2024-02-24
Gli agricoltori bocciano la nuova Pac
Coldiretti e Confagricoltura: misure incomplete e tempi incerti. Ettore Prandini: lunedì saremo a Bruxelles con i trattori. Il commissario polacco: Green Deal da rivedere.La baronessa Ursula von der Leyen appena annunciata la sua ricandidatura al vertice dell’Europa spera di spegnere i trattori che l’hanno accerchiata e così ingrana una parzialissima marcia indietro. Che non convince affatto Confagricoltura, Cia e Coldiretti. Anzi Ettore Prandni, presidente di Coldiretti, annuncia che lunedì sarà a Bruxelles con i trattori di tutta Europa e migliaia di agricoltori per dare il «benvenuto» ai ministri che si riuniscono in un Agrifish (Consiglio agricolo europeo.) In vista di quest’appuntamento la Commissione ha inviato ai governi una proposta non ufficiale di aggiustamento sulla Pac. C’è però poco o nulla di quello che conta davvero a cominciare dal riconoscimento dei costi di produzione e del prezzo minimo. Nulla si dice sulle importazioni in dumping. Tanto meno la von der Leyen è disposta a cedere sugli accordi Mercosur che scambiano prodotti agricoli da far arrivare in Europa con servizi, soprattutto finanziari, da fornire all’ America del Sud. Bruxelles ha per ora accantonato lo stop ai pesticidi, ma sul grosso del Farm to Fork e sul considerare chi coltiva nemico dell’ambiente c’è poco ripensamento. In sostanza si propone di dimezzare gli impedimenti burocratici, di dare maggiore elasticità ai governi nella gestione delle crisi improvvise (siccità, alluvioni, epidemie) si conferma lo stop per tutto il ’24 dell’obbligo di messa a riposo del 4% delle superfici agricole e c’è la disponibilità ad ammorbidire l’obbligo di rimettere indietro l’orologio al 2018 ripristinando le superfici che a quella data erano a prati permanenti e di mantenerli tali. Poi si lancia una sorta di sondaggio continentale a marzo per sapere se i contadini sono contenti e cosa li turba della burocrazia legata alla Pac per poi in autunno fare una nuova proposta complessiva. È una manovra per buttare la palla in tribuna e vedere come va con le elezioni europee. Che generano sinceri pentimenti. Come quello del Commissario all’agricoltura il polacco Janusz Wojciechowski che ha concesso un’intervista al corrispondente dall’Ue di Mediaset Leonardo Panetta. Wojciechowski ammette: «Capisco le proteste degli agricoltori su importazioni e Green deal. Ad esempio: il grano ucraino ci serve, ma non cosi tanto. Sicuramente dobbiamo rivedere il nostro approccio: è meglio incentivare, convincere gli agricoltori piuttosto che imporre anche le scelte sul green. È buona cosa che la Von der Leyen abbia ritirato la proposta sui pesticidi e sui terreni da mettere a riposo. Anche sui sussidi dobbiamo fare uno sforzo per rafforzarli, il budget deve essere maggiore: ci sono troppe situazioni di crisi». Ma gli agricoltori non si fidano delle bune intenzioni. Per Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura «la risposta della Commissione europea è assolutamente inadeguata. Alcune iniziative vengono addirittura rinviate al prossimo autunno. Vanno almeno sospese le sanzioni previste per gli obblighi sulla rotazione delle colture e non viene risolta nessuna delle problematiche legate alla cosiddetta condizionalità rafforzata. Non si può dire che le deroghe valgono fino a dieci ettari. Se le norme sono sbagliate sono sbagliate per tutti». Tra le «regole» che gli agricoltori devono rispettare per avere i contributi ci sono alcune perle che l’Ue lascia intatte: divieto di potare le siepi e gli alberi nella stagione della riproduzione e della nidificazione degli uccelli, divieto di bruciare le stoppie, copertura minima del suolo per evitare di lasciarlo nudo nei periodi più sensibili. Il massimo è «il mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio» mentre migliaia di ettari diventano campi di fotovoltaico e i crinali delle colline rampe per le pale eoliche. Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini aggiunge: «Noi vogliamo risposte concrete e interventi immediati». Il presidente della Cia Cristiano Fini sottolinea: «È urgente creare un osservatorio europeo su prezzi e marginalità che renda più efficace la direttiva sulle pratiche commerciali sleali».
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