2024-05-19
L’urlo di Zhang: «Inter, stabilità a rischio»
Steven Zhang (Getty Images)
Domani scade il prestito da circa 400 milioni di euro di Oaktree e il presidente nerazzurro lancia l’allarme sul futuro della società: «I nostri sforzi sono stati esasperati da minacce legali». Ma al momento non si trovano acquirenti interessati a rilevare il club.Al netto delle rassicurazioni delle ultime settimane - domenica scorsa importanti quotidiani sportivi davano per certo l’accordo tra il gruppo Suning e il fondo Pimco per un finanziamento da 430 milioni di euro - l’Inter si ritrova in acque agitate a meno di 24 ore dalla scadenza del bond da 380 milioni di euro con il fondo californiano Oaktree. La Verità è stata la prima ad anticipare venerdì sera lo stop a una trattativa che potrebbe portare proprio Oaktree a diventare nelle prossime ore il nuovo proprietario dell’Inter. La situazione è simile a quella che ha portato il fondo Elliott a subentrare a Yonghong Li nella proprietà del Milan nel 2018, con un lungo strascico di battaglie legali (sul valore del club) in giro per il mondo che continuano ancora in casa rossonera. A confermare lo stato di agitazione (e preoccupazione) è stato lo stesso presidente Steven Zhang che, in una situazione più che mai disperata, ieri ha diramato un comunicato molo duro rispetto alle «speculazioni sulla stabilità finanziaria del nostro club» e accusando di fatto Oaktree di non aver fatto abbastanza per trovare una soluzione. «Abbiamo fatto ogni tentativo per trovare una soluzione amichevole con il nostro partner» sostiene Zhang, dimenticandosi che da almeno tre anni era stata stabilita questa data di scadenza e che i debiti vanno rispettati. «Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree» sostiene il presidente che parla di un comportamento «frustrante e deludente» che «sta ora creando una situazione di rischio per il club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità». Anche se in ogni caso, «ci impegniamo a lavorare per una risoluzione pacifica con Oaktree». A quanto pare la strategia di Zhang (che in Italia non torna ormai da un anno perché bloccato in Cina da un debito di 320 milioni di euro con China construction bank) sarebbe quella di fare pressione sui tifosi nel disperato tentativo di ottenere altro tempo per trovare una soluzione. Ma i tifosi dell’Inter sono del tutto estranei a questa situazione. La diatriba è solo tra Zhang e i fondi che gli hanno prestato i soldi. Non a caso Oaktree non ha risposto alla nota, anche perché non c’è nulla da aggiungere a una situazione chiarissima. Il problema è che sia con Oaktree sia con Pimco le mosse del presidente di Suning international si sono rivelate del tutto fallimentari. Con i primi la garanzia del finanziamento di 275 milioni concesso nel 2021 (a cui vanno aggiunti altri 100 di interessi) gli sta facendo perdere il controllo del club. Con i secondi, come aveva spiegato La Verità, il contratto prevedeva un prestito da 430 milioni finalizzato alla certezza di cedere l’Inter, sicurezza che deve essere venuta meno nelle ultime ore. All’orizzonte, infatti, al momento, non si vedono altri fondi interessati ad acquistare la squadra nerazzurra che, considerati i debiti, ha un valore che si aggira intorno a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Ma potrebbero comparire già martedì con i nuovi proprietari. Di sicuro bisognerà attendere domani per capire la verità sul futuro dei campioni d’Italia che oggi festeggeranno a San Siro. Sarà una festa agrodolce, però, perché al momento non è ancora chiaro il futuro. Non ci dovrebbero essere ripercussioni sull’iscrizione della squadra al campionato. A quanto pare la Covisoc (la Consob del mondo del pallone), nonostante il forte indebitamento, ha già ricevuto la documentazione sulla regolarità della situazione contabile, anche se pende un esposto presentato da Fondazione Jdentità bianconera sulla regolare iscrizione dei nerazzurri. Diversa la questione management. Nel caso Oaktree diventasse il proprietario dovrà essere nominato un nuovo presidente e un nuovo consiglio di amministrazione. Difficile che manager vincenti come Beppe Marotta e Piero Ausilio vengano sostituiti dopo questi anni di successi. Ma bisognerà capire anche quali saranno le strategie economiche dei nuovi proprietari. Quando Elliott subentrò alla proprietà cinese nel Milan versò subito 50 milioni di euro. Nel caso dell’Inter, oltre alla cassa, bisognerà pensare ai rinnovi contrattuali di calciatori molto importanti, come Lautaro Martinez e Nicolò Barella, due pezzi pregiati della rosa che hanno il contratto in scadenza nel 2026. Ieri un’indiscrezione di Dagospia segnalava che la decisione dei due di restare sarà presa proprio la prossima settimana, in concomitanza con un chiarimento sulla situazione della proprietà dopo la scadenza del bond con Oaktree. Eppure, nei giorni scorsi il discorso pareva già chiuso, con Barella pronto a diventare il giocatore italiano più pagato in Serie A. Mentre Lautaro ha spiegato che le trattative sono ancora in corso. L’ultima semestrale ha registrato un utile di 22 milioni, ma al 30 giugno del 2023 l’indebitamento lordo del club era pari a 807.378 milioni. Lo scorso anno le cessioni del portiere André Onana (più di 50 milioni dal Manchester utd) e del centrocampista Marcelo Brozovic (18 milioni dall’Al Nassr) furono una salvezza per la continuità aziendale. E un club con meno debiti è più appetibile per gli acquirenti.
Jose Mourinho (Getty Images)