2025-10-31
        «Donald vuole sottomettere il governo rosso di Pechino. Xi non si staccherà da Putin»
    
 
Per l’ex ambasciatore Alberto Bradanini, l’Europa è la grande assente nelle trattative. «Non ha sovranità e quindi non esiste. L’arrivo dell’euro ha rovinato il nostro Paese».Stati Uniti e Cina: due potenze diverse, agli antipodi; due ideologie opposte: quella liberale e quella comunista; due presidenti con percorsi completamenti diversi, Donald Trump e Xi Jinping, che ieri si sono incontrati per definire una sorta di tregua. Un vertice difficile, come sottolinea Alberto Bradanini, già ambasciatore italiano a Pechino, che incontriamo al XVIII Verona Eurasian Economic Forum che si sta tenendo in questi giorni a Istanbul, in Turchia. «Il tycoon punta a mettere nell’angolo la Cina per vari motivi, ma soprattutto perché è troppo grande ed è cresciuta senza appoggiarsi alle corporazioni americane. E poi perché si è messa alla guida del sud del mondo», afferma Bradanini. Ora però provano a parlarsi, anche se fanno fatica a comprendersi: «Trump ha giocato coi dazi, ma Xi ha risposto subito con il blocco dell’esportazione delle terre rare, fondamentali in tutto il comparto tecnologico e pure quello militare. L’atteggiamento del tycoon è però diverso con l’Europa, che reputa obbediente, e che è guidata da una classe dirigente che lascia a dir poco perplessi».Al centro della questione europea, per l’ambasciatore, c’è infatti la sovranità, che passa dalla moneta e dall’esercito. E l’Europa non è affatto sovrana. O lo è in parte: «L’Ue è una mistificazione. Ciò che abbiamo costruito in Italia, l’abbiamo fatto quando c’era quella che veniva chiamata in modo dispregiativo “liretta”. Poi, quando è arrivato l’euro, abbiamo cominciato a smantellare tutto ciò che abbiamo realizzato e abbiamo chiuso, da quando è entrato in vigore, 350 ospedali. Un’enormità». Ma non solo. Prosegue infatti l’ex ambasciatore: «L’ipotesi che ci sia una federazione europea o gli Stati Uniti d’Europa è un’ipotesi fantasmagorica: le nazioni non si creano a tavolino e non esiste un popolo europeo perché ne esistono 27 diversi per storia e tradizioni». L’Unione europea è dunque nata, se non morta, almeno monca. Anche perché, afferma Bradanini, «le manca anche un principio che invece noi in Italia abbiamo, che è quello della solidarietà».L’Europa, come sempre, è dunque la grande assente nelle trattative che contano: «Bruxelles amministra, ma non governa, potrebbe farlo chiunque. Ed è accompagnata in questo dai giornalistici e del mondo accademico. In pratica se la cantano e se la suonano da soli». Secondo Bradanini è difficile che la Cina faccia qualcosa per aiutarlo a risolvere in modo definitivo la guerra in Ucraina: «Il Sud globale è ormai guidato da Pechino e Mosca, che vogliono un mondo multipolare più stabile. Queste due nazioni hanno bisogno l’una dell’altra. C’è una saldatura strutturale. La Cina importa energia ed esporta in Russia beni finiti non solo di bassa e media qualità, ma anche tecnologia come il G, auto elettriche e macchinari molto avanzati». C’è poi anche il piano militare, dove Mosca si trova più avanti. «La collaborazione energetica», prosegue Bradanini, «avviene via terra, evitando gli stretti di mare che sono governati o controllati dalla Marina americana. Questo scambio di commercio è impreziosito dalla reciproca necessità di tenere a bada gli Stati Uniti». Non come durante l’Unione sovietica di Stalin e il comunismo di Mao, quando c’era una saldatura di tipo ideologico.Ora le cose sono cambiate, come spiega l’ex ambasciatore: «Si tratta di interessi, perché la Russia non è un Paese comunista. È profondamente capitalista». Mentre la Cina lo è ancora: «Proprio su questa base Pechino ha basato la sua traiettoria economica e politica. È un comunismo che non è più quello di Mao, ma è cambiato con le nuove sfide della Storia. La struttura del partito è ancora quella marxista-leninista, però. La Cina non può soddisfare la richiesta degli Stati Uniti per diversi motivi. Il primo è che la Russia ci ha investito molto a livello economico, militare e politico. E poi perché i cinesi non si fidano di Trump. Hanno visto ciò che è successo con l’accordo sul nucleare iraniano: Obama l’ha fatto e lui poi l’ha stracciato».L’inarrestabile ascesa della Cina, per usare l’espressione del titolo del libro scritto da Bradanini per l’editore Sandro Teti, pare procedere a passo spedito, quindi. Trump prova a fermarla, ma non sarà facile farlo. «Il Sud del mondo», conclude l’ambasciatore, «si sta organizzando dopo decenni. È un momento storico epocale. Quello che si sta disegnando è un nuovo mondo, che Russia e Cina vorrebbero più stabile».Programma arduo, visto le turbolenze degli ultimi anni. Che si scontra con la visione degli Stati Uniti di Trump, magari più concentrati sul proprio cortile di casa, ma che nutrono ancora l’aspirazione di guidare il mondo.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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        «The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)