2024-05-24
L’Ue boicotta le nozze Ita-Lufthansa: «Si rischiano meno voli e prezzi alti»
Per fugare i sospetti di trame francesi, Margrethe Vestager s’appella ai diritti dei passeggeri. Ormai, il verdetto è slittato a luglio: sette mesi per una fusione da 325 milioni. Negli Usa, per una da 35 miliardi, ne sono bastati quattro.La signora Margrethe Vestager, sceriffo danese della concorrenza Ue, è molto preoccupata per le tasche dei passeggeri italiani e chiede nuove rinunce di Ita Airways e Lufthansa. Altrimenti la Commissione non darà il via libera all’ingresso dei tedeschi nel capitale dell’ex Alitalia. A luglio, quando è previsto il verdetto di Bruxelles, saranno passati sette mesi dalla notifica di un accordo da appena 325 milioni di euro. Nel frattempo, negli Stati Uniti, l’Antitrust impiega solo quattro mesi per valutare una fusione da 35 miliardi di dollari nelle carte di credito tra Capital One e Discover. Gli unici a godere, da questa parte dell’Atlantico, sono Air France e le low cost che spadroneggiano in Italia, a cominciare da Ryanair. La scorsa settimana, a Bruxelles, c’è stato un incontro infruttuoso tra il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il commissario alla Concorrenza Vestager. La decisione della Commissione sul dossier Ita-Lufthansa è slittata al 4 luglio, dopo che l’operazione fu notificata a Bruxelles lo scorso 20 novembre e alle due compagnie è stata chiesta una mole crescente di sacrifici su rotte e frequenze. Sette giorni fa, è intervenuto il vicepremier Matteo Salvini, con parole molto dure: «Se qualcuno in queste ore sta lavorando per far saltare l’operazione è un atto ostile verso l’Italia e gli italiani […]. Sarebbe l’ennesima dimostrazione che a Bruxelles ci sono cittadini di serie A e serie B». A Bruxelles notoriamente sono di gomma, specie quando su un dossier sono al lavoro stuoli di lobbisti e qui, dietro la melina europea, c’è una mano francese grossa come una casa. Ieri, però, Vestager non ha potuto evitare la questione italotedesca parlando con i giornalisti e ha tentato di imbastire una qualche difesa. Non ha voluto rispondere direttamente a Salvini, ma sul tema «ostilità» se l’è cavata così: «Ovviamente non commenterò i commenti, ma sottolineerò quello che stiamo facendo. Il nostro compito è fare in modo che i consumatori possano ancora godere della concorrenza quando vogliono volare, in modo che possano scegliere tra le diverse compagnie aeree e che ci sia concorrenza sui prezzi. Purtroppo abbiamo visto che in Europa, soprattutto dopo la pandemia, i prezzi stanno aumentando». Insomma, questa volta si è fatta scudo dei viaggiatori, come se le obiezioni all’accordo non arrivassero dai concorrenti. Vestager ha poi raccontato che «in un caso come questo, esaminiamo le diverse rotte, cosa succederà, se ci sarà il rischio di una riduzione dei collegamenti e di un aumento dei prezzi, sia a livello nazionale che, naturalmente, se si vuole volare, ad esempio, da Roma verso gli Stati Uniti». Poi, ha tentato di rilanciare la palla a Roma, riferendo che «anche l’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato sta esaminando i prezzi all’interno dell’Italia, perché i prezzi dei biglietti aerei sono già molto alti». E ha finito sostenendo che la lunga e ostica istruttoria europea «è un nostro obbligo», per impedire che i prezzi dei voli salgano quando si è costretti a cambiare compagnia. Infine, a una nuova domanda su presunte ostilità di bandiera, la commissaria ha allargato le braccia: «Non credo che sarebbe possibile essere la commissaria per la concorrenza se si avesse un’opinione sul paese in cui hanno sede le aziende o se l’accordo in quanto tale è politicamente preferibile o meno. Perché in questo caso potrebbe venir meno il compito fondamentale di assicurarsi che i consumatori possano godere dei benefici della concorrenza, di prezzi accessibili e di una vasta scelta». Al di là del merito delle continue rinunce chieste da Bruxelles a Lufthansa e Ita Airways, che si sono sempre rese disponibili a presentare nuove proposte, il diario della vicenda parla da solo. Nell’estate del 2023, Lufthansa e il Tesoro firmano l’accordo per il passaggio di un primo 41% di Ita Airways ai tedeschi, i quali notificano l’operazione alla Commissione Ue lo scorso 30 novembre. La prassi voleva che la direzione Concorrenza della Vestager si esprimesse per la fine di gennaio, con la possibilità di prendersi altri 90 giorni in caso di «correttivi» all’accordo da negoziare. Insomma, per fine aprile la pratica avrebbe dovuto essere evasa. E invece niente, ai primi del mese ecco un nuovo rinvio, nuove richieste di «chiarimenti» e verdetto fissato per il 4 luglio prossimo. Dalla data di notifica, saranno passati oltre sette mesi. Per capire quanto Bruxelles sia un freno, per tacere di certe opacità che prosperano nelle sue burocrazie, basta vedere come si stanno comportando le autorità statunitense nella maxi fusione delle carte di credito tra Capital One e Discover, un affaruccio da 35 miliardi di dollari, circa 100 volte Ita -Lufthansa. L’acquisizione è stata annunciato a febbraio e notificato alla Fed e alle altre autorità competenti a marzo. Una decisione avrebbe dovuto arrivare a fine maggio, ma i regolatori Usa hanno deciso una serie di audizioni pubbliche perché l’affare è controverso e la sentenza dovrebbe arrivare a fine luglio. Ovvero, quattro mesi per decidere su un affare enorme, audizioni comprese. Forse a Vestager servirebbe uno stage.