2024-07-16
Anche il nuovo esecutivo labour è contro i farmaci blocca pubertà
Il ministro del nuovo governo Starmer, Wes Streeting (Ansa)
Il segretario alla Sanità del governo Starmer sconfessa l’ala estrema del partito e conferma la linea prudente del suo predecessore sulla transizione di genere: la frenata deve essere permanente. Rivolta degli Lgbtq+.Talvolta il buon senso non ha colore politico. Ecco perché il governo laburista inglese fresco di nomina ha deciso di proseguire le politiche di estrema cautela sulle questioni trans messe in atto dall’esecutivo conservatore che lo ha preceduto. Victoria Atkins, ministro della Salute conservatore aveva deciso di fermare la distribuzione di farmaci bloccanti della pubertà e la loro somministrazione ai minorenni nelle cliniche del sistema sanitario nazionale e in quelle private. La scelta era stata presa dopo l’uscita di un clamoroso report, denominato Cass review dal cognome del medico indipendente incaricato di realizzarlo, che ha mostrato come ragazzini e ragazzine fossero avviati alla transizione di genere per lo meno frettolosamente, con gravi rischi per la loro salute. Ebbene, nei giorni scorsi il nuovo ministro laburista Wes Streeting ha reso noto che non soltanto confermerà il blocco dei farmaci, ma ha intenzione di renderlo permanente. Streeting ha affermato di voler «procedere con cautela», dato che non si conosce con certezza l’impatto dei puberty blockers sui giovanissimi. «Questa è la base su cui prendo le mie decisioni. Procedo con cautela perché la sicurezza dei bambini deve venire prima di tutto», ha detto il ministro. «So che c’è molta paura e molta ansia. Sono determinato a migliorare la qualità e l’accesso alle cure per le persone trans. Le decisioni che prenderò saranno sempre basate su prove, piuttosto che sulla politica o le pressioni politiche». Niente di più condivisibile: avviare un minorenne al cambiamento di sesso è una decisione che non può essere presa sulla base delle intemerate degli attivisti trans. Ovviamente, però, questi ultimi non hanno perso occasione per strepitare. Come riporta il Times, Jolyon Maugham, attivista e direttore dell’associazione Good Law Project, ha affermato che confermare il blocco «ucciderebbe i bambini trans», niente meno. «I miei sentimenti riguardo Wes Streeting sono improponibili», ha precisato Maugham. Susie Green, ex amministratore delegato della potente organizzazione trans Mermaids e direttrice di GenderGP, ci è andata ancora più pesante, affermando che il ministro Streeting ha «sangue sulle mani». «Sono arrabbiata e disperatamente triste in questo momento», ha commentato la Green su X. «Come osa Wes Streeting mettere a rischio così tanti ragazzi trans continuando questo divieto omicida? Speravo che un nuovo governo significasse un nuovo inizio e meno transfobia». Streeting, dal canto suo, ha risposto con fermezza: «Alcune delle dichiarazioni pubbliche rilasciate sono altamente irresponsabili e potrebbero mettere a rischio i giovani vulnerabili», ha dichiarato. Ed eccoci al cuore della questione: molti attivisti si aspettavano che la sinistra, una volta al governo, cambiasse linea sulla questione trans. Il fatto che il segretario alla Salute abbia deciso invece di tenere la barra dritta li ha resi infuriati e pronti alla battaglia. Il punto è che i gruppi trans godono ancora di parecchio sostegno tra le file dei progressisti, e infatti all’interno del Labour hanno già iniziato a infuriare le polemiche. Zarah Sultana, deputata laburista di Coventry South, citata dal Times, attacca: «Il manifesto laburista promette di “rimuovere le umiliazioni per le persone trans che meritano riconoscimento e accettazione”. Ciò implica porre fine al divieto dei conservatori sui bloccanti della pubertà. I giovani - cis e trans - devono avere accesso all’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno. Sarò sempre dalla parte della comunità trans», ha detto la deputata. Sulla stessa linea anche Stella Creasy, deputata di Walthamstow. Secondo lei «la Cass Review raccomanda cautela, non esclusione». Queste ultime uscite hanno ottenuto l’approvazione degli attivisti e in particolare di Joylon Maugham: «Mi congratulo con le donne della squadra laburista che, almeno finora, hanno portato premurosità e sensibilità al dibattito sulle donne trans», ha scritto su X.Questo è il vero problema: i laburisti sono tutt’altro che compatti sulle questioni che riguardano la differenza sessuale. Lo stesso primo ministro Keir Starmer, fino a qualche mese fa, si rifiutava di fornire una definizione di donna su basi biologiche. Poi, in vista delle elezioni, si è finalmente convinto a moderare i toni sulle istanze trans. Nel suo governo, però, ha inserito come segretario per le donne e le pari opportunità la signora Anneliese Dodds. Una, per intendersi, secondo cui esistono «molte definizioni di donna». La sua nomina ha fatto indignare J.K. Rowling, già sostenitrice (anche con donazioni cospicue) del Labour Party, da tempo impegnata in una lotta a difesa della differenza sessuale. Non solo: contro la Dodds si sono levate anche le voci delle attiviste di Lesbian Labour, associazione laburista di lesbiche e femministe. La portavoce Paula Boulton ha raccontato di aver chiesto, ormai tempo fa, un confronto con la Dodds e di non esserne uscita soddisfatta. «L’abbiamo incontrata per spiegarle che il sesso deve essere definito biologicamente, perché l’orientamento sessuale si basa sul sesso biologico», ha spiegato. «Come ha mostrato la Cass Review, le giovani lesbiche quando esplorano il loro orientamento sessuale vengono trattate come se soffrissero di disforia di genere e vengono inviate in cliniche per il genere. È come un programma eugenetico contro le lesbiche. Anneliese Dodds non capisce. Speriamo che ora che è in carica ascolti tutte le parti interessate su questo tema, non solo quelle iscritte a Stonewall (nota associazione Lgbt pro trans, ndr), in particolare le lesbiche. La distinzione tra identità di genere e orientamento sessuale deve essere compresa». In buona sostanza, i laburisti inglesi appaiono un filo ambivalenti. Da un lato il loro ministro della Salute si dichiara con decisione a favore dello stop ai bloccanti della pubertà. Dall’altro lato, però, dentro al partito si fanno sentire le pressioni dei deputati più vicini alle associazioni transgender. E nel governo è presente una donna che, nel recentissimo passato, ha sposato le posizioni transfemministe con trasporto. Il buon senso, dicevamo, non ha colore politico. Ma la sinistra inglese deve ancora decidere se utilizzarlo del tutto oppure no. Finora ha mostrato grande confusione: con tutta evidenza, i laburisti hanno un problema di identità di genere.
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