2019-01-13
Usano i bambini per impietosire gli italiani
Che cosa fanno i finti mendicanti per impietosire le persone e farsi allungare qualche spicciolo? Si mostrano sofferenti anche quando non lo sono e, se non hanno nulla di doloroso da esibire, mostrano cartelli in cui dichiarano di avere figli da sfamare. In passato, non di rado, a chiedere l'elemosina si presentavano accompagnati dai pargoli, perché un bambino suscita sempre compassione e i passanti, di fronte agli occhi supplicanti di un minore, (...)(...) si inteneriscono e diventano più disposti ad aprire il borsellino.Tutto ciò mi è venuto in mente l'altra sera, mentre guardavo un servizio della trasmissione Piazzapulita, su La7, dedicato ai migranti della Sea Watch. In studio c'era Giorgia Linardi, portavoce dell'Ong tedesca, una ragazza comasca bella e appassionata. Le immagini che scorrevano sul video mostravano due bambine, una di appena un anno e l'altra più grande con le treccine colorate. Giorgia commentava raccontando i momenti trascorsi con loro sulla nave in mezzo al mare. La conclusione, dopo aver visto il servizio, era scontata: come si fa a lasciare dei bambini in balìa delle onde, impedendo loro di fuggire da un destino di povertà e di violenza? In realtà, mentre vedevo inquadrati quei volti innocenti, io pensavo ai meccanismi con cui la comunicazione cerca di far passare un messaggio che altrimenti non bucherebbe il video. La maggioranza delle persone a bordo della Sea Wacht non era fatta di bambini né di donne, ma di giovanotti in salute, tra i 20 e i 30 anni, non diversi da quelli che siamo abituati a vedere all'angolo di ogni strada. E tra questi, molti non richiedono asilo, ma sussidi. Non sono cioè dei profughi in fuga dalla guerra o dalle persecuzioni, ma migranti che nel migliore dei casi fuggono dalla miseria, nel peggiore dai reati che hanno commesso. Li abbiamo visti sbarcare a centinaia di migliaia negli ultimi anni: qualcuno è riuscito a ottenere il visto, altri a raggiungere il Nord Europa, qualcuno si è sistemato nonostante non avesse i requisiti per rimanere in Italia, altri ancora sono entrati in clandestinità o si sono dedicati alla criminalità. Di conseguenza, vedere dei giovanotti che chiedono di sbarcare nel nostro Paese non commuove più nessuno, e lo prova anche un sondaggio realizzato dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli, secondo cui la maggioranza degli italiani condivide la decisione di chiudere i porti e solo il 19% è a favore dell'accoglienza. Anche perché il bilancio del giro di vite, voluto prima da Marco Minniti e poi dal suo successore Matteo Salvini, dimostra che per fermare gli sbarchi non esiste altra via che impedirli. Il precedente ministro dell'Interno si impegnò a fermare gli aspiranti profughi in Africa, quello attuale a evitare che le Ong aggirassero il blocco. Risultato: caduta verticale degli arrivi e riduzione immediata dei morti in mare. La via libica è chiusa, anche perché la Guardia costiera nel 2018 ha riportato in Libia 15.000 persone. E così, nelle prime settimane di quest'anno, è arrivata sulle nostre coste una sola barca, ma dalla Tunisia.Come si fa dunque a invertire la tendenza e a impietosire gli italiani che rimangono indifferenti di fronte all'ennesima nave trasformata in traghetto per migranti? Come si può ribattere a chi è convinto che le Ong facciano il gioco della criminalità e degli scafisti? Beh, si mostrano i bambini. Gli occhi spaventati della guerra e della fame muovono sempre le coscienze. È per questo che quando c'è un conflitto e si vuole attirare l'attenzione internazionale si esibiscono i minori. In qualche caso, addirittura, si è scoperta una vera e propria fabbrica della commozione, con ragazzini e ragazzine mostrati in un finto reportage sulla crisi umanitaria in Siria.Con la Sea Watch non è questo il caso. Tuttavia, far vedere una ragazza bionda insieme alle immagini di una bambina che gattona sul ponte di una nave colpisce più che vedere un volontario tedesco (la Ong in questione ha sede in Germania) insieme con un gruppo di extracomunitari muscolosi in attesa di attraccare. Si tratta di un uso politico dei minori, messi in prima serata per dare un pugno allo stomaco e convincere gli italiani che chiudendo i porti si compie una crudeltà contro i bambini. Parliamoci chiaro, non ce l'ho con chi conduce il talk show: ognuno in tv è libero di mostrare quel che gli pare. Mi preme solo segnalare che nella grande battaglia dell'immigrazione nulla è lasciato al caso. Le immagini sono funzionali a un certo tipo di racconto. Così come lo sono le Ong, che ormai sono le vere interpreti dell'ideologia dell'accoglienza. Per loro i migranti sono il nuovo proletariato, ed essendoci fra di loro volontari molto nostalgici della lotta di classe, credono che la rivoluzione si faccia con i profughi, non più con gli operai. I fascisti sono coloro che si oppongono all'immigrazione. È per tale ragione che alla sinistra gli extracomunitari piacciono a tal punto da amarli più degli italiani. Questi ultimi ormai non seguono più né il Pd, né Leu, né altri, ma la Lega o i 5 stelle. Dunque la sinistra, in particolare quella cattocomunista, che esiste ancora e turibola dalle pagine di Avvenire e Famiglia Cristiana, volge gli occhi verso i migranti e in attesa della resurrezione schiera i bambini. I quali non c'entrano nulla, ma ogni volta sono usati allo scopo di suscitare sensi di colpa. Anche se i colpevoli stanno altrove e sono quelli che invitano i loro genitori a partire, lasciando intravedere la terra promessa: il nuovo sol dell'Avvenire.