2024-08-12
Vogliono sequestrare gli Ordini dei medici
Il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli (Ansa)
Per evitare che possano essere eletti i dottori che non hanno aderito alla narrazione dominante sul Covid, la raccolta firme e il voto sono stati fissati per quando la maggior parte degli iscritti è in ferie. Ma se il potere prova ad arroccarsi vuol dire che ha paura.Non votare è una forma di silenzio, quindi anche chi non vota acconsente. Moltissimi medici non votano per eleggere i presidenti degli Ordini dei medici. La tentazione del chissenefrega e del tanto-è-tutto-uguale è sempre in agguato ed è un errore. Cominciamo a riformare gli Ordini dei medici, e per riformarli andiamo a votare. Forse se lo facciamo potremmo salvare la medicina e proteggere il popolo, e anche salvare la pensione, che non è così scontata. Lo Stato affida la previdenza di 20 milioni di cittadini ad un unico ente, l’Inps. Per le stesse finalità, per i lavoratori iscritti obbligatoriamente alle Casse privatizzate, lo Stato delega 20 diversi enti, con sperpero di risorse umane ed economiche. Al fine di amministrare 25,8 milioni di lavoratori, l’Inps ha un consiglio costituito da un presidente, un vice e un comitato (Civ) composto da 22 componenti di cui 7 a titolo gratuito. L’Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri) per amministrare 375.000 medici ha un cda di 16 componenti, ma è arrivato a contarne fino a 26 in passato. Inoltre, l’organismo analogo al Civ è composto da 170 elementi. Queste discrepanze, che discendono dall’autonomia di cui godono le Casse, si riflettono negativamente sulla gestione e dunque sul patrimonio pensionistico degli iscritti. L’autonomia va a vantaggio degli amministratori ai quali, a differenza di quelli a cui lo Stato affida le pensioni dei dipendenti pubblici e privati, non sono richieste specifiche competenze, possono attribuirsi le prebende senza un tetto per le retribuzioni e non devono sottostare alle disposizioni dello Stato in termini di trasparenza degli atti e dei compensi. Inoltre non vi è limite alla durata dei mandati e in alcune Casse vi sono amministratori in carica da oltre 31 anni! Il direttore generale dell’Inps ha una remunerazione con un tetto di 240.000 euro mentre per gestire le pensioni di 1.600.000 liberi professionisti vi sono 20 consigli di amministrazione i cui membri percepiscono compensi che non hanno alcun tetto. Il presidente dell’Inps incassa 102.700 euro, il presidente dell’Enpam percepisce un compenso di 649.908,36 euro. Lo stipendio di Mattarella non può superare i 240.000, quello del presidente degli Stati Uniti è poco sopra i 400.000, quindi noi medici con i nostri contributi ingrassiamo lo stipendio di un tizio che guadagna più o meno quanto il presidente Usa e quello italiano sommati.Il 19 giugno, la Società italiana di medicina, in vista delle prossime elezioni per il rinnovo degli Ordini dei medici, ha tenuto una conferenza stampa dal titolo «Verso la medicina che vogliamo», al fine di proporre candidati liberi e indipendenti, a tutela dell’autonomia dei medici nel proporre le cure secondo coscienza, scienza e umanità, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione, e di ridurre i costi di gestione degli Ordini e dell’Enpam. Vincenzo Simonetti, medico chirurgo candidato alle elezioni dell’Ordine dei medici di Torino, ha dichiarato: «Siamo arrivati a questo punto perché abbiamo perso la libertà e l’autorevolezza. Le linee guida potranno certamente aiutarci nella nostra attività professionale, ma non possiamo affidarci ciecamente ai protocolli, spesso dettati da interessi politici ed economici». Il dottor Sandro Sanvenero, ha evidenziato come non si possa avere salute se il medico non è libero e autonomo di decidere sul caso concreto che ha davanti. Sanvenero è stato l’unico presidente di Ordine che si è rifiutato di costringere i colleghi a un trattamento sanitario inutile e pericoloso, la cosiddetta vaccinazione anti Covid. L’avvocato Alessandra Devetag ha poi preso in esame un documento del 1998 sulle vaccinazioni dove viene indicato che «tutti gli attori principali del tema sanitario devono cooperare al fine di favorire l’accettazione e anzi la richiesta da parte del pubblico della vaccinazione, pubblico che viene indicato come consumatore». Nel documento vengono illustrati piani quinquennali per il raggiungimento di questo obiettivo. Il primo piano quinquennale risale al 2014. Dal 2002 al 2018 abbiamo assistito alla trasformazione della medicina, per l’opinione pubblica, in scienza certa e infallibile. L’8 luglio 2016 è stato redatto un documento che vincola il medico alla prescrizione di un farmaco. Il Covid è stato una tragedia, ha aggiunto l’avvocato, ma ha fatto emergere queste problematiche e ha mostrato chi sono i medici veri. L’ultimo intervento è stato quello del dottor Paolo Schicchi che ha presentato una proposta per rendere ineleggibili i presidenti uscenti dei vari Ordini: «La vaccinazione dei guariti è un assurdo dal punto di vista medico. Abbiamo visto la negazione dei principi fondamentali della medicina, chi ha osato opporsi è stato sospeso». Il programma del comitato elettorale indipendente per il rinnovo dell’Ordine medici e odontoiatri di Torino in occasione delle elezioni che si terranno nel terzo quadrimestre di quest’anno si propone di: difendere l’indipendenza della professione medica dalle ingerenze politiche e lobbistiche; controllare che l’informazione mediatica alla