2023-10-05
Wall Street ha registrato il primo trimestre negativo del 2023: difficoltà anche per il Nasdaq. I colossi Web prendono il largo mentre i piccoli fanno fatica. Amazon sotto la lente per l’inchiesta sulla concorrenza. La settimana scorsa i titoli azionari statunitensi hanno registrato il loro primo trimestre negativo del 2023, chiudendo tre mesi accidentati. Gli investitori si sono spostati verso la probabilità che, sebbene le pressioni inflazionistiche possano allentarsi, i tassi di interesse probabilmente rimarranno alti per un lungo periodo. Così, a soffrire sono stati anche i titoli tecnologici e i colossi del Web con l’indice Nasdaq composite che ha registrato la performance più debole dal secondo trimestre dello scorso anno.Difficile, però, in un anno come il 2023, parlare di andamenti di comparti e settori quando l’andamento di alcuni indici azionari mondiali e globali è stato trascinato al rialzo da una manciata di titoli. Sono stati definiti i «Magnifici sette» e sono Apple, Microsoft, Alphabet, Tesla, Meta, Amazon e l’ultimo fenomeno di Wall Street, Nvidia. A farli salire come un razzo queste aziende nel 2023 (dopo un 2022 molto negativo) le prospettive aperte dall’intelligenza artificiale. Non tutte le società basate sul Web e la tecnologia, insomma, stanno godendo delle stesse prospettive e performance. Il 2023 è caratterizzato soprattutto dal largo che stanno prendendo i «titani» del settore nei confronti delle società a media e bassa capitalizzazione. I vincitori, come cantavano gli Abba in una famosa hit, si prendono tutto.Gli Stati Uniti dominano fortemente il mercato, l’Europa è indietro mentre la Cina e in generale il mercato asiatico stanno soffrendo anche sul Web (e non solo nel mattone). Intanto, una notizia negativa ha turbato i piani alti di Amazon e il titolo a Wall Street la scorsa settimana perché la Federal trade commission ha citato il gruppo in giudizio sostenendo che le tattiche fondamentali per l’attività di vendita al dettaglio online dell’azienda sono illegali. Le autorità, in pratica, accusano Amazon di essere un monopolio anticoncorrenziale. Bene invece Alphabet (ovvero Google), dopo un 2022 difficile che aveva portato a significativi licenziamenti a gennaio. «Google sta cercando di recuperare terreno rispetto ai rivali, guidati da Microsoft (che ha investito 10 miliardi di dollari in Chatgpt), in nuovi usi dell’intelligenza artificiale generativa», spiega alla Verità Salvatore Gaziano, direttore investimenti della società Soldiexpert scf. «Gli entusiasti della tecnologia ribattono che le aziende innovative raggiungono una crescita elevata e quindi non possono essere misurate sui multipli tradizionali, ma guardando ad esempio il tasso di crescita degli utili di queste società. Occorre muoversi su questi titoli e comparti con un piano o regole, ma le performance di questi anni sui mercati dei colossi del Web dicono che da qui è arrivata l’aumento della produttività nelle aziende e il motore delle performance dei listini».«Secondo gli analisti di Goldman Sachs», aggiunge Gabriel Debach, analista di eToro, «i titoli tecnologici statunitensi a grande capitalizzazione probabilmente si comporteranno bene durante la stagione degli utili del terzo trimestre: il recente calo dei prezzi ha portato a una riduzione delle valutazioni, e la divergenza tra il calo dei prezzi e il miglioramento dei fondamentali rappresenta un’opportunità interessante per gli investitori».
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.






