2021-01-05
Negli Usa di Biden, anche «amen» è sessista
Nancy Pelosi propone una riforma del lessico per la Camera in cui siano cancellati termini come «padre», «madre», «figlio», «zio». Intanto un deputato dem si inventa il neologismo inclusivo «awomen». Ma la formula liturgica viene dall'ebraico, non dall'inglese.Nancy Patricia Pelosi è una politica americana di lungo corso e incarna, anche dal punto di vista simbolico, tutte le istanze etiche e politiche che i media del pianeta attribuiscono a Joe Biden. L'arzilla ottantenne, nota per aver accumulato un patrimonio di parecchi milioni di dollari, si è fatta notare nella sua lunga carriera per la difesa delle lotte femministe, dell'aborto, dei diritti di tutte le minoranze possibili e immaginabili. E da ultimo per essere un'acerrima nemica di Donald Trump e un sostegno sicuro per i no borders delle due sponde dell'Oceano. Proprio in queste ore, è stata rieletta speaker della Camera con una maggioranza di 216 voti contro 208, durante la prima seduta del nuovo Congresso Usa. La donna ha così riconquistato l'incarico per altri due anni, probabilmente per l'ultima volta.Pochi giorni fa, proprio dal suo scranno alla Camera, la Pelosi ha proposto con veemenza una riforma del lessico da adottare alla Camera stessa. Cancellando così, d'un sol colpo, termini in effetti pericolosissimi, fascisti e antidemocratici, quali «padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella, zio, zia, fratello cugino, nipote, nipote, marito, moglie, suocero, suocero, genero, nutra, cognato, patrigno, matrigna, matrigna, figliastro, fratellastro, fratellastro, fratellastro, sorellastra, nipote e nipote». E anche se l'idea di un Nuovo ordine sponsorizzato dalle élite viene tacciato di complottismo, quando è una delle più alte cariche della politica statunitense a proporre certe cose, forse il dubbio che i cosiddetti complottisti non delirino a qualcuno viene. Tanto più che la stessa dem italoamericana, mesi prima delle elezioni presidenziali, disse che «in ogni caso» avrebbe vinto Biden e avrebbe perso Trump. Mera profezia?Ma poi tanto per rinforzare le (inaccettabili) teorie del complotto, almeno in senso semantico-grammaticale, ecco che ieri, un altro deputato del partito democratico, ha recitato una devota e sorprendente preghiera in Congresso. E la cosa non stupisce perché il deputato in questione, il texano Emanuel Cleaver, è anche, nei giorni festivi, un pastore protestante.Solo che, invece di concludere la preghiera con il tradizionale «amen», Cleaver ha detto «amen and awomen», dando evidentemente per scontato che la parola «amen» (di origine ebraica e che può essere tradotta con «così è, così sia, in verità») facesse riferimento a men, il plurale inglese per la parola «uomo». Da qui l'idea di aggiungere anche women, che significa appunto «donne» e rendere la preghiera più «inclusiva».Amen, in questo contesto decostruttivo, non viene detto e capito come si dovrebbe, ovvero come una parola religiosa, appunto di origine ebraica. La quale, secondo l'insegnamento cristiano, «esprime la solidità, l'affidabilità, la fedeltà» dell'uomo a Dio (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1062). Una intera pagina del Catechismo di Giovanni Paolo II è dedicata infatti ai profondi significati del lemma Amen, tradotto normalmente in italiano con «Così sia».Ma nell'ideologia post-razionale e post-biblica, post-nazionale e mondialista, una parola tutt'altro che bellicosa, viene letta - strumentalmente - come una parola sessista, quasi uno scabroso hate speech. La quale includendo men, cioè uomini in inglese, escluderebbe le donne (women). Il che ha voluto riparare, nel suo delirio politicamente corretto, il deputato di Biden.Ma le donne fanno parte degli uomini e del genere umano non meno dei maschi. E la Dichiarazione dei diritti dell'uomo (1948) non esclude signore e signorine. D'altra parte l'Amen cristiano, nulla ha a che vedere con l'idioma di Shakespeare.Chissà se in Vaticano a qualcuno stiano fischiando le orecchie... Per mesi e mesi la stampa cattolica più ufficiale, con nobilissime eccezioni, ha fatto di tutto per promuovere Biden e per demonizzare Trump, presentandolo come un razzista, maschilista, militarista, riccone, capitalista, insensibile.Ma Trump, nei suoi tanti limiti, dopo aver fatto molto per difendere la famiglia tradizionale e la vita, ha recentemente elogiato la figura di san Tommaso Becket, facendone un patrono della libertà religiosa che lui avrebbe voluto continuare a difendere, in America e nel mondo. Ora, prima ancora che Biden si sia ufficialmente insediato nella White House, i suoi deputati e collaboratori, già si adoperano, come novelli giacobini, a sovvertire il linguaggio, al fine di superare istituzioni in nessun modo partitiche o ideologiche come la famiglia, la parentela, la filiazione o il matrimonio. E annientare la differenza sessuale tra i cittadini.È mai possibile che non ci sia qualche presule cattolico (o protestante) che abbia il coraggio di dire che la china presa dai liberal americani (ed europei) è pericolosa e sabotatrice di ogni civiltà, e che il problema sia in chi vuole fare tabula rasa di madre-padre-figlio e non in chi vuole mantenere ordine, frontiere (etiche e linguistiche), istituzioni, retaggi e principi?
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».