2021-09-27
L’ombra del conflitto d’interessi sui vaccini
Per immunizzarsi è necessario firmare un foglio che solleva chi somministra il siero e le case farmaceutiche da ogni responsabilità. È normale? Non rappresenta forse un problema etico il fatto che Big Pharma finanzi gli ordini dei medici e le agenzie di controllo? In Spagna la magistratura ha affermato che il cosiddetto green pass è un provvedimento discriminatorio che non ha alcun fondamento scientifico. Da noi è un'arma che, imposta a tutti, sta distruggendo la libertà più elementare, quella sul proprio corpo, sta sottoponendo eserciti di persone a effetti collaterali anche mortali e spesso non reversibili, e riducendo alla fame le famiglie con ulteriore distruzione del tessuto sociale ed economico del Paese. Per poter accedere al vaccino occorre firmare un foglio dove si dichiara che si sta chiedendo la cura di propria volontà, una volontà di ferro, invincibile come la determinazione dell'Italia sul Piave, una volontà talmente entusiasta e pirotecnica che solleva da qualsiasi responsabilità sia il medico vaccinatore che la casa produttrice. Un foglietto di carta del genere può essere proposto solo in caso di emergenza vera: malattia con mortalità altissima, cure inesistenti. Qui la mortalità è dello 0,5% in generale e dello 0.05% (dati dell'Oms) al di sotto dei 60 anni, e le cure esistono. Sono però quasi vietate. Ho richiami dell'ordine dei medici (minuscolo) per aver consigliato l'idrossiclorochina in video e articoli, sia per contrastare la malattia che per contrastare gli effetti collaterali causati dagli stessi vaccini. Il giornalista Mario Giordano è nel mirino per aver osato parlare delle cure domiciliari, contraddicendo la narrazione «no drugs» per il Covid-19, secondo la quale la malattia è invincibile e affrontabile solo con tachipirina, vigile attesa e intubazione oppure contrastabile con un vaccino sperimentale che viene iniettato solo dopo che il soggetto solleva chi gliel'ha «proposto» da qualsiasi responsabilità, anche di morte e invalidità severa.In Gran Bretagna il green pass è stato ritenuto inutile dal governo ed è stata clamorosamente sconsigliata l'inoculazione dei sieri anti Covid ai minori di 16 anni. I pediatri inglesi ritengono che i rischi dell'inoculazione siano di gran lunga superiori ai benefici, dato che al di sotto di quell'età la malattia è praticamente innocua. I pediatri italiani hanno studiato su libri diversi, che non parlano del principio di prudenza e del rapporto tra rischi e benefici?Benché sia sconsigliata sui foglietti illustrativi, i ginecologi raccomandano la vaccinazione alle donne incinte. A Torino un ginecologo dell'Asl ha cacciato dal suo studio una mamma in attesa urlandole in faccia che non voleva più vedere né lei né il suo parto a meno che non accettasse di farsi inoculare. Ho il nome e il cognome dei protagonisti della storia. I ginecologi italiani non sanno che nelle donne inoculate gli aborti spontanei si sono moltiplicati? O lo considerano irrilevante perché devono contrastare un virus che all'età delle gestanti è praticamente innocuo? Ricevo mail disperate di persone costrette all'inoculazione che mi chiedono farmaci che servano da antidoto o che possano purificarle. Le parole usate sono queste. In una nazione che riconosce la Dichiarazione dei diritti dell'uomo, cose come queste sono accettabili? Moltissime persone mi scrivono di effetti collaterali gravi o addirittura invalidanti conseguenti all'inoculazione di questi farmaci. Quando chiedo se sono stati segnalati all'Aifa mi rispondono che il medico ha deciso di non farlo. Perché i medici non stanno facendo farmacosorveglianza?Alcuni ospedali italiani, come il Gemelli o il San Raffaele, hanno sperimentato contro il Covid l'anakinra, farmaco già in uso per altre patologie che ha dato ottimi risultati. Perché l'Aifa non procede alla commercializzazione? Dal 1990 l'Oms vede tra i suoi finanziatori non gli Stati membri, ma le case farmaceutiche. Lo stesso vale per Ema e Aifa. Tutti i medici che hanno prescritto su ordine del ministro Speranza e del Cts tachipirina e vigile attesa sono veramente così sprovveduti da non capire che un farmaco che deprime il glutatione, potentissimo antinfiammatorio, e non combatte l'infiammazione è quanto di peggio si possa dare a un malato di Covid? Hanno veramente studiato su libri talmente piccini da poter pensare che esista una malattia dove convenga non intervenire subito ma solo quando il danno sul polmone è già fatto e talmente grave da poter essere evidenziato da un abbassamento della saturazione nel sangue? Oppure il fatto di essere impiegati statali, pagati dallo Stato che può smettere di pagarli se esitano a seguire una direttiva anche sbagliata, ha il suo peso? Corruzione è una parola dura, aspra, piena di spigoli. Se tirata addosso a qualcuno, fa male. E fa male anche alla mano che la stringe, con tutti i suoi spigoli. Pronunciarla può essere punito con la morte civile o fisica, soprattutto se l'affermazione è vera. La dizione «conflitto di interessi» è molto più morbida e abbordabile. Conflitto di interessi e corruzione sono sempre sinonimi? È eccezionale che non lo siano. Senza un granitico egoismo e una granitica tendenza alla predazione non saremmo sopravvissuti alla nostra travagliata storia. Quelle stesse caratteristiche indispensabili in condizioni estreme sono un intralcio in una società organizzata sulla mutua assistenza e solo un'etica granitica può contrastarle. Se A dà dei quattrini a B, lo lega a sé. All'inizio si tratta di versamenti innocenti - «finanzio la tua ricerca, la tua associazione» - ma il legame è fatto. Anche una persona onesta resta irretita. Non è neanche detto che B sia sempre onestissimo, ma se anche lo fosse ha permesso che si creassero dei legami che sembrano di collaborazione, ma in realtà sono di gratitudine. Dopo di che B istintivamente farà gli interessi del suo benefattore A. Se B è molto onesto, ma veramente molto onesto e con principi ideologici fortissimi, a un certo punto si renderà conto se il suo benefattore gli chiede cose non eque e riuscirà a fermarsi. In tutti gli altri casi scatterà il meccanismo della dissonanza cognitiva. B si convincerà che le richieste di A sono etiche. Nessuno infatti vuole essere cattivo. A un certo punto il cervello di B cancella le informazioni che dimostrano come la richiesta di A sia non equa. Il soggetto si convince che sta vivendo nel migliore dei mondi possibili e che le richieste di A hanno un preciso senso etico. Nel momento in cui è scattata dissonanza cognitiva, il peggior nemico è colui che dice la verità. Lo intuisce George Orwell: secondo lui, tanto più grave è il livello di menzogna di una società, tanto più alto è il livello di ferocia contro chi afferma la verità.Il notevole libro Pandemie non autorizzate di Marco Pizzuti ricostruisce quanto denaro è andato alle agenzie di controllo, alle società di pediatria e ginecologia, agli ordini, ai singoli medici putacaso quelli televisivi da parte delle case farmaceutiche. Chi è pagato è attendibile? Può essere ascoltato? Non dovrebbe essere allontanato? Non dovrebbe essere obbligatorio che non possa parlare senza il contraddittorio di un (vero) esperto non in conflitto di interessi?