare il coordinamento del progetto “Educare alle relazioni’, di cui il ministro Valditara ha annunciato l’imminente avvio, al professor Amadori è a dir poco preoccupante», ha detto la deputata pd Irene Manzi, capogruppo in commissione Cultura. «Sorprende, infatti, come su un tema così urgente e drammatico sia stata scelta una personalità che più volte ha avvalorato tesi delle responsabilità delle donne come causa delle violenze. Tesi che sembrano incompatibili con lo scopo che il progetto deve perseguire». Amadori si è difeso precisando di aver solo «sostenuto che anche da parte delle donne c’è una sfera di aggressività», che porta a «valutazioni troppo rigide nei confronti di maschi».Domattina dovrebbe tenersi un flashmob bipartisan dei senatori uomini, auspicato dal presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, per sensibilizzare sul problema della violenza sulle donne. Intanto, ieri, la commissione Giustizia del Senato ha approvato il ddl del governo che rafforza il Codice rosso.
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