2020-06-16
Tegola dal Venezuela sul M5s: «Prese 3,5 milioni da Chávez»
Nicolas Maduro e Gianroberto Casaleggio (Ansa)
Il quotidiano spagnolo «Abc»: fondi consegnati nel 2010. Ma il timbro sul foglio degli 007 potrebbe essere contraffatto.C'è - forse - una valigetta con dentro 3 milioni e mezzo di euro in contanti in arrivo dal Venezuela che rischia di spaccare ancora di più il Movimento 5 stelle, già attraversato da venti di scissione, con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pronto a costruire la sua corrente interna e Alessandro Di Battista sul piede di guerra nel chiedere un congresso. È questo il primo effetto della notizia data dal quotidiano conservatore spagnolo Abc che ieri in prima pagina ha raccontato di come nel luglio del 2010 il guru Gianroberto Casaleggio avrebbe ricevuto fondi per il partito dal regime di Hugo Chávez. Secondo il giornale spagnolo, a gestire la trattativa fu l'attuale presidente Nicolás Maduro, all'epoca ministro degli Esteri. Grazie al console venezuelano a Milano Gian Carlo di Martino, accusato da Abc di essere l'intermediario, i soldi arrivarono al movimento che all'epoca veniva considerato «di sinistra rivoluzionario e anticapitalista». I grillini reagiscono, parlano di fake news e annunciano querele. Le opposizioni, la Lega in primis tramite il segretario Matteo Salvini, chiedono chiarezza. Marcos García Rey, il giornalista che ha dato la notizia, sostiene di avere sentito più fonti che gli hanno confermato la storia. Eppure ci sono diverse cose nella ricostruzione che devono ancora essere chiarite. A cominciare dal documento dei servizi segreti venezuelani dove si parla appunto del versamento di 3 milioni e mezzo di euro a Casaleggio. Ebbene, a quanto risulta alla Verità, che ha parlato con un ex diplomatico che è vissuto per anni a Caracas, la prima stranezza sarebbe il timbro usato dall'intelligence. Nel 2006 Chávez, sull'onda della rivoluzione, aveva deciso di cambiare stemma nazionale. Se dal 1954 il cavallo aveva lo sguardo rivolto all'indietro stando a destra, l'ex presidente aveva deciso di disegnarlo con lo sguardo in avanti, in corsa verso sinistra. Ebbene, sul documento dell'intelligence venezuelana incriminato e pubblicato da Abc viene usato ancora quello vecchio. Non è difficile confrontarlo tramite le immagini su internet. Per quale motivo? È mai possibile che un ministero così importante come quello della Difesa usasse ancora il vecchio simbolo? Non solo. Le nostri fonti sostengono che il documento presenta diverse altre stranezze. Non rispetta le norme dei documenti classificati. Non ha numero di serie. Manca il numero di protocollo. La data è scritta a mano. La segretezza, poi, viene di solito apposta con un sigillo trasversale rosso. Non basterebbe una scritta in alto e una in basso. Ma le domande senza risposta non finiscono qui. Tanto più che gli addetti ai lavori sanno che ormai l'intelligence di Caracas è infiltrata da personale cubano. Il che potrebbe aprire anche a scenari geopolitici tra Cuba e Washington dove si muove anche il partito di Juan Guaidó, oppositore di Maduro. Per di più l'unico che potrebbe chiarire la sua posizione è Casaleggio, il guru scomparso più di 4 anni fa. Il figlio Davide ieri ha annunciato querele. «Il Movimento 5 stelle» dice Casaleggio junior, «è sempre stato finanziato in modo trasparente e siamo gli unici ad aver reso pubblici tutti i bilanci, anche di dettaglio, prima ancora che fosse la legge a richiederlo. Non ha mai ricevuto finanziamenti occulti». Nel 2010 i rapporti internazionali del Movimento 5 stelle erano davvero ai minimi termini. Dieci anni fa, infatti, i grillini esprimevano a malapena due consiglieri regionali in Emilia Romagna. Di Battista non era stato ancora arruolato da Beppe Grillo, anche se dal 2008 si era già occupato di microcredito proprio in America Latina. Di sicuro le accuse del quotidiano spagnolo sono circostanziate dal punto di vista temporale. Di Martino, infatti, arrivò come console nel capoluogo lombardo il 12 aprile del 2010. Il transito dei soldi sarebbe avvenuto appena tre mesi dopo. Lui si difende. E ieri ha raccontato che si tratta di un documento falso e che sarebbe stato impossibile far transitare quei soldi senza i controlli della polizia. Forse dimentica che i diplomatici hanno un passaporto speciale. Ma secondo di Martino la notizia data da Abc non è che un modo per inquinare la prossima campagna presidenziale. Va anche ricordato che i rapporti tra Venezuela e 5 stelle si sono intensificati solo negli ultimi anni, quando nel marzo del 2017 i parlamentari Manlio Di Stefano e, Ornella Bertorotta partirono per ricordare la morte di Hugo Chávez, scomparso il 5 marzo del 2013. Al netto delle polemiche diplomatiche ora la palla è tutta all'interno del Movimento. Non è sbagliato sostenere che la bomba in arrivo da Caracas rischia di mettere in seria difficoltà tutta l'ala storica dei grillini, quella che in questi giorni si sta radunando intorno a Di Battista chiedendo un congresso. Grillo è contrario. Ma la possibilità che Conte si iscriva ai 5 stelle con la sua pattuglia di fedelissimi, tra cui Laura Castelli e Nunzia Catalfo, rischia di avere effetti devastanti sul tutto il Movimento. Effetti politici paradossalmente più pesanti di una presunta valigetta arrivata dieci anni fa con milioni di euro in contanti: il reato di finanziamento illecito sarebbe già prescritto.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)