2022-04-02
Giornata mondiale sull'autismo: come i robot possono aiutare
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Il 2 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, una giornata che vuole richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Si fa riferimento ad un insieme di disturbi del neurosviluppo che investono principalmente la sfera sociale ed i cui sintomi possono manifestarsi con una severità differente da individuo a individuo, richiedendo cosi interventi di sostegno mirati in funzione dei bisogni specifici della persona che è affetta da questa sindrome. In Italia si stima che 1 bambino su 77, nella fascia di età 7-9 anni, presenti un disturbo dello spettro autistico. Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. E' infatti fondamentale promuovere degli interventi che possano favorire il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone nello spettro autistico.
In questo senso, anche la robotica può dare un valido supporto. E' il caso del progetto "Laboratorio di Robotica Inclusivo" portato avanti da Angsa Lombardia e finanziato da un bando del terzo settore promosso dalla Regione Lombardia. Il progetto riprende il concept "RobotFriend", ideato dalla start up innovativa Lorf: una B corp (benefit corporation), che si propone di realizzare progetti a favore dell'autismo con un focus importante sul tema della tecnologia messa a disposizione della persona in generale e della disabilità in particolare.
RobotFriend, un robot come amico per promuovere l'inclusività.
«Obiettivo principale del laboratorio è quello di promuovere l’inclusività, facendo in modo che ragazzi con e senza disabilità si possano incontrare attorno al robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare, favorendo al contempo anche l’educazione alle diversità», ci spiega Andrea Buragina, papà di una ragazzo autistico ed ideatore di un progetto che è stato pensato per persone con autismo ma aperto anche a soggetti normodotati, che svolgono il ruolo di Tutor. All’interno del laboratorio vengono svolte diverse attività, che vedono come protagonista il robot, entrato ormai a far parte dell’immaginario di ognuno di noi. Si tratta di un’interfaccia particolarmente accattivante, che permette di reinterpretare in maniera innovativa attività tradizionali che vengono quindi riproposte con un maggiore coinvolgimento. Il robot è però solo un potente strumento, che viene messo a disposizione di educatori specializzati: quelli di Spazio Aperto Servizi, cooperativa sociale che da oltre 20 anni è in prima linea per aiutare famiglie, bambini e ragazzi che vivono in prima persona l’autismo. Al centro c’è sempre la persona: da una parte l’educatore e dall’altra un’utenza più allargata ed inclusiva, fatta più in generale di persone. Pepper, prodotto dalla multinazionale giapponese Softbank Robotics, è il primo e più avanzato robot umanoide capace di interagire e di rispondere alle richieste dell’utente, e, grazie ad un complesso algoritmo, di riconoscere e reagire proattivamente alle emozioni umane entrando in relazione con l’interlocutore. In rete con Angsa Lombardia, ente capofila, partecipano al progetto anche le associazioni “Diesis” di Milano e “Voglio la Luna” di Limbiate.
Il Laboratorio arriva anche a scuola, presso la scuola Pasquale Sottocorno di Milano
Accanto al "laboratorio interno" che ha una frequenza monosettimanale e che coinvolge sia una classe adolescenti che una classe adulti, sono previste anche delle giornate relative al cosiddetto "laboratorio esterno" che ha lo scopo di far conoscere esternamente le attività sviluppate all'interno del laboratorio. L'obiettivo implicito è fare rete oltre che promuovere l'educazione alla diversità. La prima attività legata al laboratorio esterno è stata svolta il 14 marzo 2022 presso la scuola secondaria "Pasquale Sottocorno" di Milano, da cui provengono i ragazzi tutor che partecipano al laboratorio interno. Grazie alla grande disponibilità e alla sensibilità al tema che il dirigente scolastico e tutto il corpo docente hanno mostrato, è stato possibile far incontrare, nel corso di una mattinata, RobotFriend a complessive 5 seconde classi. Si è parlato del progetto relativo al Laboratorio di Robotica Inclusivo oltre che di autismo e robotica e sono state proposte ai ragazzi alcune attività svolte all'interno del laboratorio stesso. Fra queste, l'"Appello Robotico": il robot fa l'appello e chiama uno ad uno i ragazzi invitandoli, se presenti, a venire da lui e toccarli il tablet che ha sul petto. Qualche timore ha invece suscitato l'applicazione legata alla Geografia, in cui il Robot ha interrogato i ragazzi su capoluoghi e province delle regioni italiane facendo credere loro che si sarebbe poi collegato direttamente sui registri elettronici della scuola inserendo i relativi voti. Inutile dire che la giornata ha portato grande entusiasmo fra i ragazzi ed una maggiore consapevolezza sul tema dell'autismo.
