2019-02-04
Dopo la tragedia di Leicester, cade un altro elicottero Agusta in Africa
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Sabato 2 febbraio è precipitato in Nigeria un AW139 con a bordo il vicepresidente Yemi Osinbajo, in salvo per miracolo. Fa parte della flotta di tre velivoli Vvip venduti dall'azienda italiana all'operatore nigeriano Caverton nel 2011, quando i contratti venivano gestiti da Patrick Chabrat, presumibilmente affiancato da un intermediario ambiguo, come riportato nel libro Pecunia non olet (editrice Chiarelettere): il latitante Vito Roberto Palazzolo, arrestato nel 2012, estradato nel 2013 e ora nel carcere di Opera.Non c'è pace per gli AW139 di AgustaWestland, già filiale elicotteri di Finmeccanica, dal 2016 divisione di Leonardo, amministrata dall'ex banchiere Alessandro Profumo. Sabato 2 febbraio a rischiare la vita è stato Yemi Osinbajo, vicepresidente della Nigeria, rimasto illeso dopo un incidente su cui sta indagando la polizia nigeriana. L'elicottero è caduto a Kabba e fa parte della flotta di tre velivoli Vvip venduti dall'azienda italiana all'operatore nigeriano Caverton nel 2011. Per di più è il secondo incidente in meno di un anno dal momento che già l'anno scorso, a giugno, lo stesso velivolo era stato costretto a un atterraggio di emergenza dopo il decollo. Sempre l'anno scorso aveva destato preoccupazione l'incidente dove in ottobre perse la vita Vichai Srivaddhanaprabha, presidente del Leicester. Si trattava in questo caso di un AW169 sempre di AugustaWestland. Leonardo diramò un comunicato per comunicare la propria vicinanza alla famiglia del magnate thailandese. Come l'AW169, anche l'AW139, fa parte insieme con l'AW189, di quella «famiglia di elicotteri di nuova generazione» (li descrive così l'azienda) «caratterizzata dalla condivisione della medesima filosofia progettuale e dei medesimi standard certificativi e di sicurezza, nonché capacità operative. I modelli della famiglia hanno in comune inoltre molteplici componenti e un medesimo approccio alla manutenzione e all'addestramento. Tutto questo si traduce in significativi vantaggi in termini di efficacia operativa e di riduzione dei costi di gestione per gli utilizzatori». C'è poi una curiosità. L'elicottero su cui viaggiava Osinbajo fu venduto nel 2011, quando i contratti di AgustaWestland in Africa venivano gestiti da Patrick Chabrat, presumibilmente affiancato da un intermediario ambiguo, come riportato nel libro Pecunia non olet (editrice Chiarelettere): il latitante mafioso Vito Roberto Palazzolo, arrestato nel 2012, estradato nel 2013 e ora nel carcere di Opera. Quello del vicepresidente nigeriano non è l'unico elicottero ad avere avuto problemi in questi anni. Molte sono state le disavventure in Sudafrica. Come si legge nel libro «va ricordato che i 40 A109 oggetto dell'acquisizione (30 prodotti in Italia e dieci da Denel in Sudafrica) incontreranno problemi notevoli alla prova dell'uso: le consegne saranno ritardate di quattro anni rispetto agli accordi, essendo la prima nel 2005 e l'ultima nel 2009. Tre dei velivoli subiranno incidenti gravi: uno cadrà nel maggio del 2009 e i tre membri del suo equipaggio moriranno. Altri due sperimenteranno seri danni in occasione di atterraggi difficoltosi, dovuti a problemi tecnici. Di conseguenza l'intera flotta sarà grounded (messa a terra) per mesi dalle forze armate sudafricane a due riprese, nel 2013 e nel 2014». E poi ancora: «Nonostante questo accidentato percorso, altri contratti di Agusta marcano il periodo in cui il mafioso di Terrasini ha operato in territorio africano. Tra quelli annunciati ufficialmente vi sono: nel 2002 la vendita del primo A119 a un cliente privato sudafricano e la vittoria di una gara in Namibia per fornire due A139 al governo di Windhoek; nel 2003 il contratto relativo a quattro elicotteri Super Lynx 300 destinati alla marina militare sudafricana; nel 2005 la fornitura dei relativi servizi di supporto; nel 2006 la vendita dei primi modelli AW139 e A109 Grand ad altri clienti privati sudafricani; nel 2011 la vendita di tre AW139 all'operatore nigeriano Caverton e un'estensione del contratto del 1999 al fine di fornire ulteriori servizi di supporto alla flotta sudafricana di A109».
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)