2019-01-28
Per avvolgerci la gola spendiamo 140 milioni all'anno: 100 modi per annodare la sciarpa
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Gli acquisti sono in leggera flessione ma comunque si attestano a oltre 8 milioni di pezzi. Cresce il numero di foulard venduti (3,5 milioni di pezzi) per circa 80 milioni di euro. Il distretto di Como ha registrato una crescita del fatturato pari al 4,8%.Un top o una borsa, ma anche un ferma capelli, una cintura o un braccialetto. Cento e più modi per creare look classici o alternativi utilizzando solo una sciarpa o un foulard.Hermès ha creato 2.000 disegni, ognuno dei quali è composto da almeno cinquanta colori (da una base di 75.000 tinte). Il motivo beige con accenti rossi, neri e bianchi di Burberry è inizialmente relegato a fodera per il l trench coat (che deve il suo nome all'uso che ne facevano gli ufficiali nella Prima guerra mondiale) solo nel 1967 diventa l'icona del marchio inglese.A far tornare sulle passerelle il re del pop Micheal Jackson ci ha pensato Virgil Abloh, direttore artistico per la linea uomo di Louis Vuitton che ha reinventato lo storico guanto del cantante e l'ha declinato in una versione sporty chic adatta sia per lui che per lei. Lo speciale contiene quattro articoli e una gallery con dieci stili da indossare.Accessori indispensabili per un look completo, specie nei mesi invernali: sciarpe, scialli e foulard sono sempre stati elementi imprescindibili nei guardaroba di uomini e donne, oltre a caratterizzare le collezioni dei più importanti stilisti e a rappresentare un segmento di una certa importanza nel settore tessile italiano. Anche questi prodotti, tuttavia, risentono dell'andamento delle mode e della volubilità delle scelte d'acquisto: secondo i dati della rilevazione continuativa del Fashion consumer panel dell'istituto specializzato Sita Ricerca, elaborati su un campione di oltre 4.000 famiglie e circa 12.000 individui rappresentativo della popolazione italiana residente e relativi al periodo dicembre 2017/novembre 2018, per quanto riguarda le sciarpe le stime di acquisto dei consumatori italiani hanno rivelato una flessione pari al 4% in volume (8,638 milioni di pezzi) e al 5,9% in valore (142,6 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Migliori i dati relativi ai foulard, che hanno visto lo scorso anno un aumento degli acquisti pari al 4,8% in volume (poco più di tre milioni di pezzi) e una lieve flessione (-0,3%) in valore (83,4 milioni di euro). Sempre secondo Sita Ricerca, nei primi 9 mesi del 2018 i consumi di questi prodotti da parte degli italiani erano calati del 7,5% in valore, ma solo dell'1,2% in volume.Sciarpe, scialli e foulard non fanno eccezione: anche per questi prodotti lo stile made in Italy continua a riscuotere successo all'estero, anche se va evidenziato un trend crescente per quanto riguarda le importazioni. Sul fronte del commercio estero, infatti, in base alle elaborazioni di Confindustria Moda per Smi – Sistema Moda Italia tra gennaio e settembre del 2018 l'export del segmento scialli, sciarpe e foulard è cresciuto del 2,1% in valore (in volume c'è stato invece un calo dell'8,7%), mentre l'import ha visto un aumento del 15,4% in valore e del 5,5% in volume. Tuttavia, in totale le esportazioni nel periodo valevano più del doppio delle importazioni: 348,68 milioni di euro per 2028 tonnellate di prodotto, contro i 114,04 milioni delle importazioni (2082 tonnellate). Nei primi nove mesi dello scorso anno il principale mercato di sbocco dei prodotti made in Italy è stata la Francia, con 290 tonnellate e un valore di circa 74,9 milioni di euro, seguita dalla Svizzera (222 tonnellate e un valore di 45,8 milioni di euro), dagli Usa (190 tonnellate e un valore di 29,5 milioni di euro), dalla Germania (276 tonnellate e un valore di 28,3 milioni di euro) e dal Regno Unito (159 tonnellate e 22,8 milioni di euro). Che il settore della produzione di sciarpe, scialli, stole e foulard sia comunque dinamico lo dimostrano i dati di uno dei più importanti distretti tessili italiani, quello comasco: secondo le rilevazioni di Sistema Moda Italia e del Gruppo filiera tessile di Unindustria Como, il distretto nel suo complesso ha registrato una crescita del fatturato pari al 4,8% nel primo semestre del 2018, nonostante la quantità venduta sia rimasta stabile. Gli accessori tessili – oltre alle sciarpe, scialli, stole, parei e bandane – prodotti nella zona hanno visto una crescita dei ricavi del 7,5% confermandosi il segmento con le performance migliori: per fare un confronto, il tessuto per abbigliamento femminile, che rappresenta la gran parte del fatturato del distretto, ha fatto registrare una crescita di poco inferiore al 5% e la cravatteria ha segnato un +1,3%, dopo una lunga serie di trimestri col segno meno.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)