2020-07-04
Via Edouard Philippe, arriva Castex. Il re Sole non gradisce chi fa ombra
Edouard Philippe e Emmanuel Macron (Ansa)
Cambio di premier in Francia: Emmanuel Macron sceglie un tecnocrate di destra per frenare i verdi, che sognavano di gestire il rimpasto. Ma anche per avere un primo ministro meno popolare, in vista delle presidenziali.La Francia ha un nuovo primo ministro, si chiama Jean Castex e fino a ieri era conosciuto come Monsieur Déconfinement - visto che si era dovuto occupare del ritorno alla normalità del Paese dopo il lockdown - e come delegato interministeriale per le Olimpiadi di Parigi del 2024. La notizia della nomina del nuovo numero due francese è arrivata ieri verso le 13, mentre il passaggio di consegne tra Edouard Philippe e il nuovo inquilino di Palazzo Matignon (l'equivalente francese di Palazzo Chigi) è avvenuto a fine pomeriggio.Il nuovo capo dell'esecutivo scelto da Emmanuel Macron ha 55 anni, è diplomato all'Ena, la scuola delle élite francesi ed è un uomo di destra, come il suo predecessore. Fino a ieri era sindaco di Prades, un Comune da 6.000 abitanti situato nei Pirenei occidentali. Alla fine del mandato presidenziale di Nicolas Sarkozy, era stato segretario generale aggiunto dell'Eliseo. Un ruolo che gli ha permesso di entrare nelle segrete stanze del potere transalpino. La vicinanza con l'ex presidente della Repubblica è stata subito giudicata una minaccia da parte dell'area sinistra de La République En Marche ma anche da comunisti, socialisti ed ecologisti. Questi ultimi hanno ricevuto una doccia fredda da Macron, dopo un inizio di settimana sotto i migliori auspici grazie alla vittoria, diretta o in coalizione, alle municipali in alcune grandi città d'Oltralpe. In questi ultimi cinque giorni non si è quasi parlato d'altro che della vague verte: l'onda verde uscita dalle urne domenica scorsa. Gli ecologisti si sono illusi di poter imporre l'ambientalismo (e l'ecologia punitiva) al capo dello Stato, in previsione del rimpasto governativo che era nell'aria da settimane. E invece l'inquilino dell'Eliseo ha scelto un altro uomo di destra, sebbene molto meno carismatico dell'ormai troppo popolare Edouard Philippe che, sempre domenica scorsa, è stato rieletto sindaco di Le Havre. Ma secondo alcuni osservatori, l'allontanamento dell'ex capo del governo, potrebbe ritorcersi contro il presidente della Repubblica, che intende ricandidarsi nel 2022. Per altri, il capo dello Stato transalpino, in realtà, avrebbe fatto un favore alla sinistra. Il ragionamento è questo. Nominando un altro primo ministro di destra, ha indebolito ulteriormente questa area politica, dopo lo «scippo», avvenuto nel 2017, di Philippe e di altri ex esponenti dei Républicains come i ministri Bruno Lemaire e Gérald Darmanin. Così facendo, la sinistra potrebbe arrivare rafforzata alle presidenziali del 2022 e alle prossime elezioni regionali e dipartimentali. Questo la aiuterebbe a uscire dallo stato comatoso in cui si trova dalla fine della presidenza di François Hollande, o magari convincerla a sostenere un Macron bis.In ogni caso, il passaggio da Philippe a Castex, non deve essere avvenuto senza tensioni. Un indizio è arrivato dai retroscena dell'intervista che il presidente della Repubblica ha concesso ad alcuni quotidiani regionali, pubblicata in contemporanea ieri. Le testate interessate hanno segnalato che una risposta relativa al futuro del primo ministro era stata corretta. In una prima versione dell'intervista, il capo dello Stato ostentava la certezza di voler tenere Philippe a Palazzo Matignon. Dopo la rilettura dell'Eliseo, questa certezza era sparita. Nella stessa intervista, Emmanuel Macron ha riconosciuto che «la ripresa (a settembre, ndr) sarà difficile» e che 900.000 giovani che entreranno nel mercato del lavoro dopo l'estate troveranno «delle porte chiuse». Inoltre ha ribadito la centralità dell'asse franco-tedesco in Europa e riconosciuto che «la zona euro e il mercato europeo possono crollare con questa crisi». Poche righe dopo, il numero uno francese non ha perso l'occasione per allinearsi ai diktat rigoristi di Angela Merkel. Per questo ha ricordato che Francia e Germania «accettano insieme di emettere debito», ma che «non sarebbe giusto finanziare con il debito le nuove spese per il modello sociale e gli aumenti salariali».In ogni caso, non appena il nome del nuovo capo dell'esecutivo ha iniziato a circolare, il mondo politico transalpino ha reagito vivamente. Le opposizioni hanno criticato la scelta fatta dall'inquilino dell'Eliseo.Il segretario del Partito socialista, Olivier Faure, ha scritto su Twitter che «con la nomina di Jean Castex il presidente della Repubblica conferma, senza sorprese, la direzione intrapresa. Il giorno dopo sarà di destra come il giorno prima». A destra, il deputato dei Républicains Eric Ciotti ha posto l'accento sul profilo da funzionario di palazzo del nuovo primo ministro. «Nominando Jean Castex, che ha solo una legittimità tecnocratica, Emmanuel Macron dissolve Matignon. Minacciato dalla popolarità di Edouard Philippe, deriva sempre di più verso un potere totalmente personale e autoritario». Tra le file della maggioranza ovviamente, l'arrivo del nuovo capo dell'esecutivo è stato salutato positivamente. Il vicepresidente dell'Assemblea nazionale, Hugues Renson, ha augurato «buona fortuna» via Twitter al nuovo premier, aggiungendo che quest'ultimo «realizzerà una road map ambiziosa: quella della ricostruzione del Paese, ecologica e solidale».Dopo il passaggio di consegne, il nuovo capo del governo francese ha tenuto un breve discorso nel quale ha dato qualche indicazione sulla propria politica. Dopo aver annunciato che «si apre una nuova fase del quinquennio» poi, come a ribadire il cambiamento, Jean Castex ha detto al suo predecessore che «anche i nostri stili sono differenti». Poi il nuovo primo ministro ha riconosciuto che «purtroppo la crisi sanitaria non è finita». In serata il neo primo ministro è intervenuto al tg delle 20 di Tf1.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)