Un falco anti Cina vicino a The Donald: Tokyo sceglie il suo primo premier donna
Il Giappone si conferma conservatore. Ieri, la Dieta nazionale ha eletto premier Sanae Takaichi: si tratta della prima donna a ricoprire questo incarico nel Paese del Sol Levante. La diretta interessata è presidente del Partito liberaldemocratico: schieramento conservatore che è ininterrottamente al potere dal 2012. Quello della Takaichi è un profilo energicamente di destra: ammiratrice dichiarata di Margaret Thatcher, la neopremier è da anni, non a caso, definita in patria come «la lady di ferro». Ciò non le ha comunque impedito di essere una sostenitrice dell’Abenomics: la politica economica promossa dall’ex primo ministro Shinzo Abe, morto a seguito di un attentato nel 2022. Il che, tradotto, significa: politica monetaria espansiva e incremento degli investimenti pubblici. Tutto questo, senza trascurare che la Takaichi rappresenta l’ala destra del suo partito: è fautrice di una stretta contro l’immigrazione clandestina e, per quanto riguarda i temi etico-sociali, è generalmente schierata su posizioni energicamente conservatrici.
Tuttavia, l’aspetto forse più rilevante riguarda la politica internazionale. A inizio ottobre, Donald Trump ha definito la Takaichi una «persona molto rispettata, di grande saggezza e forza». Inoltre, il neopremier giapponese ha portato avanti una linea particolarmente critica nei confronti della Repubblica popolare cinese. Nel 2021, Voice of America riportò, per esempio, che aveva «espresso sostegno all’installazione di missili a medio raggio da parte degli Stati Uniti in territorio giapponese» come forma di deterrenza verso Pechino. Non solo. Lo scorso aprile, la Takaichi si è anche recata in visita a Taipei, dove ha incontrato il presidente taiwanese Lai Ching-te. D’altronde, in linea con la politica di Abe, il neopremier è un convinta sostenitore di Taiwan.
Tutto questo lascia chiaramente intendere che la linea della Takaichi sarà prevalentemente filostatunitense e non troppo amichevole nei confronti di Pechino. Era del resto settembre scorso, quando il Dipartimento di Stato americano definì Tokyo un possibile «partecipante capace» in seno all’Aukus: il patto di sicurezza che, nel settembre 2021, Washington ha stretto con Londra e Canberra. Vale inoltre la pena di ricordare che il Giappone fa parte del Quad: un quartetto di Paesi a cui aderiscono anche Stati Uniti, India e Australia e che rappresenta uno dei principali strumenti della strategia americana volta ad arginare l’influenza cinese nell’Indo-pacifico.
Tuttavia bisogna fare attenzione. Negli scorsi mesi, si sono registrate delle tensioni commerciali tra Washington e Tokyo. Inoltre, almeno per il momento, lo stesso Quad non sembra al centro dei pensieri dell’amministrazione Trump, anche in considerazione delle fibrillazioni tra Stati Uniti e India sui dazi. Questo significa che la Takaichi dovrà muoversi con cautela e riuscire a costruire un rapporto articolato con l’attuale Casa Bianca. Non a caso, proprio ieri, il neopremier ha invocato delle «discussioni franche» con il presidente americano, che dovrebbe visitare il Giappone a breve. In particolare, la Takaichi ha auspicato di potersi confrontare con Trump su vari dossier: dalle relazioni bilaterali all’Asia-pacifico, passando per l’Ucraina e il Medio Oriente. Al netto di alcune difficoltà, la nuova premier nipponica potrebbe comunque avere le carte in regola per rafforzare le relazioni tra Tokyo e Washington, soprattutto nel momento in cui il rapporto tra Stati Uniti e Cina dovesse tornare a surriscaldarsi.
Infine, un’ultima considerazione. L’elezione della Takaichi a premier conferma un fenomeno interessante. E cioè che, sempre più spesso, è il conservatorismo a portare al potere delle donne. Nel Regno Unito, finora, i premier donne sono state tutte esponenti del Partito conservatore: Margaret Thatcher, Theresa May e Liz Truss. In Italia, è stata invece Giorgia Meloni la prima donna a insediarsi a Palazzo Chigi: quella stessa Giorgia Meloni che, ieri, si è congratulata con l’omologa giapponese. «Le mie più vive congratulazioni a Takaichi Sanae per la nomina a primo ministro del Giappone, la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia nipponica», ha dichiarato, per poi proseguire: «Italia e Giappone condividono valori fondamentali come la libertà, la democrazia e la cooperazione per la stabilità globale. Questi principi comuni costituiscono la base della nostra collaborazione sia sul piano bilaterale, sia nell’ambito dei principali formati di governance internazionale, a partire dal G7. Nella certezza che questa cooperazione non potrà che consolidarsi ulteriormente, formulo al primo ministro Takaichi i migliori auguri di buon lavoro».




