In assenza di una circolare interpretativa, i dubbi sulle regole non si contano. A partire dalle eccezioni e dagli inconvenienti non compresi nella casistica degli «spostamenti necessari». A Milano oggi i vigili saranno clementi, linea dura invece a Trieste.
In assenza di una circolare interpretativa, i dubbi sulle regole non si contano. A partire dalle eccezioni e dagli inconvenienti non compresi nella casistica degli «spostamenti necessari». A Milano oggi i vigili saranno clementi, linea dura invece a Trieste.Mentre gli italiani attendono la solita circolare interpretativa, la confusione innescata dalle regole variabili del nuovo dpcm regna. Partendo da una regione gialla, dove la mobilità è libera fino al coprifuoco delle 22, si possono attraversare le regioni rosse? E per quali motivi? Scegliere se poter fare la spesa o andare in libreria sarà più complicato. E lo sarà ancor più stabilire l'opportunità di andare in libreria per motivi di studio o per svago. Il tesista in Teoria critica della letteratura che viene beccato in un'altra regione con i fumetti che gli serviranno per motivi di studio sarà graziato? O i vigili lo multeranno? Sembrano dei paradossi, ma i dubbi che rimbalzano nella testa dei cittadini già da qualche giorno sono migliaia. Da oggi ci si dovrà districare. E senza alcun manuale ufficiale a disposizione. Molti si affideranno ai talk show in tv. Qualcuno cercherà sul Web. A tutti gli altri bisognerà fare un grande in bocca al lupo. Tra le poche cose chiare c'è il fatto che le regole più stringenti entrano in vigore nelle quattro regioni rosse: Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D'Aosta, ovvero quelle dove secondo il governo il virus circola di più. Regole meno drastiche nelle due regioni arancioni: Puglia e Sicilia, dove il rischio è indicato come medio-alto. Misure light nelle zone gialle, quelle a rischio moderato: per ora rientrano in questa categoria tutte le altre regioni e le due province autonome di Bolzano e Trento. Anche qui, però, i dubbi che attanagliano i cittadini non sono pochi. Il dpcm, per esempio, prevede che in strade o piazze dei centri urbani dove siano possibili assembramenti, possa essere disposta la chiusura al pubblico per tutta la giornata o per specifiche fasce orarie. Ma l'accesso (e il deflusso) agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private è consentito. Anche se si creano assembramenti? Come ci si comporta se si dovesse creare una coda davanti alla farmacia? Valgono le regole sul distanziamento, ma soprattutto il buonsenso. Si spera. Dalle 22 sarà necessario certificare gli spostamenti anche nelle aree gialle. Il modellino sarà in dotazione alle forze di polizia che effettueranno i controlli (a campione e chi non riuscirà a dimostrare il motivo indicato nell'autocertificazione, sarà multato e denunciato). I cittadini dovranno, quindi, indicare i motivi dello spostamento. Nelle regioni a rischio elevato, invece, è vietato qualsiasi spostamento in entrata e in uscita, anche all'interno del proprio comune. Questi divieti, però, prevede il dpcm, non valgono in caso di comprovate esigenze lavorative, di necessità o salute. Nelle zone arancioni, invece, sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una regione all'altra, sempre salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Viene raccomandato di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all'interno del comune. Ma stabilire cosa è necessario al momento sembra un'impresa ardua. Si pensi ai comuni più piccoli, quelli che non hanno neppure il barbiere. I cittadini potranno spostarsi nel comune limitrofo per un taglio di capelli? Verrà considerata condizione necessaria o almeno sufficiente per non beccarsi una multa? Cosa accadrà, invece, a chi esce per far visita a un parente e si attarda oltre le 22? Gli sarà consentito il rientro al proprio domicilio? Anche per le attività sportive il dpcm è vago e contraddittorio. Ha sospeso le attività di palestre, piscine e centri natatori. Poi, però, autorizza allenamenti e partite degli sport di squadra riconosciuti dal Coni. Tra questi c'è la pallanuoto. Ma con le piscine chiuse dove si gioca? Mistero. Anche le relazioni ne risentiranno. Si prenda ad esempio un caso con due fidanzati: uno residente in una regione rossa e l'altro in una zona gialla. Potranno ricongiungersi nel fine settimana? Nel dpcm non ci sono indicazioni. Rientrerà nelle comprovate esigenze di necessità? E per le seconde case? La fuga dalle zone rosse verso le seconde case della riviera ligure da Piemonte, Lombardia e Val d'Aosta, come accaduto con il lockdown a marzo, è cominciata la scorsa notte. «Se il governo avesse previsto questo fenomeno, ampiamente prevedibile, avrebbe potuto disciplinarlo, dunque noi non alziamo barricate», ha commentato il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito. I Comuni stanno già organizzando i controlli. A Milano, però, quella di oggi sarà una giornata di osservazione. Questa volta, rispetto al lockdown, non ci saranno posti di blocco programmati per limitare ingressi e uscite. Le eccezioni previste dal dpcm per gli spostamenti sono molte di più rispetto alla primavera scorsa: è consentito muoversi per lavoro e per necessità urgenti, e visto che molte attività saranno aperte, come librerie e parrucchieri, sarà impossibile controllare tutti. La linea che guiderà le forze dell'ordine sarà quella di non mostrare un atteggiamento vessatorio, ma di aiutare i cittadini a contenere il virus. Un'opera di informazione e dissuasione. Il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha spiegato che «i controlli ci saranno, ma la scelta è quella di essere vicini, di orientare e di informare, anche vista la continua evoluzione delle disposizioni». Linea dura, invece, a Trieste: controlli partiti già dalla mezzanotte di ieri, come annunciato dal prefetto, Valerio Valenti: «Coloro che verranno fermati dovranno trovarsi in possesso dell'autocertificazione, così come previsto. Altrimenti verranno applicate sanzioni». Buona fortuna.
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