2021-08-24
Il vaccino obbligatorio avanza a grandi passi
Pierpaolo Sileri mira agli over 40, Costa rilancia: «Ipotesi da considerare». Roberto Speranza prende tempo, Andrea Orlando pensa all'imposizione in azienda. Il primo assist per una legge arriva dagli Usa: la Fda dà l'ok definitivo a Pfizer«Se entro il 15 settembre non avremo superato la soglia dell'80% di popolazione che ha avviato il percorso di immunizzazione, dovremo valutare la possibilità di una forma di obbligo». Così, in un'intervista apparsa ieri sulla Stampa, il sempre loquace sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, prepara il terreno per un obbligo. Che, però, potrebbe riguardare solo alcune fasce di età, quelle che «rischiano di più», come gli over 40.Nel frattempo, a liberare la strada verso l'obbligo vaccinale negli Usa è stata la Food and drug administration (Fda), che ha concesso l'approvazione completa e definitiva al vaccino anti Covid della Pfizer, finora utilizzato grazie a un'autorizzazione d'emergenza. Il vaccino, che ora potrà essere commercializzato con il marchio Comirnaty, è il primo a ricevere l'approvazione completa, dopo quella d'urgenza ottenuta l'11 dicembre del 2020 in seguito agli studi clinici che avevano mostrato un'efficacia del 95% nel prevenire l'infezione da Covid. Per ottenere l'approvazione completa, le due aziende hanno sottoposto alla Fda i dati degli studi clinici a lungo termine su oltre 46.000 volontari sui quali il prodotto si è dimostrato efficace al 91,3% fino a sei mesi dopo la seconda dose. Attenzione, però: il vaccino Pfizer resta disponibile solo con l'uso di emergenza per i bambini dai 12 ai 15 anni. «L'approvazione di questo vaccino da parte della Fda è una tappa fondamentale mentre continuiamo a combattere la pandemia», ha commentato il commissario ad interim della Fda, Janet Woodcock. «Mentre milioni di persone hanno già ricevuto in sicurezza i vaccini contro il Covid-19, riconosciamo che per alcuni l'approvazione della Fda può ora instillare ulteriore fiducia per farsi vaccinare», ha proseguito. La decisione dell'autorità sanitaria americana è arrivata a meno di quattro mesi dalla presentazione della richiesta, con una tempistica record per una procedura che di solito richiede almeno dieci mesi: non a caso, anche nell'ultima trimestrale Pfizer aveva specificato di attendersi una piena approvazione per l'inizio del 2022. Il disco verde dell'agenzia Usa preposta al controllo dei farmaci può accelerare una serie di obblighi vaccinali da parte di organizzazioni pubbliche e private, dalle scuole alla caserme, dalle aziende alle amministrazioni statali e locali. La compagnia aerea United Airlines ha già fatto sapere che entro cinque settimane dalla piena approvazione chiederà a tutti i suoi dipendenti di esibire una prova di avvenuta vaccinazione. Obblighi simili dovrebbero essere adottati dagli Stati dell'Oregon, della Luisiana e del Minnesota. E anche il Pentagono è pronto a rendere obbligatorio il vaccino Pfizer per truppe e riservisti: «Stiamo preparando le linee guida e la data entro cui realizzarlo», ha detto ieri il portavoce della Difesa, John Kirby. I militari hanno cominciato a vaccinarsi su base volontaria in gennaio. Secondo i dati del ministero della Difesa Usa, 1,08 milioni sono già immunizzati con il ciclo completo e 245.000 hanno ricevuto solo la prima dose. Ci sarà la stessa accelerazione anche da questa parte dell'Atlantico? Bisogna ricordare che nell'Ue c'è da stata fin da subito un'autorizzazione condizionata che rappresenta a tutti gli effetti un'autorizzazione formale (dunque diversa dall'autorizzazione di emergenza che consente, appunto, l'uso temporaneo di un medicinale non autorizzato in situazioni d'emergenza e non è un'autorizzazione alla messa in commercio del prodotto). In Italia, le nuove regole sul green pass sono subito apparse come un obbligo vaccinale surrettizio. Ieri, a margine di un convegno del Meeting di Rimini, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla necessità di avere il green pass da parte di personale scolastico, operatori e insegnanti per poter accedere a scuola: «Abbiamo già fatto una norma: c'è una legge vigente che va fatta rispettare», ha detto, dopo che domenica il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, aveva parlato di sospensione per il personale scolastico non in possesso della certificazione verde. La linea, per ora, sembra quella dell'attesa. Con settembre che sarà il mese decisivo: «Se con la vaccinazione volontaria non riusciamo a raggiungere l'obiettivo dell'immunità di gregge», ha commentato ieri anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, «è chiaro che dobbiamo prendere in considerazione anche l'obbligo vaccinale partendo da alcune categorie». Il suo collega Sileri non è invece convinto sull'obbligo vaccinale nelle aziende. Per le attività produttive, ha detto nell'intervista di ieri, «sarebbe più utile un'estensione del green pass rispetto a un obbligo vaccinale». Il suo maggiore utilizzo deve essere legato all'andamento del contagio, quindi deve essere «estremamente flessibile» per poter così, spiega, «evitare chiusure e restrizioni». Sempre al Meeting, nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, si è dichiarato «favorevole a esplorare tutte le soluzioni che consentano di mettere quanto più possibile in sicurezza gli italiani», commentando la richiesta al governo avanzata dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, di varare una legge sull'obbligo vaccinale. Quanto alla terza dose, Sileri lascia aperta la possibilità per alcune categorie: «Se vedremo un aumento dei casi tra chi si era vaccinato, perché la copertura dell'immunizzazione è scesa con il passare dei mesi, si dovrà fare una terza dose».
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)