2023-03-05
Macché virus affrontato a mani nude. Il governo rimase a braccia conserte
Il disastro di Giuseppe Conte &C. non fu causato dalla mancata zona rossa in Val Seriana, bensì dalla sottovalutazione del pericolo in arrivo. Malgrado l’allerta dell’Oms, infatti, in tre settimane furono solo fermati i voli dalla Cina.«È fondamentale sottolineare come l’Oms avesse inviato al ministero della Salute già il 5 gennaio 2020 una comunicazione nella quale si segnalava la presenza di infezioni respiratorie gravi a causa sconosciuta e sempre l’Oms invitava i governi nazionali a utilizzare le misure previste nei piani pandemici nazionali». È scritto a pagina 19 della relazione tecnica predisposta da Andrea Crisanti su incarico della Procura di Bergamo, dopo una disamina di come il Covid si sia inizialmente diffuso in alcuni centri della Val Seriana e di come medici e ospedali fossero impreparati ad affrontare il virus. Il passaggio da fase pre pandemica a fase di allerta segnalato dall’Oms «avrebbe dovuto mettere in moto una serie di attività che includevano la verifica e l’approvvigionamento di scorte di Dpi (cioè di dispositivi di protezione, vale a dire mascherine, ndr) e respiratori, la formazione di personale, l’esecuzione di esercitazioni nazionali e l’attivazione di sorveglianza sul territorio per rivelare tempestivamente casi sospetti».Anche questo è scritto a pagina 19 della medesima relazione. Poche righe, ma sufficienti a permettere a chiunque di capire non soltanto perché in Italia il virus abbia contagiato più persone che in altri Paesi, con una mortalità altissima, ma anche perché questo giornale si sia sempre battuto, unico nel suo genere, per denunciare le inefficienze e gli errori con cui tecnici e politici a quei tempi al governo hanno affrontato la pandemia. Altro che «Italia modello da seguire», come sosteneva Giuseppe Conte quando era a Palazzo Chigi. Il nostro Paese è un modello da non seguire, perché ha agito in ritardo e quando finalmente lo ha fatto è riuscito a sbagliare quasi tutto, lockdown compreso.Sì, la chiave per comprendere ciò che è successo non è data da quanti giorni Conte e compagni hanno tardato a istituire la zona rossa, come la maggior parte della stampa nazionale tende a far credere, ma quanto il governo ha aspettato prima di capire quanto la situazione fosse grave e che servivano dispositivi di protezione e un personale medico pronto a fronteggiare una pandemia. Non so se ricordate, ma quando all’opinione pubblica arrivò la notizia del misterioso virus che stava mietendo vittime in Cina, Conte e Speranza rassicurarono gli italiani, dicendo che il Covid non sarebbe mai giunto in Italia. L’uomo a cui era delegata la nostra Salute, ossia il capo del microscopico partitino della sinistra, coprendosi di ridicolo pensò che fosse sufficiente chiudere le frontiere agli aerei in arrivo da Pechino per sbarrare il passo al virus. Addirittura, Speranza arrivò a criticare chi indossava la mascherina, continuando a dire che nel nostro Paese non c’era alcun rischio di contrarre il Covid. Le frasi che cercavano di gettare acqua sul fuoco risalgono alla fine di gennaio, ovvero tre settimane abbondanti dopo l’allarme dell’Oms. Che cosa fece il ministro della Salute dall’inizio alla fine di gennaio? Salvo lo stop ai voli dalla Cina, niente. Forte della sua esperienza di burocrate di partito, rimase in attesa degli eventi. E che cosa accadde mentre Speranza diceva a tutti di stare tranquilli? Ora grazie all’inchiesta, lo sappiamo. Non aggiornò il piano pandemico, fermo dal 2006, ma nemmeno adottò le misure che comunque il vecchio piano prevedeva. Altro che «abbiamo affrontato il virus a mani nude» come ha detto Giuseppe Conte dopo aver appreso di essere indagato: hanno affrontato il Covid a braccia conserte, immobili, senza preoccuparsi di adottare le misure necessarie a contenere la pandemia e a prevenirne la diffusione. Ad aver affrontato a mani nude il virus furono i medici e gli infermieri, quelli sì spediti in prima fila a combattere un’epidemia senza i dispositivi di protezione e senza i respiratori per salvare le persone.Dall’inchiesta della Procura di Bergamo emergono gli errori e le bugie, ma soprattutto l’incompetenza, di una classe politica e di un gruppo di burocrati autonominatisi esperti, che hanno condannato l’Italia e gli italiani alla peggiore tragedia dei tempi moderni. Le mancate zone rosse, i camion che di notte trasportano le bare, il lockdown come conseguenza della prima ondata e quello ordinato per prevenire la seconda sono tutti effetti della clamorosa sottovalutazione del problema che portarono il Paese e il servizio sanitario a reagire con ritardo. Altro che un’inchiesta giudiziaria nata dall’esigenza di riavvolgere il nastro e descrivere, come nei documentari di guerra, le fasi prima della battaglia. Qui siamo davanti a responsabilità precise, di chi ancor oggi, invece di tacere, dice di non aver nulla da rimproverarsi. Come dire che migliaia di persone sono morte per caso e non per colpa.
Il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt con il cancelliere Friedrich Merz (Ansa)
Massimo Cacciari (Getty Images)