2019-03-27
A sostegno del Pd arriva la lobby abortista globale
Contro l'evento scaligero si schiera anche Planned Parenthood, colosso dell'interruzione di gravidanza con risorse milionarie. A leggere i giornali italiani delle ultime settimane sembrerebbe che a Verona non si stia per riunire il Congresso mondiale delle famiglie bensì un pericoloso gruppo di neofascisti, omofobi ed eversori. Un network sovranista, ha scritto qualcuno, con agganci in mezzo mondo e il dichiarato obiettivo di riportare l'Italia al Medioevo. Ovviamente, gli stessi che si indignano per la kermesse scaligera poi tacciono sul fatto che alla manifestazione organizzata a Milano da Islamic Relief sia presente il signor Jasem Al Mutawa, predicatore islamico secondo cui le mogli e le figlie si educano roteando bastoni nodosi. Si vede che sottomettere le donne a mazzate è meno medievale che difendere la famiglia naturale... Ma dalle nostre parti funziona così: alla minoranza culturale tutto è concesso, anche la bastonata. Dunque il convegno con l'imam randellatore nella città a guida Pd va bene, il Congresso pro famiglia, al contrario, va osteggiato come se fosse una sorta di cospirazione europea contro i diritti delle donne.Eppure, a ben guardare, sono altri i network internazionali all'opera nella città veneta. Per averne conferma basta visitare il sito Web di associazioni come l'Arci e l'Uaar (Unione degli atei, agnostici e razionalisti) e leggere una nota stampa fresca di pubblicazione. «“Verona libera, Italia laica" è la parola d'ordine della società civile nazionale e internazionale che si mobilita il 30 marzo nella città ormai simbolo degli attacchi ai diritti delle donne, sede del World Congress of Families», spiegano dall'Uaar. «Ippfen (International Planned Parenthood Federation European Network) e Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) in collaborazione con Rebel Network, insieme ad una vasta rete di associazioni e movimenti si danno appuntamento a Verona “per denunciare quello che si è autodefinito il Congresso mondiale delle Famiglie: l'iniziativa internazionale omofoba contro la libertà e l'autodeterminazione delle donne e contro l'autodeterminazione delle scelte affettive e familiari"».Il nome da tenere d'occhio è quello dell'Ippfen. Di che cosa si tratti lo spiega bene Loredana Taddei di Se non ora quando sull'Huffington Post. La Ippfen, scrive, è la «più grande federazione mondiale non governativa impegnata sui temi della salute sessuale e riproduttiva delle donne». In buona sostanza, la Ippfen è la succursale europea della più grande e radicata associazione abortista del mondo, ovvero la International Planned Parenthood Federation, con sede a Londra. Si tratta di una organizzazione che può contare su «sei network regionali» sparsi per il globo. La sola Ippfen è presente in 41 Paesi europei e asiatici e nel 2016 ha incassato ben 5.76 milioni di dollari di donazioni. Il suo scopo dichiarato è quello di permettere a «tutti, specialmente i più socialmente esclusi, a vivere con dignità e ad avere accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi». Laddove ovviamente vivere con dignità sta per abortire. Sulla pagina dedicata all'Italia si trova, tra le altre cose, un accorato appello alle istituzioni per garantire il rispetto della legge 194, ovvero la solita tirata per dire che da noi abortire è troppo difficile. Sempre navigando si scopre che all'Ippfen è correlata l'Aied (Associazione italiana per l'educazione demografica) il cui presidente, Mario Puiatti, di recente è intervenuto per spiegare che il Congresso di Verona servirebbe a «promuovere proposte legislative che giustifichino la criminalizzazione delle persone omosessuali, dell'aborto, del divorzio, e persino del ruolo della donna nella società». Puiatti ha definito l'evento scaligero «un dibattito che, in modo del tutto irresponsabile, fa terrorismo sul crollo demografico senza considerare i drammatici effetti nel mondo delle politiche restrittive dell'accesso alla contraccezione e alla pianificazione familiare». Certo, a Verona si riuniscono dei terroristi, nientemeno. Questo, appunto, è il network europeo di Planned Parenthood. Poi, ovviamente, c'è la gigantesca struttura americana. Un colosso che può contare su 12 milioni di attivisti e donatori, e gestisce circa 600 cliniche per aborti nei soli Stati Uniti, dove vengono praticate quasi 330.000 interruzioni di gravidanza ogni anno. Planned Parenthood ha supportato attivamente Hillary Clinton, ha finanziato i democratici al Congresso perché votassero contro i provvedimenti pro life. NNel 2017 è stata anche coinvolta in una bruttissima storia di commercio di tessuti umani, rischiando di perdere i fondi statali (ne è uscita un po' ammaccata nel 2018). Ovunque ci siano battaglie a favore della interruzione di gravidanza, Planned Parenthood è presente grazie al suo budget che sfiora i 2 miliardi di dollari. Ogni anno, si apprende dal suo sito, fornisce corsi di formazione a 1.5 milioni di persone, contribuendo così a diffondere il pensiero unico. In buona sostanza, siamo davanti a una multinazionale dell'aborto, che può contare su testimonial influenti e su risorse sostanziose. A Verona gli esponenti del network di Planned Parenthood, oltre a supportare la mobilitazione contro il Congresso delle famiglie, hanno organizzato un bel convegno intitolato «Arriva la libertà! Scegli, sorridi, vivi», che si terrà nella storica Accademia di Agricoltura scienze e lettere, un istituto riconosciuto dallo Stato come rilevante a livello nazionale che svolge varie attività convenzionate con la Regione. .Al convegno parteciperà anche Gillian Kane, attivista di Ipas, altro importante network abortista internazionale. A quanto pare, dunque, a contrastare la manifestazione scaligera pro famiglia non saranno solo le attiviste bercianti di Non una di meno. Non ci saranno solo gli esponenti del Pd e dell'ala boldrinesca della sinistra italiana. No, ci sarà anche la cavalleria internazionale. Si vede che questi stranieri, in quanto abortisti e non sovranisti, sono molto graditi.
Jose Mourinho (Getty Images)