2020-09-29
A Pop Bari l’uomo forte De Gennaro. E spunta l’ex assessore di Emiliano
Giovanni De Gennaro (Ansa)
Aperte ieri le votazioni per il cda: l'ex numero uno di Leonardo e polizia verso la presidenza. Nella lista collegata al Tesoro, oltre alla fedelissima del governatore appena rieletto, un avvocato vicino a Francesco Boccia.Serve uno sceriffo per tenere a bada le manine della politica che ancora si agitano sul futuro della Popolare di Bari. E anche sul suo nuovo cda dove spunta l'ombra del presidente della Regione, Michele Emiliano.Ieri mattina si sono aperte le operazioni di voto telematiche per scegliere il nuovo consiglio di amministrazione della Popolare di Bari, trasformata in spa di recente, in vista dell'assemblea del 15 ottobre. In quella data cesserà formalmente l'amministrazione straordinaria e i commissari riconsegneranno dopo dieci mesi l'azienda alla nuova gestione eletta. In ballo c'è il rilancio di un istituto assai radicato sul territorio. Che però è stato salvato dal tracollo con 1,6 miliardi di aumento di capitale, di cui circa 400 milioni di fondi pubblici.Ebbene, sul sito della banca sono state pubblicate le tre liste con i 17 candidati che i circa 69.000 azionisti sono chiamati a scegliere, con scadenza il 13 ottobre. In quella del principale azionista (al 97%) il Mediocredito centrale, ci sono sette nomi che con ogni probabilità comporranno il nuovo board: l'ex presidente di Leonardo Finmeccanica, Giovanni De Gennaro, nel ruolo di presidente, Giampiero Bergami, attuale direttore generale e futuro amministratore delegato della Popolare pugliese, Elena De Gennaro, direttore finanziario di Mcc, la docente universitaria Paola Girdinio (come indipendente) e tre avvocati pugliesi Roberto Fusco, Bartolomeo Cozzoli e Cinzia Capano. Quest'ultima è stata deputata del Pd e assessore nella giunta comunale di Emiliano, riconfermato presidente della Regione, che in campagna elettorale aveva annunciato di voler investire 60 milioni per acquisire una quota della banca. Come ricorda il sito Startmag.it, l'avvocato Capano, inoltre, lavora già per Pop Bari occupandosi di assistenza in giudizio e consulenza del lavoro per conto dell'istituto pugliese. Quanto a Cozzoli, è considerato molto vicino al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.La lista proposta dagli avvocati Giuseppe e Alessandra Carrieri contiene invece cinque nomi: l'ex amministratore unico di Aeroporti di Puglia, l'ingegnere barese Domenico Di Paola, proposto come presidente, Giuseppe Carrieri, Vittoria Giustiniani, Annamaria Bonomo e Umberto Ruggiero. Il terzo elenco, proposto dall'azionista Ada Meterangelis, contiene altri cinque nomi: Pasquale Pilla, Matteo D'Auria, Mario De Bellis, Gloriana Fortunato e Adele Ferraro. Nella lista depositata dal Mediocredito non compare, dunque, l'amministratore delegato di Mcc, Bernardo Mattarella, che non entra neppure in cda. Il timone operativo verrà invece affidato a Bergami, fresco di nomina a dg, con un lungo passato al Monte dei Paschi dove fino ad agosto ricopriva la carica di vice direttore generale e chief commercial officer. Al vertice, la banca controllata da Invitalia (e quindi, indirettamente dal ministero del Tesoro) ha proposto Gianni De Gennaro. Schierando in campo l'artiglieria pesante: l'ex capo della polizia, ex direttore generale del Dis (dipartimento di coordinamento dei servizi segreti, ossia di Aise e Aisi), ex sottosegretario alla presidenza del governo Monti con delega ai servizi, De Gennaro è stato il primo, in Italia, a praticare le porte girevoli, le «sliding doors» della realtà angloamericana: da una carriera interna alle forze dell'ordine e agli apparati di sicurezza a presidente di un grande gruppo industriale. Ovvero il colosso della difesa, Leonardo Finmeccanica, che lo ha avuto al vertice dal 2013 fino alla scorsa primavera. Considerato super partes, quindi difficilmente attaccabile sul piano politico, il nuovo presidente può fare da argine a nuovi problemi da gestire che potrebbero emergere dalle macerie della gestione precedente su cui restano ancora aperti i fascicoli in Procura. Ma dovrà anche controllare eventuali scorribande della politica che già negli ultimi mesi hanno bloccato la formazione delle candidature.A fine agosto, infatti, era stata revocata la convocazione dell'assemblea ordinaria degli azionisti fissata per il 16 settembre «non essendo state presentate proposte di deliberazione nei termini fissati», ovvero entro il 28 agosto. Facendo sorgere il sospetto che quelle liste fossero state pronte ma poi stoppate per fare in modo di far uscire i nomi dopo il risultato delle regionali. Anche il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, aveva detto di sentire «puzza di bruciato» perché come se non fosse accaduto nulla «si stanno rivitalizzando, nell'ombra, i vecchi meccanismi di controllo della politica partitica sulla banca». Senza dimenticare che le vicende della ex Popolare si intrecciano con l'ipotesi della costituzione di una banca pubblica d'investimento e con quella, recentissimamente lanciata dalla presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, Carla Ruocco, per la trasformazione di Amco in una vera e propria bad bank.Nel frattempo, qualche novità arriva anche dal fronte giudiziario con il via libera all'accordo sulla scelta dello Spazio 7 nella Fiera del Levante di Bari per celebrare il processo sul crac della Popolare. Gli ex amministratori Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale, sono imputati per i reati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla Vigilanza.
(Ansa)
Due persone arrestate, sequestrata droga e 57 persone denunciate per occupazione abusiva di immobile e una per porto abusivo di armi. Sono i risultati dei controlli scattati questa mattina allo Zen da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza dopo l'omicidio di Paolo Taormina, il giovane ucciso davanti al pub gestito dalla famiglia da Gaetano Maranzano. Nel corso dei controlli sono stati multati anche alcuni esercizi commerciali per carenze strutturali e per irregolarità sulla Scia sanitaria e mancata autorizzazione all'installazione di telecamere, impiego di lavoratori in nero, mancata formazione, sospensione di attività imprenditoriale. Sono state identificate circa 700 persone, di cui 207 con precedenti ed altri 15 gia' sottoposti a misure di prevenzione.
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