2025-01-29
La finta svolta dell’Ue. Von der Leyen bacia la pantofola a Macron
Ursula von der Leyen e Emmanuel Macron (Ansa)
La tedesca, che oggi presenta la «bussola della competitività», ieri è corsa all’Eliseo. Come sempre, decidono Parigi e Berlino.Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Nel giorno che precede la presentazione della tabella di marcia della Ue, chiamata «Bussola della competitività», il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (tedesca) incontra il presidente francese Emmanuel Macron per un bilaterale a Parigi. Il solito asse franco tedesco. La «bussola» è un documento strategico che recepirà le linee guida del rapporto stilato da Mario Draghi, un testo che fungerà da base per le azioni economiche future della nuova Commissione europea. Non a caso la settimana scorsa Bloomberg ha fatto sapere che il governo francese avrebbe presentato un lungo documento alla Commissione per chiedere «una pausa normativa per evitare che le aziende saltino per aria». Fare il punto sull’agenda comunitaria, «per il consolidamento di un’Unione europea unita, forte e sovrana, che affermi i propri valori e difenda i propri interessi» si legge in una nota dell’Eliseo che richiama all’unità quando a prendere le decisioni importanti alla fine sono sempre Francia e Germania. I due leader, si precisa nel comunicato, «discuteranno, in particolare, di accelerare l’attuazione dell’agenda europea per la competitività, in particolare sui temi della semplificazione normativa, della decarbonizzazione e della produzione industriale». La Von der Leyen aggiunge che si è discusso anche di Intelligenza artificiale: «l’Ia sarà un elemento centrale. Un’Intelligenza a,rtificiale europea che combini innovazione, investimenti e fiducia sarà anche al centro del vertice del 10-11 febbraio». Basta green insomma, ma la sveglia arriva troppo tardi, impossibile stare al passo con la velocità di Donald Trump considerato che l’Europa deve ancora mettersi a tavolino per disinnescare le multe previste per le aziende automobilistiche che sforeranno i limiti di emissioni 2025 perché vendono poche vetture elettriche. Inoltre l’inversione di rotta rischia di essere poco decisiva e il timore è che si tratti dell’ennesima operazione di maquillage. Quello che è certo è che si partirà dagli interessi tedeschi e francesi. Ad esempio, come già scritto da La Verità, si punterà a limitare la normativa Csrd (Corporate sustainability reporting directive) che, se applicata nella sua versione completa, costringerebbe circa 50.000 aziende a riportare centinaia di nuovi dati sull’impatto sociale e ambientale delle proprie azioni. La Csrd è entrata in vigore nel 2023 e riguarda le imprese con almeno 250 dipendenti e un fatturato annuo di 50 milioni di euro, quindi investe il tessuto portante del sistema industriale dell’Ue. Queste aziende da mesi sono costrette a impiegare tempo e risorse preziose per raccogliere dati socialmente e ambientalmente sensibili. L’altro tema è quello del green asset ratio, un parametro richiesto alle banche per dare agli investitori una guida nel valutare il grado di «sostenibilità ambientale» dei bilanci bancari. Rischia di avere conseguenze negative per il finanziamento delle piccole e medie imprese. Peccato che nel documento francese inviato alla Commissione c’è la proposta di rivedere la norma, non di abolirla. Fonti informate de La Verità fanno sapere che ci si aspetta che nella bozza si apra alla neutralità tecnologica. Se ne parla da tempo ma non si sa in che termini sarà messa a terra. Potrebbe influire positivamente sul tema dei biocarburanti che interessano l’Italia, ma è presto per dirlo. Tra le altre misure dovrebbe esserci la riduzione della dipendenza dell’Ue dalle forniture energetiche esterne, al fine di garantire maggiore autonomia alle filiere produttive europee. Si parla poi della riduzione degli oneri amministrativi del 25%, che potrà arrivare fino al 35% per le piccole e medie imprese. Per queste ultime, verranno creati percorsi finanziari dedicati, riuniti sotto il nome di «small mid caps», con l’intento di coinvolgere circa 31.000 aziende in tutta Europa. E poi, come anticipato ieri dalla Von der Leyen, presenti investimenti su tecnologie di punta: Ia, materiali avanzati, biotecnologie e Spazio. Si lavora poi a revisioni delle norme sulla concorrenza, con un atteggiamento più morbido su fusioni e aiuti di Stato nei settori strategici. Prossimo step il 26 febbraio, quando verrà presentato il Clean industrial deal dove sono previsti ulteriori interventi di semplificazione normativa. Intanto il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, in audizione davanti alle commissioni Affari sociali (Empli) e Affari economici (Econ), presentando il pacchetto di autunno del semestre europeo ha detto: «Bassa produttività, popolazione che invecchia e doppia transizione: se l’Unione europea non risolve questi problemi strutturali subirà una minaccia nella prosperità nel lungo termine. Dobbiamo concentrarci sui rapporti di Draghi e Letta per incrementare la competitività e la produttività, puntando però anche alla stabilità macroeconomica», ricordando le fondamenta della riforma della governance economica che è entrata in vigore nel 2024.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.