2021-10-21
Ungheria, una decina gli indagati
Nuove iscrizioni per la presunta loggia massonica svelata da Piero Amara: ci sono pure Denis Verdini, Vincenzo Armanna, Luigi Bisignani (interrogato ieri a Perugia) e altri nomi citati nei verbaliLe indagini sulla loggia Ungheria hanno portato a nuove iscrizioni. Tra i presunti appartenenti non ci sono più solo i sedicenti affiliati Piero Amara, Giuseppe Calafiore e Alessandro Ferraro. Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, dopo aver confrontato le dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie di Amara (in carcere per scontare un cumulo di pene) e Calafiore ha iscritto altri presunti membri come l'ex parlamentare Denis Verdini, oggi agli arresti domiciliari per altre vicende e non ancora convocato in Procura, e Luigi Bisignani, il lobbista già condannato per la maxi tangente Enimont e già vicino alla loggia P2. Ma sul registro degli indagati non ci sono solo i loro nomi. Ci sono per esempio quello dell'ex manager di Eni Vincenzo Armanna, già ascoltato nelle scorse settimane, e quelli di almeno altre due o tre persone. Le investigazioni si stanno concentrando anche su alcuni soggetti che hanno ricoperto incarichi al Consiglio di Stato. Le iscrizioni avvengono con il contagocce dopo un approfondito lavoro di riscontro sulle dichiarazioni di Amara, effettuato verificando specifiche circostanze anche attraverso dichiarazioni testimoniali. Solo dopo questi incroci vengono formalizzate le contestazioni ai diretti interessati. Bisignani è stato interrogato ieri per circa due ore da Cantone e dai pm Gemma Miliani e Mario Formisano. L'indagato, accompagnato dal suo avvocato Fabio Lattanzi, è accusato, come i suoi coindagati, di aver violato la legge Anselmi sulle associazioni segrete perché avrebbe promosso e diretto la loggia Ungheria «che svolgeva attività diretta a interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale». Reato che sarebbe ancora «in corso». Bisignani ha negato l'appartenenza a Ungheria e di essere mai stato iscritto alla P2. L'indagine su di lui è partita dalle dichiarazioni rilasciate a Milano da Amara il 6 dicembre 2019 e l'interrogatorio ha avuto come fulcro i rapporti di Bisignani con l'Eni e il suo ruolo nel processo Opl 245 (in cui è stato imputato e assolto). Due anni fa, ai pm che gli chiedevano chi appartenesse alla loggia tra coloro che gravitavano intorno alle vicende processuali della compagnia petrolifera, Amara rispose: «Ne fanno parte Fabrizio Siggia e ne faceva parte Vincenzo Armanna fino a quando non è stato “posato". Fu Bisignani, che fa parte anche lui di Ungheria, che chiese di “posare" Armanna. Mi chiedete quando sia accaduto e lo colloco nel 2015. La vicenda Eni ha avuto una rilevanza, ma c'erano anche altre relazioni tra di loro che hanno avuto peso maggiore».Ricordiamo che Armanna è stato il grande accusatore di Bisignani e dei vertici dell'Eni nel procedimento milanese, mentre Siggia era il suo avvocato.Bisignani, con i pm, ha ammesso di conoscere Armanna e che in effetti lo considerava «inaffidabile», ma ha anche sottolineato di averne parlato con Amara in relazione ad Eni e non ad Ungheria.I pm hanno contestato a Bisignani una decina di messaggini da lui scambiati con Amara cinque o sei anni fa e in cui quest'ultimo spiegava all'amico di non poterlo difendere (essendo legale dell'Eni) e dava al presunto fratello di loggia consigli sulla strategia processuale da seguire.Bisignani, inizialmente, era stato indagato da Henry John Woodcock per i suoi rapporti con la compagnia petrolifera e con Amara avrebbe avuto contatti proprio sulla posizione che il lobbista avrebbe dovuto tenere nel processo Eni-Nigeria. Amara a Milano aveva dichiarato che all'epoca «Bisignani stava valutando la possibilità di chiedere il rito abbreviato nel cosiddetto procedimento Nigeria».I magistrati hanno chiesto all'indagato anche di ricostruire l'eventuale legame con l'ex vicepresidente del Csm Michele Vietti e con l'avvocato Siggia. Bisignani ha negato di avere rapporti con Vietti e ha spiegato di aver conosciuto Siggia durante il processo Eni-Nigeria.Quanto a Verdini, che avrebbe svelato ad Amara l'appartenenza di Bisignani a Ungheria, l'indagato ha ammesso di avere con lui rapporti risalenti nel tempo e che sarebbe stato l'ex senatore a presentargli Amara.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)