popolazione sia corretta; restituire la dignità e l’autonomia alla professione medica nel rispetto del codice deontologico; recuperare il rapporto di fiducia medico-paziente e ridurre le mansioni burocratiche imposte al medico a scapito del tempo da dedicare al paziente; rappresentare e sostenere tutte le categorie mediche; garantire la formazione medica continua libera, trasversale e indipendente. Si impegna inoltre a sostenere la sanità pubblica, la terapia eziologica e non solo quella sintomatica, permettere la libertà di personalizzare e adottare le terapie nel rispetto del malato senza il vincolo delle linee guida e dei protocolli, qualificare i giovani medici con appositi corsi di formazione, rinnovare l’Ordine introducendo il limite di due mandati per i componenti del consiglio riconsiderando i loro emolumenti, proporre la riforma dell’Enpam riducendo i membri del direttivo, le spese ed i compensi dei dirigenti, indirizzare gli investimenti verso attività di interesse pubblico, impegnarsi per un giusto riconoscimento economico del medico allineando gli stipendi a quelli europei.Per fronteggiare il rischio che vengano eletti alla presidenza medici decisi a non permettere che la medicina e i pazienti siano calpestati, Filippo Anelli, presidente dell’Ordine di Bari oltre che presidente della Federazione, e altri presidenti, hanno anticipato al primo giorno possibile, cioè il primo settembre, la votazione. Le liste devono essere presentare entro il 22 agosto, con firme di sostegno allegate, cioè le liste devono essere fatte mentre il 60% dei medici è in ferie e le votazioni si fanno in un giorno in cui sono in ferie il 20% dei colleghi. Questo è un gesto gravissimo, di un potere terrorizzato dal voto, che ricorre a mezzi indecenti per scoraggiarlo. Facciamo dispetto al potere. Andiamo a votare. Il potere ha bisogno di un principio ispiratore, prima erano le religioni, poi è diventato lo Stato laico, poi il centro del mondo è diventato il denaro e ora è «il benessere» dell’uomo, considerato troppo scemo per fare da solo. Il suo «benessere» quindi autorizza la perdita delle libertà più elementari. Il potere può chiuderlo in casa, può obbligatoriamente inoculargli farmaci dannosi, può levargli la macchina, il lavoro e i figli, può imporre alla sua casa un cappotto termico in polistirolo che impedisce ai muri di respirare, così che ricche e policrome muffe aumentino il rischio di malattie degenerative e respiratorie. La salvezza ce l’abbiamo solo se uniamo il popolo e i medici, medici che devono ricuperare l’etica. Andiamo a votare, ricuperiamo la nostra forza, e proteggiamo il popolo, o un altro zuzzurellone lo rinchiuderà in casa dopo avergli tolto il lavoro e avergli imposto tachipirina e vigile attesa.
Henry Winkler (Getty Images)
Ecco #DimmiLaVerità del 7 novembre 2025. Il deputato di Fdi Giovanni Maiorano illustra una proposta di legge a tutela delle forze dell'ordine.
Un appuntamento che, nelle parole del governatore, non è solo sportivo ma anche simbolico: «Come Lombardia abbiamo fortemente voluto le Olimpiadi – ha detto – perché rappresentano una vetrina mondiale straordinaria, capace di lasciare al territorio eredità fondamentali in termini di infrastrutture, servizi e impatto culturale».
Fontana ha voluto sottolineare come l’esperienza olimpica incarni a pieno il “modello Lombardia”, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato e sulla capacità di trasformare le idee in progetti concreti. «I Giochi – ha spiegato – sono un esempio di questo modello di sviluppo, che parte dall’ascolto dei territori e si traduce in risultati tangibili, grazie al pragmatismo che da sempre contraddistingue la nostra regione».
Investimenti e connessioni per i territori
Secondo il presidente, l’evento rappresenta un volano per rafforzare processi già in corso: «Le Olimpiadi invernali sono l’occasione per accelerare investimenti che migliorano le connessioni con le aree montane e l’area metropolitana milanese».
Fontana ha ricordato che l’80% delle opere è già avviato, e che Milano-Cortina 2026 «sarà un laboratorio di metodo per programmare, investire e amministrare», con l’obiettivo di «rispondere ai bisogni delle comunità» e garantire «risultati duraturi e non temporanei».
Un’occasione per il turismo e il Made in Italy
Ampio spazio anche al tema dell’attrattività turistica. L’appuntamento olimpico, ha spiegato Fontana, sarà «un’occasione per mostrare al mondo le bellezze della Lombardia». Le stime parlano di 3 milioni di pernottamenti aggiuntivi nei mesi di febbraio e marzo 2026, un incremento del 50% rispetto ai livelli registrati nel biennio 2024-2025. Crescerà anche la quota di turisti stranieri, che dovrebbe passare dal 60 al 75% del totale.
Per il governatore, si tratta di una «straordinaria opportunità per le eccellenze del Made in Italy lombardo, che potranno presentarsi sulla scena internazionale in una vetrina irripetibile».
Una Smart Land per i cittadini
Fontana ha infine richiamato il valore dell’eredità olimpica, destinata a superare l’evento sportivo: «Questo percorso valorizza il dialogo tra istituzioni e la governance condivisa tra pubblico e privato, tra montagna e metropoli. La Lombardia è una Smart Land, capace di unire visione strategica e prossimità alle persone».
E ha concluso con una promessa: «Andiamo avanti nella sfida di progettare, coordinare e realizzare, sempre pensando al bene dei cittadini lombardi».
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