
Nonostante il lavoro incessante dei guardacoste e l'invio di 979 soldati, la Sicilia non conosce tregua. Nello Musumeci: «Giuseppe Conte non si impegna». Il sindaco dell'isoletta: «Vado io a parlare col presidente tunisino?» «Lampedusa scoppia di nuovo, con quasi 700 persone. A Pozzallo nuovi positivi. A Marzamemi sbarcati in 40. A largo di Pozzallo Ong con a bordo 240 persone. Ecco i primi frutti della sospensione della mia ordinanza». Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in un video postato su Facebook annunciando che «lunedì proseguiranno le ispezioni sanitarie in 40 centri di accoglienza. E martedì a Lampedusa. Non ci fermiamo perché stiamo tutelando la salute di tutti. Se la mia ordinanza non fosse stata sospesa, oggi avremmo una realtà molto diversa. Ma il governo centrale dice che è sua la responsabilità. E allora? Perché non interviene? Ha già coinvolto Bruxelles? Stanno organizzando la ricollocazione dei migranti negli altri Stati europei?». Nella piccola isola siciliana l'emergenza è senza fine: 20 sbarchi in 24 ore con i migranti ammassati nell'hotspot di contrada Imbriacola ormai al collasso, visto che ne può ospitare un massimo di 192 ed è arrivato a contenerne 1.050. «Gli uomini delle forze dell'ordine e della guardia costiera sono stremati», ha dichiarato il sindaco di Lampedusa Totò Martello, «non sono in numero sufficiente per fronteggiare questa emergenza. A Lampedusa in due giorni ci sono stati circa 40 sbarchi. Il centro di accoglienza è di nuovo strapieno e il silenzio del governo nazionale sta diventando insopportabile».La gestione dei clandestini si fa sempre più difficile e lo scontro tra l'esecutivo romano e la giunta di Musumeci non si ferma. Sono i numeri, gli arrivi dei barchini a rendere la situazione sempre più grave. Quattro scafi con un totale di 74 tunisini - a partire dalla mezzanotte di ieri - sono stati agganciati nelle acque antistanti a Lampedusa dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. A bordo c'erano da un minimo di 8 a un massimo di 38 individui. Prima della mezzanotte, i carabinieri dell'isola ne avevano intercettati altri 37, di cui 13 tunisini. Nelle sole 24 ore di venerdì, sull'isola, si sono registrati 30 approdi con un totale di 510 extracomunitari. Anche nelle ore precedenti era stato un susseguirsi di recuperi, tanto in mare quanto sulla terraferma. Una quarantina, forse addirittura 45, gli sbarchi registrati in 48 ore, per oltre 700 persone. E soltanto oggi potrà essere fatto il primo trasferimento: 55 migranti verranno trasferiti in una struttura d'accoglienza in Abruzzo. Proprio ieri il Viminale ha sottolineato il grande lavoro svolto dai nostri militari, diventati «accompagnatori» dei migranti in trasferta. Infatti, in ragione del maggior impatto dei flussi che sopporta la Sicilia, sono stati intensificati i trasferimenti: da giugno scorso sono stati ricollocati - dopo lo screening sanitario - 4.086 soggetti. Attualmente in Sicilia sono impiegati 979 militari dell'operazione Strade sicure, 400 inviati nel solo mese di agosto. Un dato che conferma i numeri più che triplicati degli sbarchi, in un anno di governo giallorosso, rispetto alla gestione dei flussi dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il sindaco Martello nel frattempo ha inviato una lettera al presidente tunisino Kasis Saied per chiedergli un incontro in merito al continuo flusso di migranti dalla Tunisia verso la sua isola: «Sono pronto a mettermi a bordo della mia barca e raggiungere direttamente Tunisi da Lampedusa», dice Martello. «Apprezzo gli sforzi del ministro Lamorgese, che purtroppo non sono stati accompagnati da un pari impegno da parte del presidente del Consiglio Conte, ma non intendo stare con le mani in mano e continuare ad assistere a questo continuo ripetersi di sbarchi che sta mettendo in ginocchio la nostra isola». Un'isola al collasso anche dopo che l'esecutivo aveva inviato due navi quarantena per il trasbordo dei clandestini da Lampedusa verso altre località italiane. Musumeci ha annunciato che martedì invierà nei 40 hotspot della Sicilia una task force regionale insieme ai medici delle Asp, «per scandagliare attentamente la situazione all'interno e saranno adottati gli eventuali provvedimenti conseguenti». La linea dura dunque continua perché «è una battaglia di civiltà. Al governo di Roma chiedo ancora una volta di proclamare lo stato di emergenza su Lampedusa e di esercitare nei fatti le competenze che rivendica», ha affermato Musumeci. E non si placano le polemiche dopo che il Tar di Palermo ha accolto la richiesta dell'esecutivo Conte di sospensione dell'ordinanza del governatore siciliano, che prevedeva la chiusura immediata degli hotspot ormai in «condizioni disumane» e dei porti dell'isola per il rischio sanitario legato all'emergenza Covid-19 e alla presenza dei migranti. Dopo la sospensiva è iniziato un vero e proprio assalto all'isola siciliana e Musumeci ha incalzato: «Il decreto è stato firmato dalla presidente del Tribunale amministrativo, Maria Cristina Quiligotti, un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Secondo una “malalingua" è stato consulente di Zingaretti, che è il capo del partito più importante al governo. Abbiamo denunciato una amara realtà e di fronte a questa denuncia il governo nazionale fa finta di non capire e utilizza magistrati compiacenti». Pronta la risposta del presidente Anma (Associazione nazionale dei magistrati amministrativi) Fabio Mattei: «Attaccare personalmente un giudice per una decisione non condivisa, mettere in discussione la sua autonomia è grave, perché così si contesta alla base l'indipendenza stessa della giustizia. La dottoressa Quiligotti è una servitrice dello Stato, ed è stata in passato consulente giuridica e tecnica in modo trasversale, anche del ministro della Lega Calderoli».
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.