2022-01-10
Effemeridi: questa settimana a Praga moriva Jan Palach
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I funerali dello studente Jan Palach a Praga (Getty Images)
Dal 10 al 23 gennaio: Giulio Cesare passava il Rubicone, confine della Gallia Cisalpina. Iniziava la costruzione della Linea Maginot, nasceva l'Ansa e lo studente Jan Palach moriva dopo essersi dato fuoco sulla Piazza san Venceslao a Praga.10 gennaio 49 a.C. – Giulio Cesare attraversa il Rubicone, fiume oggi in provincia di Forlì. All’epoca, quello era il confine tra l'Italia, considerata parte integrale del territorio di Roma, e la provincia della Gallia Cisalpina ed era quindi vietato ai generali di passarlo in armi. Cesare attraversò il Rubicone alla testa del suo esercito, composto dalla Legio XIII Gemina: essendo penetrato in armi nel territorio di Roma, manifestò intenzioni eversive nei confronti dello Stato.Non è comunque certo che il fiume attraversato da Cesare fosse esattamente quello che oggi si chiama Rubicone.11 gennaio 1867 – Benito Juárez ridiventa presidente del Messico. A lui si ispirerà il fabbro romagnolo Alessandro Mussolini per scegliere il nome del figlio.12 gennaio 1969 – Esce Led Zeppelin (conosciuto anche come Led Zeppelin I ), l'album di debutto del gruppo britannico Led Zeppelin. Il disco fu un successo commerciale ma non entusiasmò la critica.13 gennaio 1928 – La Section Technique du Génie inizia a costruire la linea Maginot a protezione dei confini che la Francia aveva in comune con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l'Italia. Benché disposta su un tratto molto ampio del confine francese, il grosso delle fortificazioni riguardava la frontiera con la Germania, da cui Parigi intendeva proteggersi dopo la Grande guerra. 14 gennaio 1990 – Va in onda su Fox tv, negli usa, «Bart the Genius», considerato il primo vero episodio della serie The Simpsons. Anche se tecnicamente si tratta della seconda puntata della prima stagione, il primo episodio, «Un Natale da cani» («Simpsons Roasting on an Open »), è considerato uno special natalizio al di fuori di una vera e propria serie temporale. 15 gennaio 1945 – Viene fondata l'agenzia di stampa Ansa.16 gennaio 1979 – In seguito alla rivoluzione islamica khomeinista, lo scià Mohammed Reza Pahlevi lascia l'Iran e si rifugia in Egitto.17 gennaio 1973 – Ferdinand Marcos diventa «presidente a vita» delle Filippine.18 gennaio 1991 – Durante la prima Guerra del Golfo, cinque missili iracheni Scud sfiorano le città di Tel Aviv e Haifa, in Israele.19 gennaio 1969 – Muore lo studente Jan Palach, dopo essersi dato fuoco 3 giorni prima nella Piazza San Venceslao di Praga, per protesta contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia avvenuta nel 1968. Dopo di lui compiranno lo stesso gesto altri patrioti: il 20 gennaio si darà fuoco Josef Hlavaty, operaio ventiseienne, morendo cinque giorni dopo. Il 25 febbraio si immolerà Jan Zajíc, studente di diciannove anni. Il 4 aprile, in occasione del venerdì santo, sarà la volta di Evžen Plocek, operaio trentanovenne.20 gennaio 1942 - In una villa sulla riva del lago Großer Wannsee, nella periferia a sud di Berlino, si tiene una riunione di quindici dirigenti del regime nazionalsocialista. Secondo gli storici, in quest’occasione vengono gettate le linee direttive della «soluzione finale del problema ebraico».21 gennaio 1976 – L’aereo da trasporto supersonico francese Concorde entra ufficialmente in servizio.22 gennaio 1998 - Theodore Kaczynski, alias Unabomber, si dichiara colpevole e accetta la condanna all'ergastolo. Genio della matematica ritiratosi in una capanna, l’uomo è ritenuto responsabile di aver inviato pacchi postali esplosivi a numerose persone, durante un periodo di quasi diciotto anni, provocando 3 morti e 23 feriti.23 gennaio 1933 – Nasce l'Iri, Istituto per la ricostruzione industriale, a capo del quale Benito Mussolini chiama Alberto Beneduce.
