2024-12-18
Si fa guerra alle auto, ma tram e bus a Milano perdono fino al 49% delle corse
Uno studio del Politecnico demolisce il trasporto pubblico meneghino. L’ira degli utenti.Milano sarà anche la città in Italia con più linee metropolitane, ma questo non toglie un certo malessere da parte dei cittadini milanesi per i ritardi e le attese per i mezzi pubblici. Da un po’ di tempo esiste un gruppo su Facebook chiamato Aspettami, dove i quasi 4.000 iscritti condividono i ritardi di autobus e tram, postando foto e sollevando anche le problematiche dell’applicazione della stessa Atm. Ieri a confermare i tristi primati - mezzi strapieni o attese anche di 35 minuti con medie minime di 15 - è stato il Politecnico di Milano che in una ricerca ha messo in fila i dati reali della situazione. Lo ha anticipato Milano Today, ribadendo quello che la stessa giunta di Beppe Sala a palazzo Marino teme, ovvero il continuo utilizzo di automobili in città. Un dato, quest’ultimo confermato dai dati dei mezzi in entrata in Area B e in Area C e dai dati Aci di agosto che hanno precisato come in 10 anni il numero di automobili sia aumentato in città. Del resto, se i mezzi pubblici non forniscono un servizio efficiente, non riuscendo a essere puntuali ma soprattutto non garantendo la sicurezza nelle ore notturne, i cittadini milanesi preferiscono usare altri mezzi. I taxi costano ancora troppo. Quindi c’è chi ricorre all’auto, in particolare durante l’inverno. Nei giorni scorsi si è parlato di nuovi scooter a noleggio, ma è la stessa pagina Aspettami a dileggiare palazzo Marino. «Ma le persone anziane non esistono secondo gli assessori? Pensano che i cittadini siano tutti lavoratori compresi tra 18 e 50 anni?», scrivono gli iscritti. Già questa estate si era parlato di dati in diminuzione, dovuti anche ai bassi stipendi per i conducenti che non possono vivere in una città che ha un altissimo costo della vita: in tanti lasciano. Del resto, le statistiche del Politecnico, elaborate su dati Amat, sono sconfortanti e dipingono un quadro a tinte fosche. È stato fatto un confronto tra i valori del 2016 e quelli di dicembre 2024. Su alcuni tram la frequenza è diminuita dal 12 al 24%. Il 2, che porta da piazza Bausan a Negrelli, durante gli orari tra le 7 e le 9 ha perso il 18% delle corse. Idem per il 3, che collega Duomo con Gratosoglio. Il 4 in quegli stessi orari ha perso il 24%. Ma anche gli autobus non se la passano benissimo. La 43 che collega Greco con piazza Firenze ha perso il 49% delle corse, quasi la metà, negli orari mattutini, mentre nel pomeriggio arriva a una diminuzione del 38%. Anche per i filobus vale la stessa storia, con la 93 che tocca picchi di diminuzione del 39% rispetto al 2015. Le metropolitane se la passano un po’ meglio, ma anche qui il segno meno la fa da padrone, con la M3 che ha perso l’11 % delle corse nel giro di 8 anni. Per di più sul fronte delle metropolitane non si fermano le polemiche nonostante l’inaugurazione della nuova M4. I problemi sono all’ordine del giorno. Spesso le scale mobili della fermata Sant’Ambrogio si bloccano. Venerdì 13 un mezzo si è bloccato, ci sono talvolta anche dei rallentamenti. Alcuni lavori devono ancora essere conclusi. Proprio ieri la municipalizzata ha annunciato un nuovo treno, il primo dei 21 nuovi della linea rossa pronto per l’estate 2025. Potranno trasportare fino a 1.200 passeggeri. Ma il centrodestra attacca. «I dati diffusi sul trasporto pubblico milanese sono un campanello d’allarme che non può essere ignorato» dice il parlamentare di Fdi, Riccardo De Corato. «È evidente che la gestione del sistema da parte del sindaco Sala e della sua amministrazione green ha lasciato il tpl in condizioni inaccettabili. Il Politecnico di Milano ha fornito una fotografia chiara della situazione: I servizi di trasporto pubblico non solo sono in difficoltà, ma risultano inefficaci nel rispondere alle esigenze dei cittadini milanesi».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
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