Mercati rassicurati dalla caduta di Barnier: slitta la stretta fiscale. Inoltre le politiche espansive della Cina fanno ben sperare i colossi del lusso come Hermès e Lvmh. Interessanti energia ed edilizia.
Mercati rassicurati dalla caduta di Barnier: slitta la stretta fiscale. Inoltre le politiche espansive della Cina fanno ben sperare i colossi del lusso come Hermès e Lvmh. Interessanti energia ed edilizia.La Borsa francese la settimana scorsa ha registrato una sorprendente performance positiva, nonostante il clima politico turbolento causato dalla caduta del governo. L’indice Cac 40 ha visto una crescita di quasi il 3% e questo può essere attribuito a diversi fattori. In primo luogo, il mancato passaggio di leggi malviste dal mercato ha giocato a favore degli investitori che spesso vedono una crisi politica come un motore che avvantaggia il settore privato, evitando aumenti fiscali. «Già prima delle elezioni, la situazione fiscale francese non era delle migliori; ora, però, il mancato consolidamento di un governo stabile impedisce di adottare misure come la riduzione della spesa o l’aumento delle entrate», dice John Taylor, responsabile reddito fisso di AllianceBernstein. Il miglioramento degli spread sui titoli di Stato francesi, poi, indica una diminuzione della percezione del rischio associato al debito di Parigi, sottolineando la fiducia ancora presente, sebbene con riserve, nel sistema economico francese. Inoltre, il contesto economico globale ha avuto un forte impatto positivo. La possibilità di un allentamento dei tassi da parte della Fed ha stabilizzato i mercati europei. In parallelo, settori chiave della Borsa francese, come il lusso, hanno beneficiato delle politiche economiche espansive prospettate in Cina, portando a una ripresa significativa dei titoli di grandi aziende come Lvmh, L’Oréal ed Hermès.«Nonostante le difficoltà politiche e fiscali», ricorda Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexperct scf, «la Borsa di Parigi continua, insomma, a essere una piazza dove sono quotate società internazionali di rilievo e con buone prospettive e che in un anno difficile per la Borsa di Parigi (fra le peggiori in Europa) hanno comunque brillato. Parliamo, per esempio, di società come Schneider electric (gestione dell’energia e automazione) e Saint Gobain (materiali da costruzione), Airbus (aerospaziale e difesa), o Publicis (comunicazione e marketing), Technip energies (ingegneria per il settore energetico) o Engie (energia rinnovabile e servizi energetici), Gtt (tecnologie per il gas naturale liquefatto), Danone (prodotti alimentari) o Euronext (il principale mercato borsistico dell’Eurozona)». A ogni modo, la decisione del presidente Emmanuel Macron di indire elezioni anticipate a giugno ha scatenato una tempesta politica ed economica che ha avuto ripercussioni significative sulla Borsa di Parigi. Dalla convocazione delle elezioni anticipate, ha subito un calo sensibile e ha aumentato in modo fortissimo il divario con quelle europee. L’incertezza politica ha minato la fiducia degli investitori, causando un declino delle quotazioni sia delle azioni a larga capitalizzazione nell’indice Cac 40 (quasi -18% rispetto a quella tedesca o italiana) che delle società di piccola e media capitalizzazione (quasi -30%). L’indice francese, in particolare, è stato tra i pochi in Europa a registrare un risultato negativo dall’inizio dell’anno, illustrando la significativa volatilità e il calo della fiducia che ha accompagnato questa crisi politica.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






