2021-01-17
«Zegna scommette su tessuti e comfort»
Alessandro Sartori (Ansa)
Il direttore artistico del marchio: «Nella nuova collezione capi ibridi, adatti sia alla casa sia all'esterno, in cashmere al 100%. Oggi i vestiti devono durare. Le linee vanno bene pure per le donne, a cui offriamo il servizio di confezionamento su misura».Brett Johnson crea capi che infondano «un profondo senso di calore emotivo e connessione tattile».Carlo Pignatelli presenta lo sposo del futuro e stringe una partnership con Pronovias.Lo speciale contiene tre articoli.Il motto di Gildo Zegna è: «Il 2021 non sarà peggio del 2020. È il momento di guardare le cose in modo positivo». Una sferzata d'ottimismo che arriva dal nipote del fondatore e ad di Ermenegildo Zegna, azienda con 110 anni di storia, primo polo del tessile del lusso che rappresenta al meglio il Paese. «Eravamo partiti a marzo senza sapere come sarebbe andata e invece abbiamo finito l'anno meglio di come si pensava e soprattutto più leggeri e più veloci, pronti per il riscatto. Abbiamo resistito, fatto tante cose nuove, un cambio di business model epocale». Un progetto che continua con un grande cambiamento che porta la firma di Alessandro Sartori, direttore artistico di Zegna dal 2016. E che al futuro guarda da sempre, spesso anticipando i tempi sia nelle collezioni sia nel modo di presentarle passando per quello che è ormai il credo dell'azienda: la sostenibilità. Con un video di 12 minuti (in streaming sul sito del gruppo) ha spiegato la sua idea di moda, quel concetto innovativo che tramuta il digitale in qualcosa di coinvolgente. «Non abbandoneremo il digitale anche quando le cose saranno a posto», spiega Sartori, «Oggi c'è la possibilità di raccontare una storia come se fosse un film, anzi, un fashion film. La narrativa parte dal contenuto e dalla visione dove l'outdoor e l'indoor si uniscono e decretano una nuova estetica. Nell'armadio vediamo un sacco di cose che non riusciamo più a mettere. Non solo perché non ci sono occasioni ma per come è cambiato il nostro modo di approcciare i vestiti. Per esempio, ho un sacco di camicie classiche e non so più cosa farmene ma mi servono dei sottogiacca leggerissimi e non ne ho a sufficienza. Mi servirebbero delle giacche che siano anche camicie ma ne ho una sola». Il film - perché di questo si tratta davvero - girato a Milano è la dimostrazione di come la moda abbia svoltato verso nuovi orizzonti anche in fatto di prodotto grazie alla creatività di Sartori. Lei è nella moda da sempre. Una vera passione?«È stato facile fare questa scelta perché mia mamma aveva una sartoria a Biella. Per me era naturale, fin da piccolo, entrare in questo luogo dove lavoravano tante donne. Andavo con mia madre per lanifici in cerca di tessuti e mano a mano mi sono sempre più appassionato. Non mi sono mai posto la domanda su cosa fare, lo sapevo già. Sono innamorato di questo lavoro: ho iniziato con il liceo a indirizzo tessile a Biella, poi la Marangoni a Milano e ho cominciato a lavorare nella moda con gli stage: a 15 anni in un lanificio, a 17 in una piccola azienda, a 18 in una fabbrica. Conosco questo mondo dal filo alla storia del costume, ho un archivio di almeno 3.000 capi perché questa è la mia vita». Come vive questo particolare momento? «Con grande riflessione, guardo all'estetica che parte da un concetto totalmente nuovo. L'ho chiamato “zoomwear" e in effetti è il modo di vestirsi indoor, outdooor e ovunque. Siamo vestiti così, liberi di rappresentare noi stessi. Una libertà mentale che manterremo anche dopo. Quindi nuove forme, capi ibridi, multifunzionali, materiali moderni, comfort ovunque mantenendo l'eleganza, l'attitudine e la silhouette con molta maglieria, molto jersey». Lei ha precorso i tempi in questo senso.«C'era già un'impronta di libertà. Mi sono sempre sentito così, poi certe cose escono a seconda dell'aria che respiri. La sfilata alla Bicocca di quattro anni fa lavorava su alcuni di questi elementi. Oggi, in una casa dove ormai si condivide tutto anche un capo che va bene a lui lo posso usare io. Quando compro un prodotto devo essere certo che durerà, la qualità è importantissima, non lo butto fra sei mesi, se non lo usi tu lo uso io e lo prestiamo a lei. Capi eterni, da tramandare e collezionare». Cosa c'è di diverso in questa collezione?«Le costruzioni sono fatte dal tessuto che sta al centro della nuova estetica. Molte le forme svuotate, non ci sono fodere né spalline. A prescindere dai tanti pesi diversi e dal tipo di prodotto, tutto è declinato in un unico materiale che sembra un panno o una flanella ma si tratta di un'unica storia: jersey di cashmere infeltrito e totalmente elastico pur non avendo all'interno nemmeno l'1% di nylon, parliamo di 100% cashmere. Per me è facile avendo la possibilità di lavorare con Dondi, uno dei lanifici di Zegna, che è geniale. Questo è il materiale che scorre in tutta la collezione. Un guardaroba modulare basato su questo tessuto in tutti i prodotti, maglie, giacche, giacche tailoring e jogger, l'evoluzione del pantalone sportivo. Vige un totale concetto di fluidità, totale assenza degli interni. Abbiamo privilegiato gli uniti e lavorato i disegni classici su macchine jaquard per distorcerli, modernizzarli, evolverli. Pochi pezzi molto ingegnerizzati, oversize, con vecchie tecniche sartoriali». Capi che indosserebbe anche una donna. «Lo stesso identico capo lo offriremo anche alle donne. Non entriamo nel womenswear ma la collezione si adatta molto a portare alcuni capi del guardaroba maschile in quello femminile. In negozio ci saranno taglie piccole e se non si trova quella che si cerca si può far confezionare il capo su misura, che arriva in tre-quattro settimane di lavorazione. Un servizio ulteriore che si aggancia a questa collezione». Il nome, (Re)set, ha davvero resettato tutto?