2019-12-16
«Un partito delle sardine non supererebbe il 4,4%»
La sondaggista Alessandra Ghisleri: «Secondo un terzo degli italiani queste manifestazioni sono politicamente ininfluenti».«È un fenomeno in evoluzione e comunque i dati sui potenziali elettori sono soltanto una esercitazione numerica. Le sardine finora sono un fenomeno di piazza, non sono un partito, non hanno un leader e tantomeno un programma. Come si fa a dire che avrebbero questa o quella percentuale di voti? In base alle nostre rilevazioni possiamo dire che chi li voterebbe, così, a scatola chiusa, senza quelle condizioni che ho detto prima, sarebbe oggi il 4,4%». Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia research, fa chiarezza sulla girandola di percentuali sparate dai giornali per «pesare» elettoralmente il fenomeno (chiamarlo movimento è prematuro) delle sardine. Secondo il sondaggio dell'Istituto Demos di Ilvo Diamanti, realizzato per Repubblica, il 27% degli intervistati si sarebbe detto disponibile e pronto a votare le sardine, mentre per Noto sondaggi si attesterebbero al 12%.Ghisleri riporta i seguaci entusiasti di questo fenomeno alla realtà. Ma allora se le sardine si presentassero alle elezioni sarebbero davvero in grado di mettere in difficoltà il centrodestra e la Lega?«Facciamo un po' di chiarezza al di là dell'euforia delle piazze. C'è un fattore che deve essere chiaro. Si tratta di una semplice esercitazione perché non c'è ancora un partito, non c'è un leader e non c'è un programma. C'è una piazza che ha in comune la non condivisione delle politiche di Matteo Salvini e delle sue modalità».Ma questa piazza e chi c'è attorno esprimono un orientamento di voto?«Nel nostro sondaggio emerge che un 36,9% esprime un parere favorevole e guarda al movimento con simpatia e condivisione di idee, un 31,8% è contrario alle sardine e non ne approva le posizioni mentre un quarto degli intervistati resta indifferente. In generale 1 italiano su 3 ritiene ininfluenti le manifestazioni del movimento sullo scenario politico. Dal punto di vista elettorale, se le sardine si presentassero con una propria lista e quindi con un proprio leader alle prossime elezioni, a oggi potrebbero contare su un 4,4% di voti, con una concentrazione più alta nel Sud Italia e nelle isole. Bisogna però stare attenti a fare una distinzione. Un conto è un atteggiamento favorevole alla manifestazione di piazza, altra cosa è il voto. Anche Mario Monti era dato al 20% e poi abbiamo visto come è andata a finire».E in che misura le sardine sarebbero in grado di toglier voti alla Lega?«Se per il 13,8% potrebbero rafforzare il partito di Salvini, il 13,1% ritiene che possano portare consensi alla sinistra, mentre per il 18,6% indebolirebbero Salvini e la sua immagine».Che futuro hanno le sardine, se lo hanno?«Difficile dirlo. Per presentarsi alle elezioni occorre aver deciso un leader, essere strutturati come partito e avere un programma. Tutti fattori che portano a una scrematura di quanti ora sono seguaci e sostenitori appassionati. Quando si fanno delle scelte gli entusiasmi calano. Finché si va in piazza a manifestare è tutto semplice. È cosa ben diversa esprimere una posizione netta sui vari temi politici e concreti, mettendosi in gioco alle elezioni».La sinistra spera che portino acqua al suo mulino, lei lo ritiene possibile?«Dentro le sardine c'è un mondo che chiede una rappresentanza diversa da quella finora offerta dai partiti della sinistra, altrimenti non sarebbero andati in piazza in maniera autonoma. Tuttavia al momento l'unico collante è proprio l'avversione a Salvini. Il Pd deve riflettere bene su questo movimento. È il sintomo che il suo elettorato è disorientato ed è a disagio rispetto alle scelte finora fatte dal partito».Ci sono elementi comuni alle madamine della Tav o al M5s originario?«Le madamine erano unite da un progetto: la realizzazione della Tav. Mentre Beppe Grillo ha dato voce all'insofferenza dell'elettorato verso gli scandali della politica. È stato il primo a denunciare il malaffare dei partiti e delle aziende, portando con se anche delle proposte. Le sardine, finora sono strette nella raccolta di un atteggiamento trasversale contrario a Salvini».
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