Il Robot & l'Autismo
Le persone con autismo sono ipersensibili agli stimoli esterni mentre il Robot è un qualcosa di neutrale sia se guardiamo all'espressione facciale sia se guardiamo al tono della voce (monotono); è quindi un facilitatore nell'interazione. Il Robot viene, inoltre, percepito come giocatolo e quindi associato al tema del gioco che è un importante strumento per promuovere sia la socializzazione che l'apprendimento. Non meno importante è la valenza che questo tipo di tecnologia ha in chiave inclusiva, consentendo di attrarre più facilmente ragazzi normo dotati che attraverso questo laboratorio possono vivere un'eserienza unica visto che il Robot è ormai entrato nell'immaginario di ognuno di noi.
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In Italia si stima che 1 bambino su 77, nella fascia di età 7-9 anni, presenti un disturbo dello spettro autistico. Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie.Il 2 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, una giornata che vuole richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Si fa riferimento ad un insieme di disturbi del neurosviluppo che investono principalmente la sfera sociale ed i cui sintomi possono manifestarsi con una severità differente da individuo a individuo, richiedendo cosi interventi di sostegno mirati in funzione dei bisogni specifici della persona che è affetta da questa sindrome. In Italia si stima che 1 bambino su 77, nella fascia di età 7-9 anni, presenti un disturbo dello spettro autistico. Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. E' infatti fondamentale promuovere degli interventi che possano favorire il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone nello spettro autistico. In questo senso, anche la robotica può dare un valido supporto. E' il caso del progetto "Laboratorio di Robotica Inclusivo" portato avanti da Angsa Lombardia e finanziato da un bando del terzo settore promosso dalla Regione Lombardia. Il progetto riprende il concept "RobotFriend", ideato dalla start up innovativa Lorf: una B corp (benefit corporation), che si propone di realizzare progetti a favore dell'autismo con un focus importante sul tema della tecnologia messa a disposizione della persona in generale e della disabilità in particolare.RobotFriend, un robot come amico per promuovere l'inclusività. «Obiettivo principale del laboratorio è quello di promuovere l’inclusività, facendo in modo che ragazzi con e senza disabilità si possano incontrare attorno al robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare, favorendo al contempo anche l’educazione alle diversità», ci spiega Andrea Buragina, papà di una ragazzo autistico ed ideatore di un progetto che è stato pensato per persone con autismo ma aperto anche a soggetti normodotati, che svolgono il ruolo di Tutor. All’interno del laboratorio vengono svolte diverse attività, che vedono come protagonista il robot, entrato ormai a far parte dell’immaginario di ognuno di noi. Si tratta di un’interfaccia particolarmente accattivante, che permette di reinterpretare in maniera innovativa attività tradizionali che vengono quindi riproposte con un maggiore coinvolgimento. Il robot è però solo un potente strumento, che viene messo a disposizione di educatori specializzati: quelli di Spazio Aperto Servizi, cooperativa sociale che da oltre 20 anni è in prima linea per aiutare famiglie, bambini e ragazzi che vivono in prima persona l’autismo. Al centro c’è sempre la persona: da una parte l’educatore