2022-11-06
Una pioggia colorata di petali e foglie riesce a sconvolgere una vita perfetta
Olivia ha un negozio d’antiquariato, un fidanzato e un’esistenza regolare. Ma non sopporta l’anziana vicina e i suoi fiori nel vaso.Olivia si considera una donna moderna, curiosa, indipendente e liquida. Lo dice anche quel famoso filosofo polacco, Zygmunt Bauman, Sigismondo avrebbero detto i suoi docenti all’università, quando ancora i nomi venivano italianizzati: l’amore liquido, la società liquida, la storia liquida.Vive nella sua città, dove è nata e dove è cresciuta, figlia di un notaio e di un’insegnante di matematica al liceo scientifico. Nei suoi trentatré anni gestisce un negozio di antiquariato e oggetti per la casa, proprio quelle vetrine nelle quali finisci spesso per gettar l’occhio distrattamente ma poi ti fermi e inizi a pensare di voler quel centrotavola e anche quelle sedie di legno bianche non sono affatto male, e i cuscini rossi allora? Sembrano morbidi, starebbero bene in soggiorno. Quelli che hai, in effetti, sono lisi, li hai da troppi anni. E quella teiera in ceramica col manico decorato a motivi floreali? E anche questo libro sul come mantenere sempre in fiore in vaso sul proprio terrazzo, no? Ma poi si ferma, un attimo e si dice: Olivia, ma tu i fiori li odi, tu le piante sui terrazzi le odi, tu odi i petali dei gerani e le foglie degli alberelli che si affastellano sui terrazzi nei palazzi come il tuo. Come sarebbe a dire che ti piace questo libro? Anzi, ci mancherebbe altro che tu iniziassi a collezionare vasi con dentro quelle povere pianticelle destinate a cuocere d’estate e a seccare d’inverno.Ecco, e se da un lato il suo animo ora infuriava, infuocato e scottato, dall’altro gioiva perché se questo è l’effetto contagioso che fanno gli oggetti presenti nelle sue due vetrine, allora gli affari sono assicurati e in effetti, nonostante i tre anni di Covid, nonostante la crisi energetica, nonostante l’inflazione galoppante, i suoi affari vanno a gonfie e vele.Olivia, in effetti, è una di quelle personcine che qualcuno potrebbe indicare come «la perfettina»: le parole giuste, i saluti opportuni, gli abiti puliti e di buona fattura, i capelli in ordine, il negozio pulitissimo sempre inappuntabile, come le stanze di casa. Anche l’automobile è netta, portata una volta a settimana, la domenica mattina, a lavare.Nulla di fuori posto nella sua esistenza, e anche in amore, dove i più collezionano disastri più o meno pronunciati e annunciati. Lei invece è regolare, tranquilla, misuratissima. Angelo, il suo eterno fidanzato, la pensa come lei, o quantomeno si è abituato a pensarla come lei: dedito al lavoro, al guadagno e alla posizione, è un manager di alto rango dell’amministrazione regionale. Entrambi vivono in un appartamento, ciascuno nel proprio appartamento, si vedono due o tre volte la settimana, si telefonano una volta al giorno, vanno in vacanza insieme i primi di gennaio, fino al rientro, e due settimane al mare in estate. Di figli nemmeno a parlarne, ciascuno nutre le proprie passioni, i propri hobby; lei esce con le amiche, ex compagne di studi, il mercoledì sera, e lui va a giocare a bowling con amici vari e cugini. Fine della storia.Ma in tutto questo equilibrio manifesto c’è una frattura che ogni tanto si rende platealmente visibile: Olivia odia qualsiasi forma di disordine e inconveniente e, detta così, sembrerebbe la più sciocca delle pretese visto che in Italia gli imprevisti e le irregolarità sono, come dire, la vera regola; semmai ci si sorprende quando non si presentano, come a sottolineare che manca qualcosa. Ma come, nessun incidente lungo il percorso? Nessuna deviazione? Nessun cantiere fermo da mesi? Nessun semaforo giallo che è scattato troppo in fretta e ti ha fatto prendere una multa? Nessun automobilista che ti ha tagliato la strada o fregato il posto al parcheggio? Nessun ufficio chiuso quando dovrebbe essere aperto o addetto incompetente? Insomma, l’adorabile Italietta ordinaria. La vera guerra che Olivia combatte, silenziosamente, ogni giorno, è contro la prepotenza delle foglie e dei petali: loro, così piccole, così innocue, così infingarde, bugiarde, maliarde. Foglie e petali, petali e foglie, di tutti i colori, dal rosso al giallo al nero al verde all’arancione al ciclamino al verdino al verdone al marrone. Olivia odia come non mai le foglie e i petali e quindi, di conseguenza, anche una parte nutrita degli umani e delle umane che la circondano. Per esempio, proprio l’appartamento sopra le sue vetrine, lungo il corso sul quale si affacciano, è abitato da una simpatica signora, la Adalgisa: amatissima gazzetta del quartiere, aggiornatissima esperta di re, regine, principini e consorti, meta obbligata delle giocatrici di pinnacola che salutano con commozione, agitando la mano col braccio piegato lungo il fianco, imitando a quanto pare un tonno o un pesce spada. Ma, soprattutto, esperta coltivatrice di fiori in vaso, gerani e pelargoni, anzitutto, e surfinie, di cui mantiene caschi ricadenti folti e luminosi, lunghi addirittura mezzo metro. Mentre un lungo, falso, gelsomino è avvinghiato con decisione alla ringhiera del balcone, per la sua intera lunghezza garantendo, senza soluzione di continuità, una pioggia costante di petali anzitutto, e di foglioline che, ogni tanto, precipitano, puntuali come il tramonto e l’alba, sul marciapiede e ai piedi delle vetrine del negozio di Olivia. La quale gioisce, oltre ogni dire, di tutto questo festoso carnevale fuori stagione, sperando nel transito di piccoli e modesti uragani d’isolato, o in estati eccessivamente aride, capaci di stressare oltremodo le piantine accudite, con tanto amore, dalle mani quasi trasparenti della Adalgisa.Quasi un western urbano. Ma che ore sono? Quasi le 16, tra mezz’ora inizierà la processione delle sue amiche, le giocatrici oceaniche, che si salutano con mezzi sorrisi agitando le mani lungo i fianchi e salgono per iniziare partire epiche col mazzo nuovo di carte, quello acquistato all’ultima gita sociale.Adorabili i gerani, adorabili i pelargoni, adorabili le surfinie e adorabili i falsi gelsomini rampicanti. E adorabili queste piogge diffuse di petali che ogni mattina, all’apertura del suo negozio, Olivia deve spazzare, raccogliere e ringraziare. Non c’è fatica alla fatica, così come non c’è fastidio abbastanza profondo ai fastidi che la vita si dispensa tanto a offrire.