2020-04-28
Airbus annuncia migliaia di tagli ma chiede all'Europa 30 miliardi
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Il Ceo di Airbus, Guillaume Faury (Ansa)
Guai in vista per Airbus. Il Ceo Guillaume Faury ha dovuto comunicare ai dipendenti che se gli attuali tagli alla produzione di aeromobili dovessero essere estesi nel tempo o coinvolgere più linee di produzione di quante ne siano state rallentate ora, la sopravvivenza di Airbus sarebbe in discussione. «Almeno se non agiamo ora». Queste le parole scritte in una lettera a tutti i dipendenti inviata il 24 aprile.Airbus «sta perdendo denaro come mai è accaduto prima», ha detto Faury. «Dobbiamo agire con urgenza per ridurre i nostri incassi, ripristinare il nostro bilancio finanziario e, infine, per riprendere il controllo del nostro destino». In pratica soltanto tre settimane dopo che il colosso europeo ha deciso di ridurre la produzione di circa un terzo su tutte le linee già si manifesta il pericolo di non avere più liquidità per pagare stipendi e fornitori. A quanto pare dunque è servito a poco rallentare dall'otto aprile scorso la produzione degli A320 / A320neo a 40 aeromobili al mese, quella degli A330 / A330neo a due al mese e dell'A350 a sei esemplari al mese. Quel giorno Faury disse anche che sarebbe stato possibile che Airbus riprendesse i ritmi pre crisi Covid già nel 2021, quando la produzione era di 67 aeromobili al mese per l'A320, di circa tre A330 e tra nove e dieci A350 al mese. «In un paio di settimane abbiamo perso circa un terzo della nostra attività», ha scritto Faury. «E, francamente, non è nemmeno lo scenario peggiore che potremmo affrontare. La nostra sfida in Airbus è ora quella di adattarci a questa nuova realtà il più rapidamente possibile e limitare i danni». In effetti stando alle condizioni del mercato è difficile pensare che i vettori in attesa di nuovi aeromobili possano avere il denaro necessario per ritirare quelli nuovi pagando ai finanziatori le rate di acquisto, e facendo un calcolo approssimativo basato sulla possibilità che la pandemia arretri effettivamente entro l'estate si arriva alla conclusione che il taglio del 30% della produzione non sarà sufficiente, al punto che la riduzione dovrebbe essere raddoppiata al 60%.La produzione di Airbus potrebbe quindi diminuire dagli 863 aerei realizzati 2019 a sole 355 unità, con effetti catastrofici sulla filiera dei fornitori, circa 20.000 aziende per ogni prodotto.Ogni altro calcolo sulla rapidità di ripresa del settore potrebbe rivelarsi azzardato perché ancora legato all'evoluzione della pandemia in Asia e Stati Uniti, i maggiori mercati di Airbus nel segmento dei velivoli commerciali. E' plausibile che la produzione risalirà a circa 700 aerei entro il 2027, ovvero che resterà ancora al di sotto dei livelli raggiunti nel 2019 a causa delle ondate di ritorno dei contagi e della ridotta richiesta di biglietti aerei che ne consegue. I segmenti di mercato maggiormente toccati saranno quelli dei velivoli per lungo raggio, che da quasi 650 velivoli previsti potrebbe precipitare a meno di 300. In particolare è prevedibile, stante la nazionalità di chi ha ordini in corso, che il numero di A350 prodotti passerà dai 112 fatti nel 2019 a una trentina nel 2021.Airbus osserverà attentamente gli sviluppi del mercato per determinare se la ripresa è relativamente rapida o molto più lunga di quanto inizialmente previsto, stante che tutti i grandi vettori suoi clienti hanno affermato di non poter sopravvivere senza aiuti di stato.Faury ha scritto ai dipendenti: «Stiamo lavorando a stretto contatto con tutti i nostri clienti per comprendere meglio la loro situazione individuale e le loro esigenze di consegna nel breve e medio termine. Allo stesso tempo, stiamo valutando un mercato più a lungo termine per i nuovi velivoli e raccogliendo dati utili per poter fare simulazioni realistiche mentre proviamo a stimare la rapidità di recupero del traffico passeggeri».Sebbene nel suo discorso Faury non abbia toccato l'argomenti dei tagli al personale, è facile ritenere che Airbus stia preparando un importante programma di riduzione dei costi simile al progetto "Power 8" del 2008 quando fece a meno di 10.000 dipendenti. «Ora potremmo aver bisogno di pianificare misure di più ampia portata», ha dichiarato Faury. «Ciò è dovuto alla vastità di questa crisi e alla sua probabile durata. Stiamo vivendo uno dei più grandi shock economici della storia, quindi dobbiamo considerare tutte le opzioni».Fonti interne rivelano che Airbus stia parlando con i governi di paesi membri del consorzio (Francia, Germania, Spagna, Airbus Cina, Airbus Giappone e Airbus Nordamerica), per varare un piano di sostegno finanziario. Di recente ha ampliato le linee di credito a circa 30 miliardi di euro, manovra che ha dato al colosso di Tolosa con sede nei Paesi Bassi il tempo di adattarsi e ridimensionare le attività. Airbus, come Boeing, pubblicherà i risultati finanziari per il primo trimestre domani 29 aprile.Aggiornamento:Peggiora ulteriormente il bilancio di Airbus, aggravato dalla situazione generata dalla pandemia che azzoppa la divisione dei velivoli commerciali. Si contano ricavi per soli 10,6 Miliardi di euro, con un Ebit riportato a 79 milioni e una perdita per azione di 0,61 euro. Il flusso di cassa è -8 miliardi (-4.4 miliardi prima del pagamento di 3,6 miliardi di penalità per la vicenda degli aiuto di Stato).L'Amministratore Delegato di Airbus Guillaume Faury ha dichiarato: «Siamo nel mezzo della crisi più grave che l'industria aerospaziale abbia mai conosciuto. Stiamo adattando la produzione degli aeromobili commerciali in linea con la domanda dei clienti e concentrandoci sul contenimento della perdita di contante per garantire che possiamo tornare alle normali operazioni una volta che la situazione migliorerà. Ora dobbiamo lavorare come industria per ripristinare la fiducia dei passeggeri nel trasporto aereo mentre impariamo a convivere con questa pandemia. Siamo concentrati sulla resilienza della nostra azienda per garantire la continuità aziendale”. Gli ordini di aeromobili commerciali sono oggi 290 (-58 aerei sullo stesso periodo del 2019), con un portafoglio ordini composto da 7.650 aerei commerciali al 31 marzo 2020. Airbus Helicopters ha 54 ordini confermati (1 ° trimestre 2019: 66 unità). I ricavi consolidati sono diminuiti a 10,6 miliardi di euro (lo scorso anno erano 12,5 miliardi di euro), riflettendo il difficile contesto di mercato che ha avuto un impatto sul business degli aeromobili commerciali, con 40 consegne in meno rispetto all'anno precedente. Sono stati consegnati 122 aeromobili commerciali sui 162 di un anno fa), 58 sono stati quelli non consegnati a causa della pandemia.
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