2022-06-13
14 giugno 1952: nasceva il «Nautilus», il primo sottomarino nucleare
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Il sottomarino nucleare SSN-571 USS Nautilus. (Us Navy Archives)
Spinto da un reattore Westinghouse, fu un simbolo della guerra fredda e dell'era atomica. Infranse record di percorrenza in immersione ed autonomia. Fu il primo a navigare sotto le acque del Polo Nord senza mai riemergere. La storia, le immagini.Nella cronologia della guerra fredda, la corsa alla costruzione di sottomarini nucleari fu vinta nettamente dagli Americani. Il progetto del reattore nucleare per uso marino ebbe inizio già nel 1947 presso i laboratori della Westinghouse, appena due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Si trattava del prototipo del reattore marino tipo S1W, dove S stava per sottomarino, 1 come prima generazione del nucleo e W per la casa costruttrice, la Westinghouse. Si trattava di un reattore di tipo PWR, vale a dire raffreddato ad acqua e alimentato ad uranio 235 arricchito. Fu testato lungamente nei laboratori Argonne dell’Idaho e raggiunse la fase di criticità quando lo scafo del Nautilus si trovava già nei cantieri della General Dynamics di Groton, Connecticut. La costruzione del primo sommergibile a propulsione nucleare cominciò esattamente settant’anni fa, dopo la cerimonia alla presenza del Presidente Harry S.Truman, il 14 giugno 1952. Il Nautilus aveva un dislocamento di 3.170 tonnellate per 98 metri di lunghezza. L’equipaggio era di 105 uomini, la velocità fino a 23 nodi in immersione (circa 43 Km/h). Ma quello che più rappresentava il traguardo tecnologico del sommergibile a propulsione nucleare era l’autonomia raggiunta grazie al reattore. Il Nautilus, con un solo cuore di uranio poteva navigare ininterrottamente per circa 100.000 miglia nautiche, una distanza impressionante. Non necessitando inoltre di dover emergere periodicamente come i sottomarini a propulsione termica/elettrica della generazione precedente, il sommergibile nucleare era molto meno vulnerabile e poteva percorrere migliaia di miglia in immersione. Il primo nucleo del reattore fu lungamente testato in laboratorio, dove furono riprodotte artificialmente le condizioni di navigazione sottomarina. Il varo ufficiale si tenne a Groton un anno e mezzo dopo l’inizio dei lavori di costruzione dello scafo, il 21 gennaio 1954. Gli fu assegnato il numero identificativo SSN-571.Affidato al comandante Eugene Wilkinson, il sommergibile nucleare della Marina americana rimase ancora per circa un anno in cantiere per i lavori di allestimento finali. Finalmente, il 17 gennaio 1955, il Nautilus inviava il primo messaggio radio con cui il comandante informava il personale di terra che per la prima volta il primo sommergibile a propulsione nucleare stava navigando grazie al reattore. Nei due anni successivi il Nautilus navigò sia a fianco di altre unità della Marina, sia per scopi propagandistici, presentando sé stesso nei porti della East e della West Coast. Ad aprile del 1957 il primo sommergibile nucleare della storia veniva affiancato dal gemello USS Seawolf (SSN-575).Tremila chilometri sotto il mare articoDalla base di New London, nel Connecticut, iniziò la più grande avventura del Nautilus, un’impresa degna di Jules Verne, al cui capolavoro «Ventimila leghe sotto i mari» il sottomarino doveva il nome. Il 19 agosto 1957 il sommergibile nucleare iniziava il primo dei suoi viaggi pionieristici sotto i ghiacci dell’Artico. L’impresa fu importante perché fino ad allora i sottomarini mossi da motori termici/elettrici non erano in grado di sopportare le temperature estremamente basse in immersione sotto la calotta di ghiaccio del Polo. L’apertura della rotta Artica sottomarina segnò un altro punto di vantaggio di Washington su Mosca a dieci anni dall’inizio della guerra fredda. Gli scafi americani, grazie all’impresa del Nautilus, erano entrati in acque precedentemente accessibili ai soli Sovietici. Dopo 1.383 miglia di navigazione di cui buona parte in immersione, il sommergibile americano fece prua verso la Norvegia dove partecipò alle esercitazioni della Nato. L’appuntamento con il Polo Nord tornò l’anno successivo, quando la Marina americana affidò al Nautilus «Operation Sunshine», ossia l’attraversamento dell’Artico totalmente in immersione. Dopo un primo tentativo fallito a causa delle condizioni non ottimali del ghiaccio polare, il tentativo fu replicato il 23 luglio ed ebbe successo. Il Nautilus scomparve nelle acque del mare di Barrow per riemergere il 3 agosto successivo al largo della Groenlandia dopo 96 ore di navigazione subacquea. Il comandante e l’equipaggio ricevettero la Presidential Unit Citation dalle mani del Presidente Dwight D. Eisenhower.Dopo una revisione completa della strumentazione di bordo e il cambio del nocciolo del reattore nel 1959, il Nautilus entrò in forza alla Sesta Flotta nel Mediterraneo, dove toccò i principali porti militari tra cui quello di La Spezia.Nel 1961 il primo sommergibile nucleare era ormai affiancato da una dozzina di sommergibili dello stesso tipo, e fu impiegato principalmente per esercitazioni e come laboratorio per lo studio evolutivo della guerra sottomarina. Nel 1962 le esercitazioni furono interrotte per gli sviluppi della crisi missilistica di Cuba e il Nautilus raggiunse la Sesta Flotta per partecipare la blocco navale dell’isola caraibica. Nel 1966 il primo sommergibile nucleare infranse un altro record, avendo totalizzato durante gli anni di servizio un totale di 300mila miglia di navigazione a propulsione nucleare senza aver incontrato alcun problema tecnico. La sua vita operativa, nonostante fosse ormai superato dai sommergibili nucleari di seconda generazione, proseguì ininterrotta ancora per altri 13 anni. Il 9 aprile 1979 il Nautilus levò l’ancora dal luogo dove era nato, Groton, per l’ultima volta. Diretto in California attraverso il canale di Panama, raggiunse i cantieri navali di Mare Island a Vallejo dove iniziarono le procedure di disattivazione del reattore. Fu accantonato definitivamente il 3 marzo 1980. Dal 1986 ha fatto ritorno a Groton come pezzo forte del Submarine Force Museum, dove è possibile ammirare lo scafo di quello che fu uno dei simboli più importanti dell’era atomica e della guerra fredda.
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