2020-10-27
Agli ospedali mancano le ambulanze. Ma il bando di gara esce soltanto ora
Ennesima svista dell'ad di Invitalia. Per cui le omissioni sono sempre colpa degli altri.«Sarebbe davvero bello se tutti ci accorgessimo che siamo stati straordinari. I fatti hanno prevalso sulle chiacchiere, le opere hanno prevalso sulle critiche e il virtuosismo, la responsabilità e la solidarietà hanno prevalso sull'autolesionismo». Così parlava Domenico Arcuri il 4 giugno 2020. A meno di cinque mesi ecco la seconda ondata pandemica, i dpcm compulsivi, le conferenze stampa di Giuseppe Conte nel weekend, il copione di un «giorno della Marmotta» che vede Arcuri tra gli attori protagonisti. Ieri, infatti, a pagina 63 del Corriere della Sera, vicino al meteo e sotto al sudoku, è spuntato un Avviso di indizione gara. Vi si legge che il commissario straordinario per l'emergenza, ovvero Arcuri, «ha indetto una procedura aperta di massima urgenza per la creazione di un elenco di operatori economici cui affidare contratti aventi ad oggetto la fornitura di ambulanze ed automediche, al fine dell'implementazione dei mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari per pazienti Covid-19». Con la procedura aperta «di massima urgenza», il commissario «intende creare un elenco di operatori economici cui affidare contratti tramite ordine diretto di acquisto ovvero previa ulteriore negoziazione». Le offerte, recita sempre l'avviso, dovranno pervenire a Invitalia «entro le ore 18 del 3 novembre 2020». Il commissario si è dunque accorto che ambulanze e automediche scarseggiano, che il servizio di emergenza 118 rischia il tracollo, che i mezzi restano bloccati negli ospedali, vengono usati come camere di isolamento in attesa dei risultati dei tamponi, oppure perché non esistono percorsi «separati», e quindi per evitare la possibile contaminazione e contagio di altri pazienti. Al governo sono stati così straordinari da non prevedere gli effetti di una seconda ondata sugli ospedali e di provvedere a nuove ambulanze e automediche solo a fine ottobre. Con la seconda ondata già in corso. Del resto, come si legge nell'intervista rilasciata proprio al Corriere della Sera lo scorso 21 ottobre, Arcuri è convinto che durante la prima ondata «il virus circolava negli ospedali e nelle residenze per anziani» mentre «oggi l'80% dei contagi avviene in casa. I ragazzi lo prendono fuori e lo portano in famiglia». Già, i ragazzi. Come quelli che hanno sentito discutere tutta l'estate sui banchi a rotelle senza poi trovarli al ritorno a scuola. «Entro ottobre contiamo di terminare la distribuzione dei 2,4 milioni di banchi monoposto acquistati, sinora ne abbiamo distribuito alcune centinaia di migliaia», aveva assicurato lo stesso Arcuri all'inizio del mese. E ora che i banchi rotanti cominciano ad arrivare ecco che sparisce la scuola con la didattica a distanza per le superiori «almeno al 75%» prevista dall'ultimo dpcm. Questo per evitare anche i contagi sui bus pieni zeppi di adolescenti. «A me è stato chiesto di aiutare a riaprire le scuole in sicurezza», ha prontamente risposto Arcuri al Corriere. Lasciando intendere che, insomma, gli assembramenti sui trasporti pubblici mica erano un suo problema perché nessun gli ha detto nulla. Eppure sempre di emergenza si tratta. Del resto, lo stesso commissario, nel nuovo libro di Bruno Vespa, in uscita il 29 ottobre, afferma che «una procedura macchinosa nel decreto Rilancio e una grande confusione nei piani presentati dalle Regioni hanno causato un grave ritardo nell'incremento delle terapie intensive tra luglio e ottobre». È sempre colpa di qualcun altro. E di chi non ha capito di quanto è stato straordinario il commissario.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)