2022-09-09
Timmermans svela il vero volto Ue: «Togliamo i guadagni alle aziende»
L’olandese che lavora per distruggere l’agricoltura e le imprese e che ha già fatto campagna per Nicola Zingaretti torna a gamba tesa sul voto: «La destra italiana fa paura: mette in discussione aborto e unioni gay».Parla italiano, tifa Roma, si mette in tasca 25.000 euro netti al mese più bonus e spese prelevati dalle tasche dei contribuenti e potrebbe abitare solo nella Ztl: al Pigneto, al Gianicolo o ai Parioli dove stava da bambino a carico dell’ambasciata d’Olanda. Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea con delega all’ambiente, mette in guardia gli italiani dal pericolo Giorgia Meloni e alleati dall’alto della sua presunta superiorità antropologica. In una intervista alla «Nazayarianin Gazeta», cioè Repubblica ha ammonito: «La destra italiana fa paura, mi fa paura l’agenda sociale e morale». È il prototipo dell’elettore Pd: portafoglio a destra, cuore cinicamente a sinistra. Questo olandese corpulento e molto amico delle multinazionali con sede legale tra i tulipani per non pagare tasse sugli utili è la moderna incarnazione degli apparatnick del Pcus. Probabilmente ce l’ha con Vladimir Putin perché in Russia ha infranto il sogno del socialismo realizzato. Ma si sta incaricando lui di sovietizzare Bruxelles. Vuole tassare tutto, chiudere in casa la gente, desertificare i campi e ammazzare le vacche per aiutare l’ambiente, mandare tutti a piedi per non avere a che fare col gas. L’esproprio dei profitti è la sua specialità: che poi la borsa di Amsterdam sia il covo della speculazione non fa fatto. Che l’Olanda pratichi l’eutanasia eliminando gli anziani per legge è moralmente ineccepibile, così com’è lodevole fare dumping fiscale. Bisogna mobilitarsi «contro i sovranismi», come ha dettato a Repubblica, «che ci fanno arretrare di trent’anni perché, al di là di quello che dicono ora, sono sempre contro l’Europa». Grazie alla democrazia sospesa della maggioranza Ursula col pastrocchio del Ppe insieme con i socialisti Timmermans ha impresso una virata socialista ed ecologista all’Europa. Non c’era riuscito nella sua prima vicepresidenza con Jean-Claude Juncker al comando. Come il Pd - che ha governato dieci anni senza vincere un’elezione - anche se ha perso le europee del 2019 quando si era candidato a presidente della Commissione di fatto ha conquistato Bruxelles grazie all’inconsistenza della baronessa Ursula von der Leyen che Frans è riuscito a ringretinire: ormai dipende dalle bizze di Greta Thunberg . È nato a Maastricht e non è di buon auspicio, cursus honorum a carico dei contribuenti europei, cattolico qb per andare d’accordo con Erico Letta, capo del Partito del lavoro (degli altri) sodale di Nicola Zingaretti a cui volò a dare una mano alla chiusura della campagna elettorale delle europee inneggiando dal palco di Milano a un continente socialista. Per il compagno Frans «Putin ha capito che può influenzare la democrazia con gli strumenti della democrazia. Noi stiamo difendendo la democrazia e non soltanto l’Ucraina. Il Cremlino punta ad avere i suoi amici dappertutto». Perciò - detta a Repubblica - bisogna guardarsi da Matteo Salvini «che apertamente mostra la sua vicinanza a Putin anche se non indossa più la maglia con la faccia di Putin». Se dopo il 25 settembre ci sarà Giorgia Meloni a Palazzo Chigi il compagno Frans teme che lei, rimasta amica di Orbán, incarni il più puro sovranismo: «Il polacco Kaczynski, ad esempio, è contro la Russia, ma anche contro Bruxelles e contro le istituzioni europee. I sovranisti non tollerano di fare le cose insieme». Appunto. L’Olanda non solo frega gli altri sulle tasse, ma si tiene ben stretto con Mark Rutte l’iper rigorista, il suo mercatino del gas con cui favorisce la speculazione e si è messa di traverso sul price cap. Ma che c’entra! E certo Repubblica non obietta perché, spiega Timmermans, il vero pericolo è l’attacco ai diritti civili. «La destra radicale vuole riaprire il dibattito sull’aborto. Stesso discorso sulle unioni omosessuali. Questa agenda morale e sociale ci farebbe tornare indietro di almeno trent’anni». Bisognerebbe che l’Italia ponesse a Bruxelles la questione dell’ingerenza nei nostri affari interni. Lo farà Luigi Di Maio che ha accettato uno strapuntino sul torpedone (elettrico sia chiaro) del Pd? Ma ci sono altre domande da porre al signor Timmermans. Come mai difende il Nutriscore, l’etichetta a semaforo che distrugge il nostro agroalimentare, perché impone i vermi, il latte e la carne sintetica? Non sarà perché queste start up del cibo finto finanziate coi soldi europei stanno tutte in Olanda? Come mai col Farm to fork vuole distruggere l’agricoltura italiana? Paolo De Castro, eurodeputato del Pd, di fronte alle proposte del compagno Frans sui pesticidi ha detto: «L’esecutivo Ue pare colto da un attacco di schizofrenia». Timmermans si trova bene con l’ecodittatura e con quella del proletariato. È lui che fa paura. Vuole costringere gli europei a stare al freddo, s’inventerà il «cold pass» sulla scorta della schedatura di massa del green pass anti Covid per rispettare «l’obbiettivo obbligatorio di diminuzione del consumo di energia» e poi tante tasse. Un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo, una tassa sugli extraprofitti («Gli extraprofitti di alcune aziende energetiche sono pazzeschi e allora bisogna creare la possibilità di toglierne una parte per rimetterli nelle tasche dei cittadini e delle imprese»). Non però a chi ha sede in Olanda. Frans fa il socialista con le tasse degli altri in un’Europa dove chi guadagna viene espropriato, chi vuole una vita normale viene spiato. Lo facevano anche nell’Urss. Sarà per questo che ce l’ha con Putin e gli vuole mettere il tetto al gas. Ma il metano non ce lo dà più; il compagno Timmermans rischia di essere per una volta un senza tetto. Lui e la von der Leyen ripetono: «Sono tempi difficili e non finiranno presto. Ma se dimostreremo unità li supereremo». Purché non tocchi all’Olanda pagare. Il pericolo però è la destra. Votarla è immorale. Non suona benissimo detto dal politico di un Paese che in 20 anni ha fatto fuori 76.000 anziani con l’eutanasia.
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