
Annunciato l’investimento su un nuovo data center a Roma, operativo entro fine 2026.«Oggi annunciamo un importante investimento che ci conferma come leader italiani nel Cloud, a dimostrazione che siamo un’azienda che fa innovazione per il Paese, dalla pubblica amministrazione alle imprese per accelerare il passo verso la transizione digitale. Abbiamo pertanto dato il via libera a un’operazione da circa 130 milioni di euro per far crescere ulteriormente la nostra rete di 16 data center, realizzando una nuova struttura di ultima generazione alle porte di Roma operativa entro la fine del 2026». Lo dichiara Elio Schiavo, alla guida di Tim Enterprise. Grazie a queste risorse e a ulteriori interventi, la capacità complessiva del gruppo Tim porterà un incremento di 25 megawatt, salendo così a una potenza di 125 megawatt. L’investimento rientra nel profilo di spesa incluso nel piano industriale 2024-2026 già comunicato al mercato. L’iniziativa si inserisce nella strategia di investimenti che il gruppo sta portando avanti per potenziare la disponibilità di ulteriori spazi di elaborazione dati ad alte prestazioni nei campus già esistenti a Roma e Milano, «con l’obiettivo di continuare a essere il punto di riferimento nel mercato italiano e di rispondere alle crescenti esigenze di aziende e pubblica amministrazione di cui siamo un partner privilegiato, anche attraverso i servizi che offriamo nell’ambito del Polo strategico nazionale», come affermato dallo stesso Schiavo, che conclude: «Come quelli già esistenti, la struttura sarà progettata secondo i più avanzati criteri di ecosostenibilità, efficienza energetica, affidabilità e sicurezza».Il polo sarà interconnesso alla rete fotonica ad alta velocità di Tim, che già collega gli altri centri di proprietà del gruppo e consentirà la connessione a bassissima latenza con le aree Cloud dei principali hyperscaler mondiali presenti in Italia e ospitate nei siti del Gruppo, nonché l’interconnessione con gli spazi dedicati al Polo strategico nazionale. Sarà inoltre destinato ad ospitare hardware Graphic processing unit (Gpu) ad alte performance per le applicazioni di Intelligenza artificiale e apparati per la crittografia quantistica per la massima sicurezza nella trasmissione dei dati. Inoltre, il nuovo sito verrà progettato e realizzato con i massimi livelli di affidabilità e sicurezza, avrà un consumo di acqua tra i migliori a livello mondiale e sarà dotato di un sistema di recupero dell’acqua piovana per non incidere sui consumi dell’acquedotto cittadino. È previsto, infatti, che circa l’88% dei rifiuti prodotti durante la costruzione venga riciclato.
Il Tempio di Esculapio, all’interno del parco di Villa Borghese (IStock)
La capitale in versione insolita: in giro dal ghetto ebraico a Villa Borghese, tra tramonti, osterie e nuovi indirizzi.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Gianrico Carofiglio (Ansa)
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.