e dall’altra un’utenza più allargata ed inclusiva, fatta più in generale di persone. Pepper, prodotto dalla multinazionale giapponese Softbank Robotics, è il primo e più avanzato robot umanoide capace di interagire e di rispondere alle richieste dell’utente, e, grazie ad un complesso algoritmo, di riconoscere e reagire proattivamente alle emozioni umane entrando in relazione con l’interlocutore. In rete con Angsa Lombardia, ente capofila, partecipano al progetto anche le associazioni “Diesis” di Milano e “Voglio la Luna” di Limbiate.Il Laboratorio arriva anche a scuola, presso la scuola Pasquale Sottocorno di MilanoAccanto al "laboratorio interno" che ha una frequenza monosettimanale e che coinvolge sia una classe adolescenti che una classe adulti, sono previste anche delle giornate relative al cosiddetto "laboratorio esterno" che ha lo scopo di far conoscere esternamente le attività sviluppate all'interno del laboratorio. L'obiettivo implicito è fare rete oltre che promuovere l'educazione alla diversità. La prima attività legata al laboratorio esterno è stata svolta il 14 marzo 2022 presso la scuola secondaria "Pasquale Sottocorno" di Milano, da cui provengono i ragazzi tutor che partecipano al laboratorio interno. Grazie alla grande disponibilità e alla sensibilità al tema che il dirigente scolastico e tutto il corpo docente hanno mostrato, è stato possibile far incontrare, nel corso di una mattinata, RobotFriend a complessive 5 seconde classi. Si è parlato del progetto relativo al Laboratorio di Robotica Inclusivo oltre che di autismo e robotica e sono state proposte ai ragazzi alcune attività svolte all'interno del laboratorio stesso. Fra queste, l'"Appello Robotico": il robot fa l'appello e chiama uno ad uno i ragazzi invitandoli, se presenti, a venire da lui e toccarli il tablet che ha sul petto. Qualche timore ha invece suscitato l'applicazione legata alla Geografia, in cui il Robot ha interrogato i ragazzi su capoluoghi e province delle regioni italiane facendo credere loro che si sarebbe poi collegato direttamente sui registri elettronici della scuola inserendo i relativi voti. Inutile dire che la giornata ha portato grande entusiasmo fra i ragazzi ed una maggiore consapevolezza sul tema dell'autismo.Il Robot & l'AutismoLe persone con autismo sono ipersensibili agli stimoli esterni mentre il Robot è un qualcosa di neutrale sia se guardiamo all'espressione facciale sia se guardiamo al tono della voce (monotono); è quindi un facilitatore nell'interazione. Il Robot viene, inoltre, percepito come giocatolo e quindi associato al tema del gioco che è un importante strumento per promuovere sia la socializzazione che l'apprendimento. Non meno importante è la valenza che questo tipo di tecnologia ha in chiave inclusiva, consentendo di attrarre più facilmente ragazzi normo dotati che attraverso questo laboratorio possono vivere un'eserienza unica visto che il Robot è ormai entrato nell'immaginario di ognuno di noi.
La risposta alla scoppiettante Atreju è stata una grigia assemblea piddina
Il tema di quest’anno, Angeli e Demoni, ha guidato il percorso visivo e narrativo dell’evento. Il manifesto ufficiale, firmato dal torinese Antonio Lapone, omaggia la Torino magica ed esoterica e il fumetto franco-belga. Nel visual, una cosplayer attraversa il confine tra luce e oscurità, tra bene e male, tra simboli antichi e cultura pop moderna, sfogliando un fumetto da cui si sprigiona luce bianca: un ponte tra tradizione e innovazione, tra arte e narrazione.
