2023-11-26
L’accoltellatore di Dublino aveva dei precedenti legati all’uso di un pugnale
Mentre la polizia, incredibilmente, tace ancora sull’identità dell’assalitore, alcuni particolari escono sui media. È un algerino e potrebbe aver premeditato l’aggressione.La polizia di Dublino sta esaminando le oltre 6.000 ore di filmati della videosorveglianza cittadina nell’ambito delle indagini sui disordini avvenuti giovedì scorso. Gli arresti che sono stati definiti preventivi, sono proseguiti anche nella serata di venerdì intorno all’arteria di O’Connell Street per evitare il ripetersi delle scene di violenza della notte prima mentre ieri mattina una ventina di persone hanno manifestato pacificamente contro le politiche di accoglienza del governo. Il ministro della Giustizia Helen McEntee ha promesso che ulteriori arresti seguiranno ai 40 già effettuati. Il ministro ha anche insistito sul fatto che le forze di polizia hanno tutte le risorse necessarie per garantire la sicurezza delle persone a Dublino durante il fine settimana, compreso l’uso di due idranti da parte del servizio di polizia dell’Irlanda del Nord. In realtà le cose non sono andate così visto che la polizia è stata letteralmente travolta dalle proteste tanto che il leader dello Sinn Fein Mary Lou McDonald ha chiesto alla McEntee di dimettersi e lo stesso ha fatto con Drew Harris, commissario del Garda Síochána (la polizia irlandese). McDonald ha affermato: «Giovedì sera si è verificato un crollo inaccettabile e senza precedenti della polizia ma il problema che ha portato alla rivolta di giovedì si stava accumulando da mesi». Con il passare delle ore il conto per la riparazione dei danni alle infrastrutture pubbliche di Dublino derivanti dal disordine è già salito a più di dieci milioni di euro ma per il premier irlandese Leo Varadkar è destinato ad aumentare. Le autorità di Dublino, molto ciarliere nell’individuare i presunti responsabili dei disordini subito attribuiti all’estrema destra, fanno letteralmente scena muta sull’uomo che ha aggredito i bambini e la maestra (ancora in gravi condizioni) a quattro giorni dai fatti. Se il governo tace, la stampa locale da giovedì mattina è alla caccia di notizie sulla sua identità e qualcosa sta iniziando a trapelare. Prima di tutto è certo che si tratta di un algerino con passaporto irlandese arrivato in Irlanda 15-20 anni fa. Così come è certo che non si tratta di un onesto lavoratore come tanti. Infatti, l’Irish Daily Mail ha scoperto che l’uomo «aveva attirato l’attenzione del Garda diverse volte nell’ultimo anno tanto che era stato portato in tribunale con delle accuse ma non è stato condannato a causa di un precedente rapporto sulla sua salute mentale prodotto in tribunale». L’Irish Mirror invece riporta che «è comparso davanti al tribunale distrettuale di Dublino a maggio. Il giudice del caso ha ascoltato tutte le prove, ma non ha emesso alcun ordine. Ciò significa che il sospettato non è stato condannato per alcun reato. Di solito viene presa una decisione senza ordine quando un giudice stabilisce che nel caso c’era un aspetto significativo di salute mentale». Che reati aveva commesso? Secondo l’Irish Mirror era stato accusato di possesso di un coltello e di danneggiamento di un’auto a seguito di un incidente nel centro di Dublino in aprile. Altra circostanza che è emersa è che l’attacco di giovedì è stato pianificato e il momento di colpire è stato scelto con cura visto che gli investigatori hanno stabilito che giovedì ha sostato per circa dieci minuti prima di colpire dietro il cancello del Gaelscoil Cholaiste Mhuire in Parnell Square East, a Dublino. Si ritiene che il sospettato algerino vivesse in un ostello fornito dal Comune di Dublino ma nonostante tutte queste informazioni sommarie il suo nome non viene comunicato. Perché? Evidentemente il fatto che aveva dei precedenti per reati analoghi e che fosse stato lasciato in libertà, oltretutto a spese dei contribuenti irlandesi, imbarazza e non poco il governo che dell’emergenza criminalità dovuta ai migranti non dice una parola. Eppure, di cose ce ne sarebbero da dire visto che i dati che vanno da gennaio alla fine di luglio di quest’anno mostrano che ci sono state 2.353 aggressioni nella regione metropolitana di Dublino, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso, sono state registrate 2.429 aggressioni in luoghi pubblici.Contrariamente al misterioso algerino ancora ricoverato in ospedale, del cinquantenne che con altri passanti ha placcato e picchiato l’aggressore si sa praticamente tutto: il nome è Caio Benicio, un rider brasiliano che lavora per Deliveroo, padre di due figli arrivato a Dublino un anno fa. Ma c’è di più, perché per lui un dublinese di nome Paul Darcy ha organizzato sulla piattaforma GoFundMe la raccolta fondi «La colletta per Caio», alla quale mentre scriviamo hanno aderito 31,800 persone che hanno fin qui versato 337.839 euro: una cifra notevole che risolverà parecchi problemi all’autore del nobile gesto di gettarsi sull’attentatore. Una cosa però è certa, mentre il protagonista negativo di questa vicenda non ha ancora identità e colore, quello positivo è stato immediatamente sbattuto in prima pagina per rilanciare il mito del migrante buono.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 10 settembre con Flaminia Camilletti
Margherita Agnelli (Ansa)