2025-01-25
Comincia l’anno delle toghe rotte tra invettive e mani tese al governo
Cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario della Cassazione (Ansa)
All’inaugurazione in Cassazione, la presidente Cassano difende i magistrati: «Diversi da come li dipingono». Più conciliante il pg Salvato: «Ruolo da svolgere senza fini di redenzione sociale». Nordio rivendica la riforma.Da toghe rosse a toghe rotte è un attimo: la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, che si è svolta ieri a Roma, fa registrare una significativa differenza di toni e contenuti negli interventi. Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano, articola un intervento più «politico» mentre il Procuratore generale, Luigi Salvato, mette in guardia dal «populismo giudiziario». Una divaricazione significativa, considerato il clima di scontro tra l’Associazione nazionale magistrati e il governo sulla riforma della giustizia in fase di discussione in Parlamento. «I dati», dice la Cassano, «restituiscono un’immagine della magistratura diversa da quella oggetto di abituale rappresentazione e posta a base di progetti riformatori». Una magistratura «che è protesa a fornire tutela effettiva ai diritti fondamentali e a dare il proprio contributo a una cultura europea che ponga al centro della propria riflessione la dignità della persona nelle sue molteplici sfaccettature quale pre-condizione di un processo di integrazione e di pace. Questo sforzo inedito, teso a inverare i più alti valori espressi dalla Costituzione», aggiunge la Cassano, «necessita di essere accompagnato da un contesto improntato al rispetto reciproco fra le varie istituzioni dello Stato». La Cassano snocciola i dati sulle emergenze, che restano le violenze di genere, l’allarme carceri e le morti sul lavoro. «Nell’anno 2024», sottolinea la prima presidente, «su un totale di 314 omicidi volontari, in calo dell’8% rispetto ai 340 dell’anno precedente e ai 328 del 2022, quelli maturati in ambito familiare o affettivo ammontano a 151 e in 96 casi hanno come vittima una donna. I dati continuano a essere allarmanti, in quanto espressione di una perdurante, angusta concezione della donna quale oggetto di possesso e dominio da parte dell’uomo». Nel corso del suo intervento l’alto magistrato riserva un passaggio significativo alla situazione nelle carceri: nel 2024 sono stato 83 i suicidi nei penitenziari italiani. La Cassano si sofferma anche sul numero di morti sul lavoro, definito «inaccettabile»: nei primi undici mesi del 2024 sono stati mille, il 32% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le denunce di infortunio sul lavoro sono state 543.039 (+0,1% rispetto allo stesso periodo del 2023). In aumento del 21,7% rispetto al periodo precedente le patologie di origine professionale denunciate, pari a 81.671. «Esiste una forte correlazione», evidenzia la prima presidente, «tra qualità, dignità, sicurezza del lavoro come testimoniato dal numero inaccettabile di infortuni con esito mortale che continuano a verificarsi con drammatica periodicità». Diversa la prospettiva del procuratore generale della Cassazione, Luigi Salvato, che sottolinea come «l’equilibrio fissato dalla Costituzione impone che i poteri si riconoscano reciprocamente, senza infingimenti legati al contingente, con uno sguardo lungo sul bene delle istituzioni, senza denunciarne la contraffazione quando inesistente, senza indirette rivalse che sgretolino l’indipendenza della giurisdizione». La fiducia nella magistratura, per Salvato, «si recupera realizzando l’equilibrio fissato dalla Costituzione, che esige un forte impegno della magistratura. La centralità della giurisdizione è stata scambiata in qualche caso con l’avvento di una nuova etica pubblica e forse, purtroppo, qualche magistrato lo ha creduto, giungendo talora a forzare il principio di legalità anche sulla scorta del consenso, con il rischio di una sorta di populismo giudiziario». Parole dure, quelle di Salvato, secondo il quale «la magistratura deve dimostrarsi consapevole dell’essenzialità del proprio ruolo con umiltà, senza improprie finalità di redenzione sociale». Un intervento tutt’altro che scontato, il cui monito è rivolto esplicitamente a quei magistrati che esondano dalla propria funzione assumendo un ruolo politico, addirittura populista. «Nutro una ferma speranza», sottolinea da parte sua il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, «nel superamento delle importanti sfide che attendono la magistratura: una magistratura il cui autoisolamento è il maggior rischio che possa correre». Particolarmente atteso l’intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «La riforma costituzionale in fieri», argomenta il Guardasigilli, «è un dovere assunto verso gli elettori. La riforma si presenta nuova, ma per quanto riguarda l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, con una chiarezza cartesiana di rocciosa solidità. Ogni fantasia speculativa su variazioni futuribili è un’arbitraria interpretazione divinatoria. I contenuti della riforma sono ben noti ma ribadisco ancora una volta il postulato assoluto dell’indipendenza del pm rispetto al potere esecutivo. Il ruolo del giudice», aggiunge Nordio, «uscirà difeso e rafforzato, senza indebolire l’accusa, e le parti sono in condizioni di parità davanti al giudice terzo e imparziale. Il legislatore procederà senza esitazione, nella fiduciosa ma incondizionata acquiescenza al referendum popolare che suggellerà questo iter complesso». Oggi sono previste cerimonie di inaugurazione in tutta Italia presso le sedi delle corti di Appello, con relative proteste dei magistrati: a Milano (dove è previsto un presidio delle toghe sulle scale del Tribunale con cartelli e distribuzione di copie della Costituzione e poi l’uscita dall’Aula Magna quando prenderà la parola Monica Sarti, rappresentante dell’esecutivo) è atteso il vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa.
La Global Sumud Flotilla. Nel riquadro, la giornalista Francesca Del Vecchio (Ansa)
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)