Nicola Pietrangeli (Getty Images)
Gianni Tessari, presidente del consorzio uva Durella
Lo scorso 25 novembre è stata presentata alla Fao la campagna promossa da Focsiv e Centro sportivo italiano: un percorso di 18 mesi con eventi e iniziative per sostenere 58 progetti attivi in 26 Paesi. Testimonianze dal Perù, dalla Tanzania e da Haiti e l’invito a trasformare gesti sportivi in aiuti concreti alle comunità più vulnerabili.
In un momento storico in cui la fame torna a crescere in diverse aree del pianeta e le crisi internazionali rendono sempre più fragile l’accesso al cibo, una parte del mondo dello sport prova a mettere in gioco le proprie energie per sostenere le comunità più vulnerabili. È l’obiettivo della campagna Sport contro la fame, che punta a trasformare gesti atletici, eventi e iniziative locali in un supporto concreto per chi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
La nuova iniziativa è stata presentata martedì 25 novembre alla Fao, a Roma, nella cornice del Sheikh Zayed Centre. Qui Focsiv e Centro sportivo italiano hanno annunciato un percorso di 18 mesi che attraverserà l’Italia con eventi sportivi e ricreativi dedicati alla raccolta fondi per 58 progetti attivi in 26 Paesi.
L’apertura della giornata è stata affidata a mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Wfp, che ha richiamato il carattere universale dello sport, «linguaggio capace di superare barriere linguistiche, culturali e geopolitiche e di riunire popoli e tradizioni attorno a valori condivisi». Subito dopo è intervenuto Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che ha ricordato come il raggiungimento dell’obiettivo fame zero al 2030 sia sempre più lontano. «Se le istituzioni faticano, è la società a doversi organizzare», ha affermato, indicando iniziative come questa come uno dei modi per colmare un vuoto di cooperazione.
A seguire, la presidente Focsiv Ivana Borsotto ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: «Vogliamo giocare questa partita contro la fame, non assistervi. Lo sport nutre la speranza e ciascuno può fare la differenza». Il presidente del Csi, Vittorio Bosio, ha invece insistito sulla responsabilità educativa del mondo sportivo: «Lo sport costruisce ponti. In questa campagna, l’altro è un fratello da sostenere. Non possiamo accettare che un bambino non abbia il diritto fondamentale al cibo».
La campagna punta a raggiungere circa 150.000 persone in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Durante la presentazione, tre soci Focsiv hanno portato testimonianze dirette dei progetti sul campo: Chiara Concetta Starita (Auci) ha descritto l’attività delle ollas comunes nella periferia di Lima, dove la Olla común 8 de octubre fornisce pasti quotidiani a bambini e anziani; Ornella Menculini (Ibo Italia) ha raccontato l’esperienza degli orti comunitari realizzati nelle scuole tanzaniane; mentre Maria Emilia Marra (La Salle Foundation) ha illustrato il ruolo dei centri educativi di Haiti, che per molti giovani rappresentano al tempo stesso luogo di apprendimento, rifugio e punto sicuro per ricevere un pasto.
Sul coinvolgimento degli atleti è intervenuto Michele Marchetti, responsabile della segreteria nazionale del Csi, che ha spiegato come gol, canestri e chilometri percorsi nelle gare potranno diventare contributi diretti ai progetti sostenuti. L’identità visiva della campagna accompagnerà questo messaggio attraverso simboli e attrezzi di diverse discipline, come illustrato da Ugo Esposito, Ceo dello studio di comunicazione Kapusons.
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Mark Zuckerberg (Getty Images)