Fumettisti e illustratori sono stati il cuore pulsante dell’Oval: oltre 40 autori, tra cui il cinese Liang Azha e Lorenzo Pastrovicchio della scuderia Disney, hanno accolto il pubblico tra sketch e disegni personalizzati, conferenze e presentazioni. Primo Nero, fenomeno virale del web con oltre 400.000 follower, ha presentato il suo debutto editoriale con L’Inkredibile Primo Nero Show, mentre Sbam! e altre case editrici hanno ospitato esposizioni, reading e performance di autori come Giorgio Sommacal, Claudio Taurisano e Vince Ricotta, che ha anche suonato dal vivo.
Il cosplay ha confermato la sua centralità: più di 120 partecipanti si sono sfidati nella tappa italiana del Nordic Cosplay Championship, con Carlo Visintini vincitore e qualificato per la finale in Svezia. Parallelamente, il propmaking ha permesso di scoprire il lavoro artigianale dietro armi, elmi e oggetti scenici, rivelando la complessità della costruzione dei personaggi.
La musica ha attraversato generazioni e stili. La Battle of the Bands ha offerto uno spazio alle band emergenti, mentre le icone delle sigle tv, Giorgio Vanni e Cristina D’Avena, hanno trasformato l’Oval in un grande palco popolare, richiamando migliaia di fan. Non è mancato il K-pop, con workshop, esibizioni e karaoke coreano, che ha coinvolto i più giovani in una dimensione interattiva e partecipativa. La manifestazione ha integrato anche dimensioni educative e culturali. Il Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino ha esplorato il ruolo della matematica nei fumetti, mostrando come concetti scientifici possano dialogare con la narrazione visiva. Lo chef Carlo Mele, alias Ojisan, ha illustrato la relazione tra cibo e animazione giapponese, trasformando piatti iconici degli anime in esperienze reali. Il pubblico ha potuto immergersi nella magia del Villaggio di Natale, quest’anno allestito nella Casa del Grinch, tra laboratori creativi, truccabimbi e la Christmas Elf Dance, mentre l’area games e l’area videogames hanno offerto tornei, postazioni libere e spazi dedicati a giochi indipendenti, modellismo e miniature, garantendo una partecipazione attiva e immersiva a tutte le età.
Con 28.000 visitatori in due giorni, Xmas Comics & Games conferma la propria crescita come festival della cultura pop, capace di unire creatività, spettacolo e narrazione, senza dimenticare la componente sociale e educativa. Tra fumetti, cosplay, musica e gioco, Torino è diventata il punto d’incontro per chi vuole vivere in prima persona il racconto pop contemporaneo, dove ogni linguaggio si intreccia e dialoga con gli altri, trasformando la fiera in una grande esperienza culturale condivisa.
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i,Hamza Abdi Barre (Getty Images)
La Somalia è intrappolata in una spirale di instabilità sempre più profonda: un’insurrezione jihadista in crescita, un apparato di sicurezza inefficiente, una leadership politica divisa e la competizione tra potenze vicine che alimenta rivalità interne. Il controllo effettivo del governo federale si riduce ormai alla capitale e a poche località satelliti, una sorta di isola amministrativa circondata da gruppi armati e clan in competizione. L’esercito nazionale, logorato, frammentato e privo di una catena di comando solida, non è in grado di garantire la sicurezza nemmeno sulle principali rotte commerciali che costeggiano il Paese. In queste condizioni, il collasso dell’autorità centrale e la caduta di Mogadiscio nelle mani di gruppi ostili rappresentano scenari sempre meno remoti, con ripercussioni dirette sulla navigazione internazionale e sulla sicurezza regionale.
La pirateria somala, un tempo contenuta da pattugliamenti congiunti e operazioni navali multilaterali, è oggi alimentata anche dal radicamento di milizie jihadiste che controllano vaste aree dell’entroterra. Questi gruppi, dopo anni di scontri contro il governo federale e di brevi avanzate respinte con l’aiuto delle forze speciali straniere, hanno recuperato terreno e consolidato le proprie basi logistiche proprio lungo i corridoi costieri. Da qui hanno intensificato sequestri, assalti e sabotaggi, colpendo infrastrutture critiche e perfino centri governativi di intelligence. L’attacco del 2025 contro una sede dei servizi somali, che portò alla liberazione di decine di detenuti, diede il segnale dell’audacia crescente di questi movimenti.
