Al vertice turco si apre uno spiraglio per un incontro tra Putin e Zelensky

Al vertice turco si apre uno spiraglio per un incontro tra Putin e Zelensky
Sergej Lavrov, a destra (Ansa)
Sergej Lavrov e Dmytro Kuleba non s’intendono sulla tregua, ma confermano futuri colloqui e l’ipotesi di un confronto tra i presidenti. Emmanuel Macron e Olaf Scholz chiedono al Cremlino il cessate il fuoco. E Gerhard Schröder vede Vladimir Putin a Mosca.
Carofiglio, il samurai della giustezza in camicia bianca
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
I veicoli elettrici non fanno calare la CO2
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.

Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.

«Sulla droga sentenze stupefacenti»
Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)
Terminata la due giorni della Conferenza nazionale sulle dipendenze nella capitale. Mantovano: «Per certi giudici qualche chilo di sostanza è per uso personale».
La sola ansia dell’Oms in pieno Covid: coprire il governo per tenersi i fondi
Ranieri Guerra (Imagoeconomica). Nel riquadro, Cristiana Salvi
Nelle carte di Zambon alla Procura gli scambi di opinioni tra i funzionari Cristiana Salvi e Ranieri Guerra: «Mitighiamo le critiche, Roma deve rifinanziare il nostro centro a Venezia e non vogliamo contrattacchi».

Un rapporto tecnico, destinato a spiegare al mondo come l’Italia aveva reagito alla pandemia da Covid 19, si è trasformato in un dossier da riscrivere per «mitigare le parti più problematiche». Le correzioni da apportare misurano la distanza tra ciò che l’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe essere e ciò che era diventata: un organismo che, di fronte a una crisi globale, ha scelto la prudenza diplomatica invece della verità. A leggere i documenti depositati alla Procura di Bergamo da Francesco Zambon, funzionario senior per le emergenze sanitarie dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, il confine tra verità scientifica e volontà politica è stato superato.

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