2022-10-21
Ztl a numero chiuso pure sulle Dolomiti. Dal 2024 si prenoterà per salire con l’auto
Una soluzione pensata e adottata per «ridurre l’inquinamento». Ora anche la fuga in montagna diventa problematica. E costosa.«Ivana, fai ballare l’occhio sul tic! Via della Spiga-Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing!». Ecco, preparatevi: una scena come quella del Dogui in Vacanze di Natale, che arriva sgasando davanti all’albergo, non la rivedrete mai più. Dopo aver imperversato in città, la Ztl arriva anche lassù, dove osa l’upper class. Dall’estate del 2024 le Dolomiti diventeranno a traffico limitato. Prenotazione online per varcare i passi di montagna, in auto o in moto. Si parte con Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella.Se l’esperimento dovesse andare bene, pure gli altri valichi sono destinati a far lo stesso. Passaggio garantito solo agli avveduti che si saranno premurati di prenotare un parcheggio. Notoriamente a buon mercato, visto che lo ski pass giornaliero per le piste dolomitiche quest’anno arriverà a toccare l’inarrivabile vetta dei 74 euro.S’ode già la tonante pernacchia di Alberto Sordi, nelle vesti del vitellone felliniano, agli alacri contadini nei campi: «Lavoratoriii… Prrr!». Insomma, chi non intende versare la gabella ambientale sarà rimandato indietro con disonore. Il severo sguardo di Greta farà da monito. L’invasione va prontamente fermata: sia d’estate che in inverno. I turisti? Puah! Magari sono pure come quel burino di Arturo Marchetti: il macellaio che, ancora in Vacanze di Natale, è costretto a portare la famiglia a Cortina ma rimpiange Ovindoli.Ecco, questi meritano di vedere le Tofane con il binocolo. Largo invece ai civili confratelli della Ztl milanese: mangiano bio, votano Pd, guidano Tesla. Saranno contenti gli albergatori: colpiti dal Covid, massacrati dalla crisi, stesi dal caro bollette. E adesso? Si immoleranno pure per il furore ambientalista? Del resto, i residenti protestavano da tempo. Troppo caos. E l’inquinamento, poi. Insostenibile. Che diamine. Le montagne dichiarate dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità rischiano di diventare una camera a gas. Come la Pianura padana. Per non parlare dello scioglimento dei ghiacciai, messi in pericolo dai veicoli in doppia fila.Nasce dunque l’epocale progetto: le montagne «a bassa emissione». Anzi, «Dolomiti low emission zone». Il protocollo d’intesa è stato siglato. Ministero delle Infrastrutture, dicastero dell’Innovazione tecnologica, Provincia autonoma di Bolzano e Trento, quella di Belluno: tutti uniti come un sol uomo. Già la prossima estate saranno installati, all’inizio dei tornanti dei quattro passi, i portali digitali per gli accessi. Che entreranno poi in funzione nell’estate 2024. Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, è raggiante: «Uno strumento innovativo per attivare una strategia di mobilità sostenibile, oltre che per perseguire la regolamentazione digitale del traffico. Si tratta di un contributo importate per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030». Ma il più entusiasta rimane il presidente del Veneto, Luca Zaia. «In piena stagione turistica invernale, come in quella estiva, la grande affluenza di automobili produce un notevole inquinamento», premette. S’era pensato addirittura a chiudere gli accessi. Ma poi il magnanimo governatore leghista è venuto a più miti consigli: «Con le nuove tecnologie è possibile monitorare e programmare, mettendo insieme tutta una serie di dinamiche. A cominciare dalla possibile prenotazione».Ai passi dolomitici saranno estese le limitazioni già in vigore al lago di Braies, in Trentino-Alto Adige. Visto il flusso di turisti, l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere il transito alle auto private. O meglio, di limitarlo. Finché c’è parcheggio, bene. Quando finiscono i posti, non entra più nessuno. Prezzi non proprio popolari: fino a 20 euro al giorno. Accesso libero solo per chi arriva in bici, a piedi o in autobus. Limiti in vigore dal 10 luglio al 10 settembre. Sulle Dolomiti dovrebbero, invece, essere estesi anche al periodo della stagione sciistica.Si rischia l’Apocalisse? Poco importa. La leggendaria trovata servirà, vista anche la pregevole ricaduta d’immagine, per i Giochi olimpici invernali: Milano-Cortina 2026. «Per quell’appuntamento mondiale, che vedrà protagoniste le Dolomiti, dobbiamo presentarci con modelli innovativi», annuncia Zaia.Eppure, inquisitori a bordo di squallidi naftoni si domanderanno malevoli: non sarà mica il solito sistema per far cassa? Volgarità che già pensano gli zoticoni dell’hinterland meneghino, che dall’inizio di ottobre non possono più entrare a Milano a bordo dei loro diesel Euro 4 o Euro 5. Il sindaco, Giuseppe Sala, non perdona. D’altronde sondaggisti e politologi concordano: gli operai votano ormai a destra. Il Pd è diventato il «Partito della Ztl», scelto solo da ideologici benestanti.Volete dunque rifiatare, scappando dalle imposizioni metropolitane? Anche la fuga in montagna rischia di diventare problematica. Oltre che salatissima. Del resto, come diceva il Dogui, «andare a fare il weekend costa più di una vacanza in Polinesia».
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.