2020-04-15
Tocca al governo ombra di Colao dare un piano di uscita a Giuseppi
Giuseppe Conte (Mauro Ujetto/NurPhoto/Getty Images)
Prima riunione della task force per la fase due: 19 esperti che dovranno individuare, collaborando coi virologi, quali attività potranno riaprire il 4 maggio, in quali zone d’Italia e con quali modalità. Ma i ministri cosa fanno?«La task force sta lavorando con grande impegno ma non faccio rivelazioni. Sarà il capo, Vittorio Colao, a decidere cosa comunicare e quando. Il loro lavoro è a beneficio del governo che poi prenderà le decisioni». Alle 18.30 di ieri, mentre il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, risponde così a una domanda in conferenza stampa, la task force per la riapertura, guidata appunto da Colao, ex ad di Vodafone e della Rcs con un eccezionale curriculum manageriale, da McKinsey a Omnitel, è ancora riunita. Finirà i lavori poco più di un’ora dopo, senza rilasciare dichiarazioni ufficiali.Il primo incontro, ovviamente in videoconferenza, inizia alle 15 di ieri, e serve più che altro a impostare il lavoro. Il pool fase2 è infatti numeroso: oltre a Colao, ne fanno parte di diritto Borrelli, il commissario straordinario Domenico Arcuri e altri 16 esperti di economia e sociale: Elisabetta Camussi, professoressa di psicologia sociale all’Università degli Studi di Milano Bicocca; Roberto Cingolani, responsabile innovazione tecnologica di Leonardo, già direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia; Riccardo Cristadoro, consigliere economico del presidente del Consiglio - senior director del dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia; Giuseppe Falco, amministratore delegato per il sistema Italia-Grecia-Turchia e senior partner & managing director di The Boston consulting; Franco Focareta, ricercatore di diritto del lavoro all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum; Enrico Giovannini, professore di statistica economica all’Università di Roma Tor Vergata; Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa depositi e prestiti; Giampiero Griffo, coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità; Filomena Maggino, consigliera del presidente del Consiglio per il benessere equo e sostenibile e la statistica, professoressa di statistica sociale all’Università di Roma La Sapienza; Mariana Mazzucato, consigliera economica del presidente del Consiglio; Enrico Moretti, professore di economia all’University of California, Berkeley; Riccardo Ranalli, dottore commercialista e revisore contabile; Marino Regini, professore emerito di sociologia economica all’Università Statale di Milano; Raffaella Sadun, professoressa di business administration all’Harvard business school; Stefano Simontacchi, avvocato e presidente della Fondazione Buzzi; Fabrizio Starace, presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica.Un bel pool di cervelloni che dovrà indicare al governo i percorsi più opportuni per affrontare la Fase2, quella della riaccensione del motore produttivo ed economico dell’Italia, dopo il 3 maggio, giorno in cui finirà (salvo imprevisti) il lockdown. La task force guidata da Colao dovrà individuare, in stretta collaborazione con gli esperti virologi e con il governo, quali attività potranno riaprire il 4 maggio, in quali zone d’Italia e con quali modalità, tempistiche e «accompagnamenti» alla ripresa, con largo utilizzo delle nuove tecnologie. Non solo: i Colao boys cercheranno la maniera migliore, tra l’altro, per rendere più sicuro il trasporto pubblico, studieranno le più efficaci app per tracciare gli spostamenti, le più avanzate tecniche per lo smart working, e tanti altri aspetti della fine del lockdown.Inevitabilmente, ci si chiede come faranno Colao e i suoi a evitare sovrapposizioni e frizioni con il governo e con le altre strutture che lavorano all’emergenza, a partire dalla task force del ministero della Salute: la composizione della squadra ricorda molto un vero e proprio «governo tecnico ombra». «Con l’avvio della Fase2», ha spiegato a RaiNews24 Filomena Maggino, «cerchiamo di dare una visione anche nuova al Paese. Dobbiamo trasformare questo momento di crisi in un momento di grande opportunità. Ritornare alla precedente situazione non vuol dire ritornare al meglio. Dobbiamo prendere in considerazione», ha aggiunto la Maggino, «quanto abbiamo vissuto in termini di problemi per ripartire in un’altra direzione».«Sulla task force guidata da Vittorio Colao», ha detto a Coffee break su La7 il leader della Lega, Matteo Salvini, «giudicheremo dai fatti, perché se devo giudicare dalle parole degli ultimi giorni sono preoccupato. C’è chi ha proposto la Covid tax, la tassa patrimoniale, la patrimoniale sui risparmi in banca, la patrimoniale per chi ha la bella casa, siamo veramente alla follia. Condono è una brutta parola in tempi di pace», ha argomentato Salvini, «però penso che in tempi di guerra una soluzione in tutte le controversie vada fatta: quindi la pace fiscale, la pace edilizia, il blocco del codice degli appalti. Dal governo, da una task force mi aspetto questo: cancellare tutta la complicazione, tutti gli adempimenti, tutta la burocrazia e lasciare fare, quello che non è vietato è permesso, se ho una domanda presso un ente pubblico e non arriva una risposta», ha concluso Salvini, «faccio, lavoro, parto, comincio, perché altrimenti dopo il virus ci sarà la fame che rischia di essere anche peggio».
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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