Le debolezze dell’apparato statale restano uno dei fattori decisivi. Nonostante due decenni di aiuti, investimenti e programmi di addestramento militare, le forze somale non riescono a condurre operazioni continuative contro reti criminali e gruppi jihadisti. Il consumo interno di risorse, la corruzione diffusa, i legami di fedeltà clanici e la dipendenza dall’Agenzia dell’Unione africana per il supporto alla sicurezza hanno sgretolato ogni tentativo di riforma. Nel frattempo, l’interferenza politica nella gestione della missione internazionale ha sfiancato i donatori, ridotto il coordinamento e lasciato presagire un imminente disimpegno. A questo si aggiungono le tensioni istituzionali: modifiche costituzionali controverse, una mappa federale contestata e tentativi percepiti come manovre per prolungare la permanenza al potere della leadership attuale hanno spaccato la classe politica e paralizzato qualsiasi risposta comune alla minaccia emergente. Mentre i vertici si dividono, le bande armate osservano, consolidano il controllo del territorio e preparano nuovi colpi contro la navigazione e le città costiere. Sul piano internazionale cresce il numero di governi che, temendo un collasso definitivo del sistema federale, sondano discretamente la possibilità di una trattativa con i gruppi armati. Ma l’ipotesi di una Mogadiscio conquistata da milizie che già controllano ampie aree della costa solleva timori concreti: un ritorno alla pirateria sistemica, attacchi oltre confine e una spirale di conflitti locali che coinvolgerebbe l’intero Corno d’Africa.
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Il presidente eletto del Cile José Antonio Kast e sua moglie Maria Pia Adriasola (Ansa)
Un elemento significativo di queste elezioni presidenziali è stata l’elevata affluenza alle urne, che si è rivelata in aumento del 38% rispetto al 2021. Quelle di ieri sono infatti state le prime elezioni tenute dopo che, nel 2022, è stato introdotto il voto obbligatorio. La vittoria di Kast ha fatto da contraltare alla crisi della sinistra cilena. Il presidente uscente, Gabriel Boric, aveva vinto quattro anni fa, facendo leva soprattutto sull’impopolarità dell’amministrazione di centrodestra, guidata da Sebastián Piñera. Tuttavia, a partire dal 2023, gli indici di gradimento di Boric sono iniziati a crollare. E questo ha danneggiato senza dubbio la Jara, che è stata ministro del Lavoro fino allo scorso aprile. Certo, Kast si accinge a governare a fronte di un Congresso diviso: il che potrebbe rappresentare un problema per alcune delle sue proposte più incisive. Resta tuttavia il fatto che la sua vittoria ha avuto dei numeri assai significativi.
«La vittoria di Kast in Cile segue una serie di elezioni in America Latina che negli ultimi anni hanno spostato la regione verso destra, tra cui quelle in Argentina, Ecuador, Costa Rica ed El Salvador», ha riferito la Bbc. Lo spostamento a destra dell’America Latina è una buona notizia per la Casa Bianca. Ricordiamo che, alcuni giorni fa, Washington a pubblicato la sua nuova strategia di sicurezza nazionale: un documento alla cui base si registra il rilancio della Dottrina Monroe. Per Trump, l’obiettivo, da questo punto di vista, è duplice. Innanzitutto, punta a contrastare il fenomeno dell’immigrazione irregolare. In secondo luogo, mira ad arginare l’influenza geopolitica della Cina sull’Emisfero occidentale. Vale a tal proposito la pena di ricordare che Boric, negli ultimi anni, ha notevolmente avvicinato Santiago a Pechino. Una linea che, di certo, a Washington non è stata apprezzata.
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