2022-08-26
Sui temi etici la destra mostri gli attributi
L’aborto irrompe nel dibattito, ma i conservatori vanno a rimorchio di Chiara Ferragni. E Fratelli d’Italia, anziché difendere i nascituri, assicura che, dove governa, se ne stroncano nel grembo tanti quanti nelle altre Regioni. Allora, facciamo prima a eleggere Emma Bonino.Un selfie in costume da bagno. Un’immagine romantica con bacio a Fedez. E la polemica sull’aborto. Dopo tanto parlare di gas, tasse e immigrazione in campagna elettorale irrompono i temi etici grazie a una protagonista d’eccezione, Chiara Ferragni, che accusa Fratelli d’Italia di aver «reso praticamente impossibile abortire nelle Marche». Il fatto stesso che sia lei ad accendere il dibattito dovrebbe far riflettere non poco: a questo punto che succederà? Per affrontare il tema dell’eutanasia aspetteremo le esternazioni in merito di Baby Gang? E per le politiche della famiglia ci faremo guidare dal pensiero illuminato di Malgioglio? Se davvero hanno a cuore questi argomenti, forse sarebbe bene che i nostri leader avessero la forza di imporli, impostandoli secondo le loro idee e i loro programmi. Non andando a rimorchio di una influencer.Anche perché, facendosi dettare l’agenda dalle starlette dei social, ci si espone a rischi evidenti. Il centrodestra, per esempio, nell’ansia di smentire l’attacco della Ferragni s’è affrettato a rivendicare l’alto tasso di aborti nelle Marche. Vite salvate? Bambini fatti nascere? Drammi evitati? Macché: Fratelli d’Italia ha fatto sapere con orgoglio che nelle strutture pubbliche marchigiane si stroncano vite nascenti come e più che altrove. Sono soddisfazioni, si capisce. La Ferragni sarà contenta, forse i nascituri un po’ meno. Ma anche qualche elettore della Meloni, che sperava in un cambiamento nelle politiche della natalità, si starà domandando: possibile che l’unico argomento etico che esce dalla campagna elettorale del centrodestra sia la rivendicazione degli aborti nelle Marche?Non può essere così, ovvio. E lo so benissimo che nei programmi di Fdi, Lega e Forza Italia ci sono idee e proposte per evitare di andare dietro all’«agenda Zan» del centrosinistra. Però, ecco, fateci caso: di questo finora non si è parlato. Nemmeno un po’. Neppure un accenno. Mentre sui giornali e in tv dilagano i Cappato con la loro cultura anti vita, mentre si festeggiano i permessi per suicidi assistiti (guarda caso: due, ed entrambi nelle Marche), mentre si celebrano come conquiste civili l’eliminazione del padre e i kit per la riproduzione senza bisogno dell’uomo (25 sterline su Internet), mentre si moltiplicano gli editoriali che identificano come modello «omofobo» quello che dice che «la madre è femmina e il padre è maschio», ecco, i politici del centrodestra tacciono imbarazzati. Non prendono posizione. Non si espongono. L’unica cosa che dicono, su questi argomenti, è che nelle Marche si fanno tanti aborti. Evviva.Capisco benissimo che gli uffici marketing e le «bestie» che organizzano i social consiglino di girare alla larga da certi temi. Capisco benissimo che le flat tax e i blocchi navali funzionano di più, garantiscono più like e vento in poppa nei sondaggi. Capisco benissimo che le posizioni dei tre partiti su alcuni argomenti non sono perfettamente sovrapponibili (generoso eufemismo) per cui, a volte, conviene soprassedere per non mostrarsi divisi. E infine capisco benissimo che c’è anche un bisogno folle di essere accettati, meno demonizzati, riconosciuti nei salotti buoni, e questo riconoscimento non passa soltanto per la posizione in politica estera (atlantismo! Atlantismo!) o sull’Europa (il Pnrr! Il Pnrr!) ma anche per le dichiarazioni in campo etico. Si sa: una spruzzata di Luxuria, un tocco di Cirinnà, una bella dichiarazione sull’«aborto non si tocca» e nelle terrazze chic ti offrono subito un cocktail. Con sorriso annesso.Però, ecco, c’è un limite a tutto. Perché vale per i temi etici (oserei dire: vale ancor più per i temi etici) quello che vale pure per i temi economici o della sicurezza: o il centrodestra si propone di vincere per cambiare oppure meglio se perde. In effetti: per applicare l’agenda Zan, meglio lo Zan originale. Per le politiche sull’aborto, meglio la Bonino. Per le politiche sull’eutanasia, meglio Cappato. Ovvio, no? Se per vincere bisogna rivendicare con orgoglio l’uccisione di molti bambini, qualche elettore del centrodestra potrebbe chiedersi: ma allora perché devo votare costoro? Nessun estremismo, sia chiaro. Nessun integralismo, per carità. Ma anche, per favore, il coraggio di dare una svolta profonda e vera a questo Paese, anche sui temi della vita, della morte, della famiglia e dei nostri figli. Dicendo chiaro dove si vuole andare. Magari senza aspettare di essere tirati per la giacchetta da una influencer.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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