2023-11-29
Turetta ammette l’omicidio: «Cercavo di farla finita, pagherò ciò che è giusto»
Nel riquadro Filippo Turetta (Ansa)
Il giovane al gip: «Ho pensato di schiantarmi contro un ostacolo». Il legale della sorella di Giulia: «C’è l’aggravante dello stalking».«Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono puntato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Filippo Turetta ha parlato per la prima volta davanti agli inquirenti italiani. Dopo le dichiarazioni rese ai poliziotti tedeschi al momento dell’arresto al termine della sua fuga (ma non «utilizzabili» nel processo italiano), l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin ha parlato ieri davanti al gip di Venezia, Benedetta Vitolo, e al pm, Andrea Petroni.«Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare», ha proseguito Turetta nelle dichiarazioni spontanee rese durante l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Verona e filtrate attraverso l’avvocato del giovane, Giovanni Caruso. Che ha spiegato come il suo assistito si sia avvalso della facoltà di non rispondere ai magistrati in un incontro che è durato una mezz’oretta. Nessuna risposta alle domande, quindi, ma una serie di dichiarazioni spontanee al termine delle quali Turetta, prima di far ritorno in cella (si trova ancora nel reparto di infermeria della casa circondariale scaligera, solo nei prossimi giorni passerà alla sezione «protetti»), si è messo a piangere davanti ai magistrati. Turetta, che deve rispondere delle accuse di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e il sequestro di persona, non sarà sottoposto, per il momento, ad alcuna perizia psichiatrica: dalla difesa non è arrivata alcuna richiesta in tal senso.Nei prossimi giorni, assieme agli oggetti sequestrati al suo interno, verrà riportata in Italia anche la Fiat Grande Punto nera, a bordo della quale ha compiuto la sua fuga, che sarà affidata per le analisi ai carabinieri del Ris di Parma.Dal fronte della famiglia della vittima, ieri è emerso un ulteriore elemento. Per l’avvocato Nicodemo Gentile, il legale di fiducia della sorella Elena Cecchettin, quello che ha visto come protagonista Turetta «è un omicidio aggravato dallo stalking», si legge in una nota. «Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante, infatti il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono fame di possesso verso la nostra Giulia (le cui esequie potrebbero slittare a lunedì 4 dicembre, ndr)», scrive il legale dei familiari della vittima. Un «assedio psicologico» che aveva provocato nella ragazza «uno stato di disorientamento e di impor tante ansia. Un uso padronale del rapporto che ha spinto Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l’omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria», conclude il legale.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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