2023-09-11
Alberto Gusmeroli: «Sull’elettrico non accettiamo diktat»
Il leghista: «Nel settore auto rischiamo di perdere 600.000 posti di lavoro a vantaggio della Cina. Ma col blocco allo stop degli Euro5 in Piemonte abbiamo dimostrato che non ci facciamo imporre date capestro dalla Ue».Alberto Gusmeroli: deputato, responsabile fisco per la Lega e commercialista. Cosa c’è in manovra? «Intanto basta con l’acconto delle imposte a novembre. Si paga a rate da gennaio a giugno dell’anno dopo. Niente più prestiti in banca per versare l’acconto; o sanzioni e interessi per chi non riesce a pagare. Niente fisco a credito o debito. Ci sarà probabilmente un limite iniziale al fatturato: non oltre mezzo milione. Contiamo di superarlo nel 2024».Il taglio del cuneo?«Lo renderemo strutturale e cercheremo di detassare tredicesime e premi di produzione. Lavoreremo su semplificazioni fiscali e incentivi alla crescita. Controbilanceremo le spinte recessive determinate dall’aumento dei tassi di interesse imposti dalla Bce. Lavoriamo infine su interventi pensionistici come opzione donna». Flat Tax? «Tutto previsto nella legge delega sul fisco. Prima da quattro a tre aliquote Irpef; poi a due. Infine, Flat Tax piena. Moduleremo detrazioni e deduzioni per rispettare il principio della progressività dell’imposta. È un caposaldo del progetto politico della Lega. Obiettivo da raggiungere nella legislatura. Infine, la pace fiscale. Tanti contribuenti non sono riusciti a far fronte a tasse regolarmente dichiarate negli anni precedenti». Lei presiede la commissione Attività produttive ma Bruxelles emana direttive e regolamenti insostenibili.«L’ideologia non fa i conti con la realtà. In Europa gli occupati nel solo indotto automobilistico ammontano a 1,7 milioni. Un fatturato annuo di 340 miliardi. Con la transizione full electric rischiamo oltre 600.000 posti di lavoro a vantaggio della Cina che controlla oltre l’80% dei giacimenti di terre rare necessarie per le batterie. L’Europa cuba l’8% delle emissioni mondiali di CO2 e si consegna Pechino. In Italia abbiamo 275.000 occupati complessivi, ripartiti su oltre 5.500 aziende. Solo nel distretto di Torino, il fatturato è circa 17 miliardi. Con la transizione scomparirebbe l’85% della componentistica auto che dà lavoro a 150.000 occupati. Con il blocco all’assurdo stop degli Euro5 in Piemonte abbiamo dimostrato che facciamo sul serio e non ci facciamo imporre date capestro da Bruxelles». A proposito di Superbonus, cosa dobbiamo aspettarci?«Il Superbonus è una buona idea tradotta in una pessima legge modificata in peggio. Errate valutazioni sulle coperture con conseguenti criticità sui conti pubblici. Ora va districata la matassa perché tante imprese rischiano. Per il futuro come Lega abbiamo presentato un progetto di legge che preveda benefici alla prima casa, spinga all’efficientamento energetico e sismico, consenta la cessione del credito solo a famiglie con redditi medio-bassi. Chi può pagare le tasse potrà detrarre parzialmente le spese. Un orizzonte di 15-20 anni, per dare stabilità al sistema con un tetto annuo di interventi. Tuteleremo i conti pubblici ricorrendo a fondi europei specifici». Sulle case verdi mette bocca però l’Europa!«Altro che. In soli sette anni dovremmo intervenire su oltre 9 milioni di immobili (il 75% del parco immobili). Col Superbonus l’impegno di spesa pubblica è stato enorme. Ed abbiamo ristrutturato appena il 5% degli edifici unifamiliari e lo 0,8% di quelli plurifamiliari. Sarebbero target insostenibili a carico dei proprietari. Chi non riesce, svenderebbe la casa. Daremo battaglia pure qui».Il packaging è sotto assedio.«Tuteleremo la filiera del riciclo; vera eccellenza. Siamo in anticipo sugli obiettivi. Compresi quelli del 2030 di prossimo raggiungimento. Ricicliamo quasi il 75% degli imballaggi circolanti in Italia. L’Ue, con la proposta di modifica del regolamento sugli imballaggi al 2035, vorrebbe privilegiare il riuso rispetto al riciclo, mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende. Per questo le elezioni europee dell’anno prossimo sono fondamentali». La sua indagine conoscitiva sul Made in Italy a che punto è?«Le buone leggi nascono dalla conoscenza del territorio e dall’ascolto di famiglie, associazioni e imprese. Il documento - approvato all’unanimità dalla Commissione - è la base di partenza per il progetto di legge del governo». Cosa emerge nell’indagine?«La necessità di potenziare la formazione tecnica e professionale. E di valorizzare gli antichi mestieri dei nostri territori. Inoltre, la lotta alla contraffazione e all’italian sounding. Piaghe che ogni anno drenano miliardi di risorse anche dalle casse dello Stato. Può essere utile utilizzare le nuove tecnologie blockchain». Si sente parlare infatti del chip commestibile dentro il parmigiano. State studiando pure il tema intelligenza artificiale, giusto?«Come presidente ho fortemente voluto questa indagine. Faremo il punto sullo stato dell’arte e vogliamo avere idee più chiare su potenzialità e rischi. Pure qui conta il metodo. L’intelligenza artificiale va governata e non subita. Deve esserci di aiuto e non sopraffarci».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.