«Reset è il modo in cui uso le mie conoscenze ma non resto ancorato a quello che ho fatto un minuto prima e cerco di fare il nuovo. Un reset estetico ma con tutta la mia conoscenza. Riparto con quello che serve oggi, con una mentalità nuova e resetto il lato estetico ritarandolo su nuove esigenze. E bisogna leggere anche il sotto titolo (Re)Tailoring The Modern Man. E tutto si spiega».<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/zegna-scommette-su-tessuti-e-comfort-2649962984.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="brett-johnson" data-post-id="2649962984" data-published-at="1610829614" data-use-pagination="False"> Brett Johnson La collezione di Brett Johnson conferma, ancora una volta, l'ispirazione: l'esperienza personale del designer durante il lungo soggiorno a casa dovuto alla pandemia.L'equilibrio tra la necessità di lavorare da casa e di dover riorganizzare tutte le proprie abitudini quotidiane è stato lo spunto per disegnare una eleganza raffinata e sofisticata abbinata un comfort domestico più casual e rilassato. «I materiali infondono in ogni capo un profondo senso di calore emotivo e connessione tattile, come a contrastare ogni sensazione di isolamento e distacco dei mesi passati», spiega lo stilista. Cashmere, cashmere suede, pelle di vitello, seta waterproof, cotone sea island, jersey di cotone / cashmere e jersey piqué seta e cotone per capi particolarmente lussuosi.Il lancio di questa collezione segna anche l'aggiunta di Saks Fifth Avenue www.saks.com come partner esclusivo per il Nord America. Un nuovo tassello strategico nel percorso di crescitainternazionale del marchio che conta già un elenco di importanti rivenditori mondiali quali Bobochka (San Pietroburgo), Trois Pommes (Saint Moritz, Gstaad, Zurigo) e Giò Moretti (Milano). <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/zegna-scommette-su-tessuti-e-comfort-2649962984.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="carlo-pignatelli" data-post-id="2649962984" data-published-at="1610829614" data-use-pagination="False"> Carlo Pignatelli Da una parte la torinese (come azienda) Carlo Pignatelli, da oltre 50 anni sinonimo di alta sartorialità maschile (350 punti vendita, 20 milioni di fatturato nel 2019).Dall'altro la spagnola Pronovias, colosso del bridal, nato nel 1965 e acquisito dalla società di private equity BC Partners nel luglio 2017, il leader globale nel settore della sposa, con un portafoglio unico di marchi che annoverano Pronovias, House of St Patrick, White One, Nicole Milano e Lady Bird, distribuito in più di 4000 punti vendita in 105 paesi, con 102 boutique nelle capitali della moda come New York, Londra, Milano, Parigi e Shanghai. Hanno annunciato il loro "matrimonio" ed è già nato Carlo Pignatelli for Pronovias: 45 modelli realizzati sotto la direzione creativa di Carlo Pignatelli per il marchio di abiti da sposa di lusso, al debutto in marzo 2021 e in vendita dall'estate.«La collezione sposo rappresenterà una nuova proposta: un uomo romantico nell'aspetto ma contemporaneo nelle linee, con colori completamente rinnovati, che vanno dai toni pastello chiari, fino ai blu e ai bordeaux. Abbiamo pensato ad un uomo internazionale e ad una proposta a tutto tondo: abiti, camice e accessori con cravatte, foulard, pochette, gemelli da polso… Ci saranno anche smoking, ormai sdoganato anche all'interno del matrimonio», ha spiegato Carlo Pignatelli presidente e designer della Maison italiana.La nuova collezione sarà distribuita attraverso la rete di flagship store di entrambi i brand, oltre che tramite una selezione di rivenditori multimarca, concentrandosi nel primo biennio sul mercato europeo, per poi proseguire su Stati Uniti e Asia. Il Gruppo Pronovias prevede un potenziale di distribuzione positivo, visto che molti negozi di abiti da sposa vendono anche l'abito da sposo (2/3 della distribuzione in Italia ad esempio).«Pronovias è leader di mercato nel 95% dei Paesi Europei, con oltre 650 punti vendita solo in Italia ma non abbiamo expertise nel menswear: è la prima volta, in 50 anni, che lanciamo una linea maschile. Per farlo volevamo un partner d'eccellenza del settore, che ne capisse davvero le dinamiche e i trend. Pignatelli è presente in Europa in 450 punti vendita, dal punto di vista maschile è leader sia in termini di venduto che di proposta. Questo matrimonio parte con un accordo decennale, ma speriamo sarà un'unione anche di più lunga data», ha spiegato Amandine Ohayon, CEO di Pronovias Group.
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 12 settembre 2025. Il capogruppo del M5s in commissione Difesa, Marco Pellegrini, ci parla degli ultimi sviluppi delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina.