2021-01-07
L’Agenzia delle entrate non punta più sulla selezione e facilita il suo esame
Ernesto Maria Ruffini (Ansa)
Per i quadri del fisco prove semplificate e reclutamento solo fra i dipendenti interni.La regola costituzionale del «concorso» (articolo 97, comma 4), che per anni ha presieduto al reclutamento dei pubblici dipendenti, allo scopo di verificare la professionalità dei candidati, è stata progressivamente limitata per ragioni della politica e dell'invadenza sindacale. Come nel caso dell'Agenzia delle entrate che recluta per le elevate professionalità solo tra gli interni e, da ultimo, limitando il valore selettivo della prova scritta che è stata sempre considerata, per chi non l'avesse superata, ostativa del successivo colloquio.Fin quando è stato direttore dell'Agenzia, Antonino Maggiore, generale della guardia di finanza, la regola è stata rispettata: «Alla valutazione della prova scritta», si legge in un bando da lui firmato, «è attribuito un massimo di 15 punti. Alle fasi successive si è ammessi con un minimo di 8 punti». Insomma, chi prende meno di 8 punti non va all'orale.Troppo difficile? Niente paura. Si cambiano le regole. Si prevede «un colloquio, integrato anche da una prova scritta di carattere tecnico-professionale [...] Tale prova sarà incentrata sulla simulazione di un caso pratico per verificare la capacità del candidato di risolvere problematiche operative e di applicare le conoscenze tecniche possedute al caso concreto». La prova scritta «potrà svolgersi il giorno stesso del colloquio ad integrazione dello stesso». Quindi una prova dal profilo ridotto, ad onta dell'enfatizzato riferimento alla finalità di «testare la capacità del candidato di argomentare in modo logico e coerente rispetto al caso concreto prospettato». Non, dunque, una prova scritta delle tre che abbiamo sostenuto noi all'ingresso in carriera, quando ci assegnavano otto ore, proprio perché si doveva «argomentare». E ci valutavano anche per l'italiano.La prova comunque, si legge nel bando nella gestione Ruffini, «costituirà oggetto di approfondimento nel corso del colloquio e rientrerà nella valutazione complessiva del candidato», per tener conto «in un quadro d'insieme, sia dello spessore del percorso professionale e dei titoli di studio del candidato sia della consapevolezza delle responsabilità e delle criticità legate al ruolo anche riguardo all'orizzonte temporale ad esso correlato».In parole povere, il candidato, anche se fa errori di grammatica o di ortografia (nessuno si stupisca, si ritrovano nelle tesi di laurea, secondo la denuncia di 600 professori universitari), potrà superare la selezione perché nel colloquio si troverà sempre qualcosa che consente di valutare «la preparazione tecnica dei funzionari, le caratteristiche attitudinali, le motivazioni, le esperienze professionali, i risultati ottenuti e le eventuali valutazioni conseguite, analizzando distintamente tre diverse dimensioni della performance richiesta: a) capacità di presidio tecnico delle funzioni da ricoprire; b) conoscenza pratica delle attività, delle responsabilità e degli aspetti gestionali legati al tipo di incarico; c) competenze organizzative».Non finisce qui. Il personale interno è privilegiato oltre ogni logica. Infatti, mentre alla procedura selettiva «non possono partecipare i dipendenti di altre amministrazioni comandati presso l'agenzia», sono ammessi i dipendenti di ruolo dell'Agenzia, anche in comando presso altre amministrazioni, con almeno cinque anni di inquadramento nella terza area e in possesso della laurea. Ai quali, ai fini del requisito temporale «sono conteggiati anche i periodi di servizio svolti alle dipendenze di altre amministrazioni pubbliche in posizioni giuridiche corrispondenti alla terza area».Naturalmente saranno tutti bravissimi coloro che superano la selezione e vengono inquadrati in posizioni organizzative per lo svolgimento di incarichi di elevata professionalità. Ma non è la selezione a dirlo, anche per aver limitato la partecipazione ai soli interni, per loro interesse e non dello Stato che avrebbe certamente tratto vantaggi da una più ampia platea di candidati.