Abbuffata di nomine alla faccia del voto

Un governo che alle elezioni venisse bocciato senza appello dagli italiani avrebbe il dovere di dimettersi all'istante. Così fece per esempio Massimo D'Alema quando, nel 2000, gli elettori gli voltarono le spalle, regalando otto regioni con 32 milioni di abitanti al centrodestra. Così fece perfino Matteo Renzi il 4 dicembre del 2016, quando il 60 per cento dei votanti mandò al diavolo la riforma della Costituzione confezionata dalle sapienti mani di Maria Elena Boschi. Anche se poi, andandosene, l'ex segretario del Pd lasciò a Palazzo Chigi i suoi pretoriani e le sue pretoriane, facendo nascere un esecutivo fotocopia.
Uk, libero per sbaglio uno stupratore etiope
Ansa
Il richiedente asilo, condannato nell’Essex per abusi su una minore, dopo la scarcerazione aveva persino provato a ripresentarsi in galera, invano. Ora è ricercato in tutto il Paese. Sempre a Londra, arrestati quattro islamici col volto coperto durante una protesta.
La sinistra abbandonata dal popolo si fa eleggere direttamente da Dio
Elly Schlein (Ansa)
Ristampata l’opera del filosofo Michael Walzer: da liberal, collegò il senso di superiorità progressista all’influenza del messianismo puritano. È la logica ispiratrice del woke. E di Elly Schlein, che considera la destra un «pericolo».
Per integrare i sistemi industriali non serve annullare le sovranità
iStock
L’Ue non sia un sistema chiuso, semmai un tassello dell’alleanza tra democrazie.

L’Ue ha certamente bisogno di più compattezza per facilitare una reazione positiva e competitiva delle sue nazioni al cambio di mondo generato da molteplici discontinuità sul piano geopolitico, (geo)economico, tecnologico/industriale, ambientale, demografico e della ricchezza diffusa socialmente. Ma accelerare la creazione di una Confederazione europea - come più voci di sinistra stanno invocando - che annulli le sovranità nazionali sarebbe un errore perché ne renderebbe più probabile la frammentazione.

I volenterosi puntano ad azzerare Ue e sovranità
Romano Prodi e Mario Draghi (Ansa)
La stampa rilancia subito la crociata di Draghi e Prodi contro l’unanimità. Spacciata per il completamento dell’unificazione, blinderebbe le asimmetrie di potere tra Paesi.
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